Amici e Lettori,
alla vigilia del San Valentino 2015 in Italia è stato proiettato nelle sale cinematografiche un film tanto atteso – dagli altri ma non da me – tratto dall’omonimo best seller “Cinquanta Sfumature di Grigio“.
Io non sono andata al cinema a fare la coda per comprare i biglietti né per il primo spettacolo né per quelli successivi: ho aspettato qualche giorno per trovarlo in streaming sul web e, quindi, risparmiare i fantomatici 7 euro per il biglietto in sala.
E, lasciatemelo dire, mai scelta di non andare al cinema è stata più azzeccata!
Avrei speso volentieri quei soldi per guardarmi l’ultimo film del ciclo di “Lo Hobbit“, ma non avendoli lo aspetterò in dvd e quello lo comprerò. Questo, mi spiace, ma no.
Andiamo con ordine, in maniera da spiegare a voi lettori il perché di questa mia ‘reticenza’ al fenomeno Mr Grey.
La trama è conosciuta, ho letto l’intera trilogia per poter capire di che si trattasse, e l’ho recensita per intero.. Chiaramente qui parliamo del primo capitolo della saga quindi ci limitiamo a quello.
Il film, prodotto dalla stessa E.L. James autrice dei libri, è diretto da Sam Taylor – Johnson: entrambi lavorano con un cast che vede Dakota Johnson nelle vesti di Anastasia Steele e Jamie Doman nel ruolo del complicatissimo Christian Grey, protagonisti dell’intero film.
Se abbiamo letto i libri non arriviamo davanti allo schermo impreparati. Affatto. Arriviamo magari incuriositi, magari in trepida attesa… ebbene, io sono arrivata mossa dalla curiosità di capire come abbiano potuto rendere visibile un film ‘porno’ in una normalissima sala cinematografica vietata solo ai minori di 14 anni. Non tanto per il nudo che viene reso visibile – ormai talmente tanta è la tv spazzatura che siamo abituati a vedere le donne-oggetto svestite e le chiappe di qualche uomo (sì, perché oltre dell’uomo non si vede, la donna anche se è totalmente nuda va benissimo >.<) – quanto per i concetti che vengono piacevolmente resi.. normali. Cosa che, invece, normale non è nulla in quella relazione, e chi ha letto i libri lo sa bene.
Con questo non voglio dire che mi aspettavo il taglio netto delle varie scene – si, alcune mancano; altre sono state modificate; tagli sono stati fatti per i tempi di ripresa etc etc – semplicemente credo che il messaggio che viene trasmesso sia diverso.
Già nei libri non ho potuto evitare di notare l’eccesso di termini esplici, diretti, troppo anatomici, secondo me fuorvianti all’importanza della narrazione che dovrebbe, invece, lasciare spazio all’imaginazione (cosa che nella saga non avviene perché è tutto decisamente esplicito, non mancano i dettagli!); ma sullo schermo certi passaggi sono stati confermati, certi ‘termini’ sono stati mantenuti, rendendo il prodotto decisamente volgare.
Gli attori: Dakota/Anastasia a me non è piaciuta. C’è chi sostiene quanto sia ‘innocente’ e ‘dolce’, io non ho visto innocenza su quel viso, bensì tanta ‘stupidità’: non dettata dall’ignoranza, ma dall’incapacità di replicare. Ci sono scene dove Lei fa scena muta, fa gl’occhioni, ma a me sembra di vedere sulla fronte lampeggiare la scritta “non capisco che stai dicendo” piuttosto che “non so che dire”. L’impressione che ho ricevuto è quella di ‘tontaggine’, passatemi il termine.
Quanto all’interpretazione di Jamie/Christian non mi dice più di tanto: la parte del duro e del balordo lo sa fare bene, su questo non ho molto da ridire, ma mi scadono alcune frasi che Lui dice senza alcuna difficoltà. Inoltre non apprezzo le scene nella stanza rossa dove di Lui non c’è alcuna emozione: SE determinate pratiche ti eccitano, possibile che lo si capisce solo se ti cali i pantaloni?
Ribadendo il fatto che secondo me certi passaggi si potevano omettere date le circostanze in cui l’Italia è coinvolta – vedesi femminicidi, donne maltrattate, bambini ammazzati con fascette, ragazzini che in adolescenza provano strani giochini etc – io non avrei scelto di evitare la proiezione del film solo ai minori di 14 anni: altre nazioni hanno aspettato i 17/18, perché noi no?
Purtroppo a me non ha trasmesso niente se non un profondo dispiacere: il film è di scarsa qualità, gli attori non mi hanno dato emozioni e probabilmente il genere non mi appartiene.
Io l’ho visto con gl’occhi e l’interesse critico e tipicamente bloggeriano: ritengo che anche un genere come l’erotico deve poter stimolare chi lo legge/o lo guarda, sia esso libro o film, ad andare oltre ciò che viene scritto/fatto vedere.. se è tutto così diretto od esplicito, a che serve andare oltre con l’immaginazione?
Non mi aspetto di meglio nei successivi perché saranno sullo stesso stile – essendo identico il filo conduttore dei 3 romanzi – solo spero almeno abbiano la decenza di alzare l’età per vederlo.