L’Attimo nel Bosco #37

Lettori cari,

buon pomeriggio e buon lunedì…

Quello di oggi è un lunedì speciale perché la mia amica ANNA inizia una nuova pagina della sua vita e io sono molto, molto felice per Lei (ed anche orgogliosa, lo ammetto U_U).

Proprio in virtù di questo suo nuovo inizio, anche io inizierò ad organizzare meglio questo spazio a livello proprio pratico, nel senso che finora – e Francesco e Doriana lo sanno – per quanto organizzi sono ancora molto in alto mare, ma.. voglio imparare, provare, cercare di dare un ordine a quello che è un spazio che si arricchisce e cresce giorno dopo giorno.

Oggi è lunedì – lo so, l’ho già detto! – e per la rubrica L’ATTIMO NEL BOSCO insieme ad Anna de L’Acquerello di Un Attimo ho scelto il tema delle CASTAGNE.

Non so voi, ma io le amo! Sono loro che mi trasmettono l’amore e la passione per l’autunno.

Sono loro che parlano di bosco, di rinnovamento, di cambiamento, di stagione nuova, di colore e di spensieratezza..

Il mio primo ricordo delle Castagne è legato alla mia infanzia: all’asilo. A quell’età ogni anno si organizzava una giornata dedicata alle castagne.

Con tanto di canzoncina imparata a memoria, ci si imbacuccava con scarponcini (o stivaletti), sciarpa e cappellino e si andava sul pulmino… direzione -> Talucco.

Una borgata sopra a Pinerolo (To) dove abito io tutta immersa nel verde della campagna e montagna vicina. Il posto ideale per portare i bambini a respirare… profumo di bosco!


“Me ne vo per la campagna, a cercare una castagna

dentro il bosco e fra le foglie, cento ne raccoglierò…


Le castagne io le metto, tutte quante in un sacchetto

e poi dentro la padella, arrostire le farò.. “

Mi è rimasta impressa quella giornata.. ho anche un mucchio di fotografie ma onestamente ora come ora non saprei dove scovarle eheheh…

Raccoglievamo le castagne tutti insieme, con le maestre, e poi nel primo pomeriggio – dopo un bel pranzo al sacco! – si rientrava a scuola: il bidello (che ahimé è scomparso troppo presto, era simpaticissimo e tutti i bimbi lo adoravano!!) aiutato dalle colleghe aveva allestito un semicerchio di panche nel cortile e già aveva messo la brace a fare così, quando arrivavamo, gli adulti tagliavano le castagne e poi via di cottura.. e che bontà!

Da lì è scoppiato l’amore per le CALDARROSTE: è qualcosa di indescrivibile, di meraviglioso, anche se a casa si fanno poco e il prezzo al kg della castagna è assurdo io almeno una volta nella stagione le devo assaggiare. E’ più forte di me.. tant’è che quando vedo in giro i volantini per le castagnate io poi cerco di organizzarmi e poter andare, anche solo per comprare il mio amato cartoccio.. sono bollenti, ti macchiano le mani di nero, sono scomode da mangiare perchè la buccia cade eccetera eccetera però.. però le amo.

Tutto il resto – i marron glasé, il castagnaccio, le castagne bollite, la marmellata – no, assolutamente. Per me la castagna è SOLO arrostita.

Fatte tantissime volte con gli scout – anche lì cercavamo di organizzarci per farle sempre almeno una volta, sia coi bimbi che con i grandi – è qualcosa che aggrega moltissimo.. spesso cercavamo di fare qualche gioco per recuperare questo squisito bottino e poi si cuocevano e si mangiavano in allegria! ^__^

Sarà per questo che le adoro.. ma è anche vero che in casa, sul fornello, con la padella coi buchi è un po’ un casino. Se si ha la stufa o il caminetto secondo me vanno benissimo lo stesso, vengono ottime e sanno di legna, ma in casa.. in casa si fa un odore pazzesco, un fumo e si insozza tutto. Allora ho cercato su internet e ho trovato un metodo per cuocerle al forno: la cosa fondamentale è mettere a bagno le castagne almeno 2 ore prima di prepararle. Dopodiché si fa il consueto taglio per evitare scoppino e si adagiano sulla leccarda del forno, quella teglia spessa nera che solitamente viene data in dotazione dell’elettrodomestico. Bene. Ovviamente carta forno sotto eh, sennò è la fine.

A 180° nel forno ventilato (mi pare) ci mettono circa mezz’oretta a cuocere. Ogni tanto vanno girate, magari spruzzate con un po’ di acqua.. c’è chi le spruzza di vino bianco, altri mettono il sale, beh.. quelle sono chicche che poi in tanti personalizzano e via dicendo.

Fatto sta che l’esperimento è riuscito: erano buone! Certo, sulla quantità qualcuna da lasciare c’era, ma posso dire che mi son tolta la voglia! ^__^

Bene, direi che per oggi è tutto: spero di avervi fatto venire l’acquolina in bocca, di avervi fatto desiderare la caldarrosta e che, quindi, entro fine mese riusciate a gustarvi anche solo un misero cartoccio bollente e croccante!! ^__^

Vi lascio ad ANNA-> scoprite sul suo blog cosa vi racconterà lei delle CASTAGNE!!

Noi ci aggiorniamo a lunedì prossimo!!

2 commenti su “L’Attimo nel Bosco #37”

  1. MA CAVALLARI!! volevi commuovermi? *_* grazie! *_* (*si dà un tono e prosegue..) e comunque…. bella l'idea della scampagnata con la scuola dedicata alle castagne.. noi non facevamo mai queste cose.. anche con gli scout, bello, sì dev'essere una cosa che aggrega tanto.. bè dai, il pezzo era bello, più della canzoncina che hai composto per me 😀

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