Amici e Viandanti,
quest’oggi dedico l’attenzione al romanzo che ho divorato in questi ultimi giorni..
Sto parlando del Noir di Sonia Vela, intitolato Notte di Luna che nel teaser di questa settimana ho scelto di farvi scoprire. Ho letto il romanzo in pochissimi giorni, per cui è giusto che provveda alla recensione!
Autore: Sonia Vela
Editore: 0111 Editori
Genere: Noir
Formato: Cartaceo e Digitale
Pagine: 149
Prezzo: 12.33 € il cartaceo, 4.99 € il formato kindle
Francesca è una giovane giornalista di città. Le piace dedicarsi alla scrittura dei suoi articoli immersa nella natura, tra le mura di un vecchio rustico che affaccia su un lago di montagna. Un sabato mattina, mentre sta prendendo il sole su una sdraio nel portico che dà sull’ingresso dell’abitazione, viene pervasa da una strana sensazione. Una strana voce le parla attraverso la sua mente e la spinge a dirigersi verso le gelide acque del lago. Incurante del freddo, Francesca vi si immerge e inizia a nuotare. Quando raggiunge il centro del bacino, avvista qualcosa di terribile sul fondale. Ha inizio così la sua personale indagine che le farà scoprire un terribile segreto di un lontano passato. Una lunga ed estenuante avventura che permetterà alla giornalista di confrontarsi, per la prima volta, con la sua vera identità.
L’ho letto: ecco cosa ne penso!
Francesca è una giovane giornalista che acquista un rustico in un paesino di montagna che si affaccia su un lago, dov’è solita abitarlo per potersi distrarre dalla vita caotica del lavoro e poter studiare meglio i pezzi a cui si dedica con passione. Un bel giorno decide di fare il bagno nelle acque del lago e, con enorme scoperta, scorge quella che sembra una mano umana con le dita che affiorano dal fondale del lago. Ci vuole poco che, gli esperti, possano davvero esplorare il fondo e quindi riesumare quello che, a conti fatti, si rivela essere davvero il cadavere di una donna morta nel diciottesimo secolo.
La scoperta di Francesca è straordinaria, soprattutto se collegata alle leggende del paese che narrano di fantasmi di bambini che ne spaventano altri e dicerie simili.
Da buona giornalista qual è, Francesca decide di indagare: potrà così venir a conoscenza dell’antica quanto complicata storia di Gioiosa, una dama che, insieme alle 12 amiche, ha vissuto in quel paese nel lontano 1735: da sempre il gruppo di donne si è occupato di rimedi naturali, studi, tradizioni antiche… valide conoscenze, quelle, seppur pericolose: è il periodo dell’Inquisizione, dove coloro che si applicavano allo studio delle erbe, conoscevano i cicli naturali, veneravano divinità diverse dal Cristo, venivano accusate e perseguitate per stregoneria.
La storia è affascinante, Francesca viene totalmente rapita dagli eventi che, mano a mano, riesce a far riemergere: scoprirà alla fine che, nonostante tantissimi anni di distanza, la sua vita è legata a quella di Gioiosa da un filo sottile, nobile, ricco di tradizioni, amore e femminilità.
Il libro è bellissimo! Non solo perché affronta e tratta un argomento a me molto caro – parlo della stregoneria, a cui sono sempre molto interessata – ma viene affrontato con l’amore e la passione femminile che nei saggi e nei manuali non si trova.
I personaggi scelti sono curati, sono ricchi di benevolenza, di altruismo, di amore e di intelligenza, ed il racconto con fondamento storico – e quindi la parte dedicata alla Caccia alle Streghe – viene affrontato con intelligenza e peculiarità: solitamente si è abituati a soffermarsi sul discorso ‘religioso’, qui invece viene analizzato in maniera differente, lasciando comprendere il perché dell’impossibilità dell’accettazione delle donne che vanno alla ricerca di sé, che studiano, che si applicano.
Letto in pochissimi giorni giacché l’intera storia mi ha affascinata, ho apprezzato come il romanzo sia stato impostato: i flesh-back sono ben gestiti, resi completi e carichi di dettagli che, in altri libri, si riescono ad unire solo mano a mano che si prosegue.
Un piacevole spaccato di vita al femminile che, attualmente, può benissimo esistere in ognuna di Noi… ci sono cose che, dopo tutto, non si sa mai del proprio passato.
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