Federica Loreti & Michela Boero – Venerdì Culturali a Carmagnola (To) [Eventi]

Amici Lettori,

come saprete venerdì 18 novembre a Carmagnola (To) si è tenuto un interessante venerdì culturale dedicato alla scrittura e alla lettura: ospiti, perle della città piemontese, Federica Loreti e Michela Boero con i loro libri, che narrano qualcosa di molto delicato e particolare, facendolo però con coraggio e forza di volontà degni del migliore leone!

Inizio presentandovi i due libri, dandovi tutti i dati necessari per rintracciarli se lo desiderate…
Poi lascerò il mio feedback circa la serata, raccontandovi un po’ le mie impressioni.

Michea Boero e Federica Loreti


BRICIOLE DI ME

di Michela Boero

Selfpublish – Ebook e Cartaceo

48 pagine in brossura – 9 euro

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Un diario che racconta l’esperienza di una ragazza che affronta l’anoressia.Ciò che ne emerso è un’introspezione all’interno di un problema che coinvolge molti giovani. Il manoscritto vuol quindi essere una testimonianza e una messa a nudo di quelle che sono le battaglie quotidiane che chi è affetto da tale malattia si trova ad affrontare. Ha raccontato giorno per giorno un malessere profondo, quasi invincibile che mi attanaglia da ormai dieci anni, sperando così di poter far sentire meno solo chi, come lei, combatte questo male che come un fardello pesante si appoggia sulle sue spalle, impedendole di vivere una vita normale. All’interno del manoscritto troverete ansie, paure, sconfitte ma anche sogni, speranze ed obiettivi che giornalmente si pone affinchè sia lei a vincere l’anoressia. Questa è quindi una storia difficile di una giovane ragazza che però non si arrende, che combatte e che cerca di uscire da una gabbia che con le proprie mani si è costruita.


TI HO CERCATO TRA LE NUVOLE 

di Federica Loreti

Ed. Les Flaneurs Edizioni – Pagine: 152 – Prezzo: 12.00 €

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Sotto il cielo di Torino stanno per incrociarsi le storie di tre adolescenti apparentemente diversi, ma del tutto simili. Antonio è un ragazzo che pensa di essere troppo grande per la sua età, non capisce a cosa serva la scuola e vive la sua vita per strada; Roberta ha appena iniziato il liceo e sta cercando di lasciarsi alle spalle un trauma che ancora la tormenta; Giada ce l’ha col mondo perché non ha posto per lei e ha deciso di rifugiarsi nell’assoluto silenzio, come per proteggersi dagli altri. Ciascuno indossa una maschera che, col passare del tempo, comincia a diventare troppo stretta, ma chi avrà il coraggio di toglierla? Federica Loreti intesse una storia forte che racconta di adolescenza, emozioni e paure, affrontando anche la tematica del bullismo e rivelando come, dietro l’apparente diversità, si nasconda lo stesso desiderio di appartenenza al mondo.


Cosa mi è piaciuto…

Partiamo dalla particolarità della serata: entrambi i libri narrano tematiche strong e molto particolari, Michela Boero affronta l’anoressia e spiega come il suo libro sia totalmente autobiografico.. si mette a nudo, con una lucidità impressionante, raccontandoci la sua esperienza e lasciando che ogni parola possa essere per l’uditore un forte e violento pugno nello stomaco. Lo fa con una schiettezza disarmante, con una forza inaudita e con una razionalità tale da lasciare tutti di stucco.. ci si aspetta, quando il si racconta la propria vita e soprattutto un frammento doloroso ed un percorso ancora inconcluso, che chi si apre dia sfogo alle emozioni e le si percepiscono. Lei no. Michea Boero ha avuto un coraggio straordinario non solo scrivendo questo suo libro, urlando al mondo ciò che si è portata dentro per molto tempo, ma diffonde il più possibile quello che è un grido d’allarme: l’anoressia è una malattia, è un problema serio, non è un capriccio, non è legata solamente a un discorso di peso o di apparenza no… assolutamente. E va presa subito, in tempo, o potrebbe davvero essere qualcosa di maledettamente pericoloso.

Anche Federica Loreti spiega che nel suo romanzo c’è qualcosa di importante: Lei mette su carta il sempre attuale tema del bullismo, una magagna che da tempo immemore si fa spazio tra le dinamiche scolastiche ed adolescenziali, spesso rovinando la vita a quei ragazzi che, vittime di soprusi altrui, annullano la propria esistenza nella speranza di diventare invisibili e smettere di soffrire.

La volontà di riscatto è tale da voler affrontare l’argomento attualizzandolo, nel contesto giovanile, come a voler dimostrare come tutto ciò che sentiamo è vero: è vero che ci sono giovani che sminuiscono altri giovani; è vero che se non ti senti accettato scivoli facilmente in un gioco malsano capace di portarti a gesti estremi; è vero che manca il dialogo, che creare un rapporto ragazzo-adulto non è niente facile.. questi sono solo alcuni degli ingredienti accennati dall’autrice e sicuramente ben sviluppati nel suo romanzo.

