Cari Amici!
Nella giornata di Pasqua, come accennatoqui, ho momentaneamente sospeso la lettura del romanzo Urban Fantasy di 200 pagine per darmi ad un qualcosa di più snello e ‘leggero’. Ho quindi dato uno sguardo al kobo e ho fatto un giro tra i libri che avevo ancora da leggere..
premesso che per arrivare a concludere la mia lista d’attesa devo leggerne 7 almeno: a memoria, però, sapevo di averne almeno 2 con meno di 100 pagine. La cosiddetta ‘lettura leggera’, quindi, è ricaduta sulla prima puntata della collana Licantropi/Filantropi che.. tutto è, tranne che leggero!
Autore: Mario Magro
Collana: Licantropi Filantropi
Genere romanzo: Fan Fiction
Editore: Zed
Pagine: 25
Prezzo: gratuito (clicca qui)
Formato: ebook (epub, mobi, pdf)
Non v’è nulla di strano in un bambino che giunge dal mare, su un barcone pieno di disperati in fuga da un mondo che va a pezzi. Eppure a volte l’apparenza inganna e sotto comunissime apparenze si cela il portatore di un segreto talmente antico che solo pochi fra i più anziani ricordano confusamente. Cosa può un piccolo profugo, se messo a confronto con un mondo vasto e frenetico, in continuo cambiamento e popolato da individui pronti ad approfittare dei deboli e degli innocenti? Forse molto, ma lui stesso non ne è consapevole. Solo un’idea gli è chiara: dovrà raggiungere un determinato luogo, in cui forse troverà le risposte che cerca. Ma lui è piccolo, il mondo è grande e la meta è ancora lontana… Il secondo episodio della saga sarà disponibile gratuitamente da fine novembre 2013.
L’ho letto: ecco cosa ne penso!
Il racconto è di poche pagine, si legge in poche ore, e lascerà al lettore la possibilità di sorridere in alcuni passaggi, dispiacersi in altri e chiudere infine il libro con forse poca soddisfazione. Io stessa a lettura ultimata sono rimasta un po’ amareggiata, forse non avendo subitamente colto alcuni passaggi: ci ho poi riflettuto ancora, potendo così cogliere quelle sfumature che inizialmente non ho notato.
Il mondo visto da un gommone non riserva chissà quali sorprese. E’ fatto di coste che si allontanano, coste che si avvicinano, oppure niente coste del tutto, il che è come dire che si sta in alto mare. E tutto il resto sono onde, onde che vanno e che vengono e Luna che ci sta a guardare.
La prima parte, ossia quella relativa al viaggio da sfollato e da profugo, sembra surreale e, invece, credo sia molto attuale purtroppo. Si capisce poco, in realtà, la natura del nostro protagonista e questo invita il lettore a proseguire, incuriosendolo notevolmente, per poter quindi scoprire che si tratta di un bambino. Un bambino, come tutti, solo. Un bambino che si trova ad essere stato strappato via dalla sua famiglia d’origine, dal suo villaggio di nascita, costretto a trascorrere quel viaggio su quel traghetto alla ricerca e speranza di una vita migliore. Purtroppo il viaggio in mare non va a buon fine, ed approdato sulla costa è necessario, per Lui, trovare un altro mezzo e metodo per raggiungere la destinazione prestabilita.
Riesce a recuperare un passaggio che, però, a metà strada si interrompe: anche il secondo accompagnatore non lo porterà a destinazione, rivelandosi essere qualcuno da cui è meglio stare lontani. Ma il bambino, oltre ad essere giovane, si dimostra ingenuo – in certe situazioni – ma determinato al contempo.
Giunto a destinazione e quindi terminato il viaggio, il giovane viene accolto da colui che diventerà il suo Maestro: da qui inizia un crescendo di eventi che portano alla riflessione e alla doppia visione degli eventi, poiché quello che succede non viene visto solo a livello umano, ma anche a livello animale.
Il titolo consente al lettore di aspettarsi qualcosa, qualcosa che si scoprirà solo leggendo e che, infatti, dalle prime righe non è palese né esplicito (e personalmente credo sia giusto così): sarà possibile comprendere, proseguendo nella lettura, come l’aspetto animale e quello umano possano coesistere. Chi, come me, ha animali in casa credo si diverta, ogni tanto, ad immaginare le risposte che proprio i nostri animali vorrebbero darci. In queste pagine si riesce, a volte, a dar voce davvero all’animale che ci è accanto, cogliere le sue paure, le sue intenzioni, le sue necessità..
La possibilità che ibridi ed esseri umani convivano è qualcosa che difficilmente si nota: solitamente ci sono discorsi di supremazia della razza, di dominazione, di desiderio di prevalicare sull’altro e annientare la razza inferiore.. in questo caso, invece, troviamo un antico patto alla base, un’inspiegabile collaborazione ed una supervisione tale da rendere le prove del giovane mutante qualcosa di complicato e a tratti quasi surreale.
Tra le righe non mancano spiritosaggini, forse per alleggerire le tensioni e la gravità dei fatti, mescolate con episodi di realtà umana e non troppo distante da quella a cui siamo abituati a vivere e a condividere.
La cosa bella, dopo aver letto in questi giorni dei paranormal romance, è vedere che qui la parte animale, l’istinto, la brutalità.. beh, esistono, non vengono frenati né manomessi o addolciti. Ci sono e basta. E prima o poi è bene prevalgano.
Come anticipato su goodreads, quattro gufi secondo la valutazione del Bosco per questo primo episodio che, si spera, possa un giorno proseguire: a caldo scaturisce emozioni diverse che, ragionando un attimo e valutando un pochino, poi fortunatamente cambiano. Confesso che mi sarebbe dispiaciuto dover dare pochi gufi soprattutto quando la seconda metà del racconto mi è invece piaciuta molto.
Ringazio l’autore per avermelo fatto conoscere e avermi dato occasione di leggerlo!
Grazie Isabella per questa lusinghiera recensione.