Amici e booklovers,
finalmente la trilogia del mercante è finita, e posso dedicarmi alla nuova saga di Marcello Simoni..
Sono molto legata al personaggio di Ignazio da Toledo, per cui questo epilogo un po’ mi addolora.. sono però speranzosa l’autore possa, magari anche in un solo libro esterno alla trilogia, dedicare al Mercante un’altra avventura. Chissà!
Titolo: Il Labirinto ai Confini del Mondo
Autore: Marcello Simoni
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Pagine: 384
Formato: Digitale e Cartaceo
Prezzo: 9,90 € per il cartaceo e 4,99 € per l’ebook
ISBN: 9788854155756
Napoli, Anno del Signore 1229. La scia di omicidi lasciata da un pericoloso e sfuggente cavaliere costringe l’inquisitore Konrad von Marburg a indagare sulla setta dei Luciferiani, devota a un antichissimo culto astrale. Suger de Petit-Pont, un magister medicinae cacciato dall’università di Notre-Dame, si trova suo malgrado coinvolto nella vicenda, attirando su di sé i sospetti di von Marburg. Ma non sarà l’unico a cadere nelle sue mani, avide di assicurare un colpevole alla giustizia divina: Ignazio da Toledo, giunto infatti a Napoli per vendere una reliquia, infiammerà i sospetti dell’inquisitore, fino al punto da essere ritenuto addirittura a capo dei famigerati Luciferiani e responsabile di tutti i delitti. Trovare una via d’uscita e dimostrare la propria innocenza non sarà affatto facile: Ignazio inizierà una complicata e rischiosa ricerca, che lo spingerà nel sud d’Italia, fino in Sicilia, alla “Corte dei miracoli” di Federico II. Il mistero sulla temibile setta si cela forse tra le mura del palazzo imperiale? E cosa nascondono i Luciferiani di così prezioso da valere il sacrificio di tante vite?
L’ho letto: ecco cosa ne penso!
Il terzo e ultimo capitolo della saga della Trilogia del Mercante si apre a Parigi, dove il Magister Medicinae Suger Petit-Pont riceve la visita di uno svevo che, ferito ed inseguito, viene medicato ed assistito dal sapiente in cambio di un favore misterioso e delicato. Inizialmente Suger non accetta, ma gli eventi del giorno seguente costringono l’uomo a fare quanto richiesto dallo straniero: sarà necessario lasciare Parigi alla volta dell’Italia dove, si spera, possa liberarsi del fardello che ora gli è stato affidato.
Che cosa unisce un Magister Medicinae francese con un Mercante di Reliquie spagnolo?
Un nome solo: Gebeard von Querfurt.
Tra i cunicoli delle catacombe napoletane Suger si imbatte in Ignazio da Toledo ed i due si trovano, involontariamente, coinvolti nello stesso intrigante mistero.
Un mistero che ha a che fare con un certo Ulfus, a caccia di un indumento molto particolare.. Ovviamente il caso si fa complicato quando i due vengono arrestati ed accusati di negromanzia: come faranno a risolvere il mistero restandosene dietro le sbarre?
L’autore, anche nell’epilogo della saga, dimostra grande padronanza del genere a cui si dedica: non mancano, infatti, momenti di tensione, curiosità, pericolo e brivido.. questo perché dal primo romanzo, Simoni caratterizza molto bene i personaggi che, con la narrazione, crescono e maturano, riuscendo a stupire il lettore anche qualora il personaggio sia già conosciuto. L’esempio lampante è il personaggio di Uberto, che ritroviamo anche in questo capitolo, che è cresciuto molto rispetto all’inizio: dimostra realmente come sia possibile, talvolta, ricucire quei rapporti che per cause di forze maggiori vengono accidentalmente rovinati.. è bello vedere quello che si è creato tra padre e figlio, valori che anche in questo romanzo emergono piacevolmente.
L’altro personaggio di rilievo è quello femminile di Ermelina a cui viene dato un ruolo di riscatto e, fino alla fine della sua storia, si può arrivare ad apprezzarla come donna, nonostante i panni che l’autore le fa vestire. C’è qualcosa di nobile e rispettabile, dignitoso, nonostante le vesti che indossa.
Non è l’unico personaggio femminile, poiché anche Remilgarda ha un suo spessore all’interno del romanzo e della storia, rivelando come talvolta anche chi è di capace di tanta crudeltà possa comunque coltivare qualcosa di prezioso con dolcezza e passione.
Nella storia chiaramente gli antagonisti si susseguono con entusiasmo, non mancano infatti membri del clero che si rivelano essere freddi calcolatori, manipolatori, tremendamente attratti dal potere e meschini a tal punto di fare qualsiasi cosa per ottenerlo; piuttosto che gli scagnozzi che arruolano e che, assetati di sangue e denaro, non si accorgono di venir solamente usati da chi ha piani malsani e balordi e non vuole sporcarsi minimamente le mani, come se il ‘non agire’ sia meno peggio del ‘fare’.. Eppure si sa, sin dall’inizio della trilogia Ignazio continua ad essere accusato di negromanzia, eresia e tanto altro che alla Chiesa – e a chi dice di volerla preservare e proteggere – è dannoso oltre che da essa stessa bandito e condannato.
L’arguzia dell’autore, la capacità di creare atmosfere medievaleggianti e storiche, l’ambientazione italo-francese capace di affascinare consentono ad uno dei miei preferiti del Thriller made in Italy di soddisfarmi notevolmente, stupendomi con i personaggi nuovi, creando scene che paiono più forti rispetto alle precedenti, come se avesse ormai testato il suo pubblico e trovato quel vigore nel proporre qualcosa che solo i fedelissimi apprezzano e vogliono. Mi sono piaciuti molto i vari personaggi di sfondo che collaborano ed interagiscono, che appartengono a diverse etnie e di diversi interessi ed attività. Nel complesso si rivela essere una splendida ciliegina sulla torta, capace di rivelare quanto sin dal primo romanzo interessava al lettore.. congeniale, poiché solo alla fine si riesce ad avvicinarsi a svelare il mistero..
Come sempre Simoni dimostra di essere capace di tenere il lettore incollato alle pagine, descrive la suspance e il pathos in maniera così coinvolgente da farsi letteralmente divorare: mi colpisce come ci si possa ‘trattenere’ per poter rivelare un personaggio solo nelle ultime 100 pagine dell’ultimo romanzo di una trilogia, dedicando così una marea di colpi di scena per chiudere davvero col botto.
L’ho scoperto per caso, l’ho apprezzato e ora è lo ammetto: lo amo! Una penna straordinaria, un modo di porsi con il suo pubblico fenomenale (sì, ricordo che l’ho incontrato in questa occasione Clicca Qui).. tanta stima, decisamente immensa!