I temi di entrambi i libri sono a dir poco tosti e meravigliosi al tempo stesso: perché va benissimo leggere per svagarsi, ma è importante che ci siano anche testi di questo tipo, poiché la lettura deve lasciarci qualcosa, o non avrebbe alcun senso..

Cosa non mi è piaciuto…

Come in tanti avrete già capito, sono una lettrice esigente e guardo anche le cose che non mi hanno convinto. Anche in questo caso c’è, purtroppo, qualcosa che secondo me poteva essere fatto meglio..
Vediamo cosa non ho granché apprezzato..

  1. Il Moderatore della serata: secondo me il signore che moderava l’evento non ha letto nessuno dei due libri. Dico secondo me perché le domande poste alle due autrici sono state troppo generiche: io non conoscevo nessuna delle due né i loro libri.. se lo scopo della presentazione è far conoscere il libro ai possibili acquirenti, bisogna dare modo a chi ascolta di invogliarli nell’acquisto, o soprattutto nella lettura.. in che modo lo fai? Beh, andando a cercare di scoperchiare al meglio ogni singola opera.. non parlando in maniera generica così, di quanto è bello leggere o scrivere. 
  2. Mancata lettura di estratti: mi allaccio al discorso precedente.. io capisco, soprattutto per Michela Boero, l’enorme difficoltà nel rileggere alcuni passaggi del proprio libro. Però ecco.. proprio per stimolare il lettore si potevano fare delle letture. Se le autrici non si sentivano di farle potevano organizzarsi in modo che altri (amici/parenti/chi vogliono insomma^^) potessero leggere alcuni stralci che, poi, potevano venire commentati e spiegati dalle autrici: si sarebbe creato un feeling tra lettore e autore che davvero è fondamentale, per arrivare a leggere il libro.
  3. Riflessioni da bar: mi spiace per chi ha organizzato la cosa, ma trovarsi ad un certo punto a dover tirare in ballo la faccenda del “è meglio cartaceo o digitale” davvero è assurdo, soprattutto se chi guida il dibattito è uno che dimostra di essere accademico e, quindi, non molto velatamente afferma quasi che chi ha studiato è un valido lettore, gli altri sono solo mediocri e non fanno testo. Ecco.. forse questo siparietto si poteva evitare di toccare, dal momento in cui il tentativo di coinvolgere la platea è stato abbastanza scadente quando se ne è uscito con il discorso degli antichi greci.. 
  4. Patriottismo non troppo velato: ahimé l’evidenziare che le autrici sono made in Carmagnola è stato un colpo basso. Penso infatti che non sia necessario ribadire ogni tot che le due ragazze abbiano studiato lì e, quindi, che il liceo locale si debba vantare di tali astri nascenti.. così come fare riferimenti poco simpatici mettendo a confronto Nord e Sud Italia davvero, sono bigotti e fuori luogo.. oltre al fatto che mettono in difficoltà le autrici che sinceramente non hanno nessun interesse a sponsorizzare Tizio piuttosto che Caio..

In Conclusione…

Sono felice di essere andata a questa presentazione che, finalmente, mi interessava davvero: le tematiche, i libri, le autrici giovani e con tanti sogni nel cassetto, ricche di voglia di vivere e di lanciarsi in avventure così splendide.. 

Consiglio ad entrambe di tentare di portare i loro libri nelle scuole: tutti e due i libri sono rivolti ad un pubblico giovane.. l’altra sera, alla presentazione, l’età media era almeno intorno ai quarant’anni. Per quanto l’attualità dei temi sia fantastica e sempre valida per qualsiasi platea, credo però che bullismo ed anoressia siano molto vicini ai giovani delle nostre scuole: nessun ragazzo chiederebbe ai genitori di venir accompagnato a una presentazione di questo tipo, non ci andrebbe nemmeno se fosse di pomeriggio per timore di venir preso in giro dai compagni – si sa, la cultura spesso è simbolo di essere ‘sfigati’ – per cui da solo il pubblico a cui sono rivolti i due romanzi non ci arriverebbe mai.. ecco, continuate a urlare NO al Bullismo e ATTENZIONE all’Anoressia sfruttando però i mezzi giusti: organizzatevi con le scuole e fate in modo siano i ragazzi ad incontrarvi, perché possano aprire gli occhi anche grazie alle vostre storie, alle vostre rivelazioni, ai suggerimenti e agli avvertimenti che volete dare..

Io ho acquistato il libro di Federica Loreti, con tanto di dedica e autografo 😍…

Presto mi regalerò anche il libro di Michela Boero che, quella sera, non era in vendita e quindi rimedierò presto.. 😉

Una cosa è certa: darò una mano ad entrambe, sfruttando questo spazio, per poter spingere su temi delicati e forti al tempo stesso.. perché insieme possiamo arrivare nei cuori e nei cervelli di chi ancora deve maturare e prendere coscienza e consapevolezza. Un passo alla volta, per lottare insieme..

Grazie a Michelaper essersi raccontata e aver scelto di intraprendere un percorso duro e faticoso.. continua così, ti auguro presto di vedere finalmente la luce e poter dire di essere guarita.

Grazie a Federica, per aver avuto il coraggio di scrivere di qualcosa di molto attuale, difficile e a tratti persino invisibile.. 

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