Lettori del Bosco, buonasera!
Con un pizzico di ritardo (eh, lo so XD) anche io pubblico l’appuntamento settimanale in compagnia di VIRGYe DEB: ieri sono stata in giro pomeriggio e sera e non potevo fare granché <.< dal tablet certe cose non funzionano!
Vabbé, bando alle ciance.. bicchiere colmo di bibita fresca ed eccovi le perle di questa settimana..
DEB
«Lucy, invece, se n’era sempre stata per conto proprio. Aveva il dono particolare di rendersi invisibile, un’abilità che aveva sempre considerato come una specie di superpotere personale. Non le era mai pesata la solitudine. Anzi, era una sensazione esaltante. Da sola si sentiva più leggera, libera e indipendente.»
Estratto di : Io e te al centro del mondo – Jennifer E.Smith
Questa frase mi ha colpito per diverse ragioni. In primo luogo perché mi ci rivedo molto soprattutto nella capacità di rendersi invisibile (è anche il mio superpotere XD). Ma a parte questo si parla di una solitudine diversa, una solitudine che non è negativa o fa soffrire quanto più una forza, la capacità di stare bene con sé stessi; secondo me il presupposto fondamentale per poi riuscire a stare bene con gli altri.
VIRGY
“Tardavano soltanto i più sensibili, gli amanti della luce del tramonto, di quel chiarore che si spegneva sulla linea d’orizzonte del mare, quando l’aria calda iniziava a stemperarsi , il sole a infuocarsi e i rumori a diventare ovattati. Entrando nell’acqua caldissima e limpida, si fermavano a guardare il mare infinito, godendosi il silenzio”
La dolce morte di Alessandra Alioto e Rosalba Repaci – Fratelli Frilli Editori
Ho scelto questa frase perché io faccio parte di quelle persone: amo la luce del tramonto sull’acqua è un momento che mi rigenera, mi rimette in sesto, mi fa capire la giusta prospettiva. Noi “gente di mare” abbiamo un rapporto simbiotico con tutto questo. Dobbiamo sempre vederlo, percepirlo negli odori, sentirne il rumore e quando possiamo godercelo, in quei rari momenti in cui sembra solamente nostro, rinasciamo.
IO
“Egli era il Regno di Eldwist. La pietra era la sua pelle, aveva detto loro, parte del suo stesso essere. Il Re della Pietra aveva trovato un modo di infondere se stesso in tutto ciò che creava, assicurando la propria eternità in maniera assolutamente infallibile.”
Tratto da “Il Druido di Shannara”, di Terry Brooks (Oscar Mondadori).
Ho scelto questo passaggio perché, pur essendo una riflessione, è fulcro di come il potere della creatura di cui si parla appare vasto, immenso, quasi inimitabile ed inscalfibile. Qualcosa di straordinario, com’è giusto che sia in una creatura magica.