I Martedì delle Ragazze – Citazioni e Tazze di The #35

Amici Carissimi, come procede la giornata?
qui abbastanza impegnativa, come capita spesso ultimamente! 😊 Non perdiamoci d’animo però, finché ci sono cose da fare e l’energia c’è è un bel metodo per tenersi impegnati e far lavorare il nostro amato cervellino.

Oggi è martedì, ed insieme a VIRGIe DEBlasciamo spazio alle citazioni, alle frasi più belle, a quei passaggi scovati nei libri che ci hanno lasciato qualcosa, anche solo riflettere..


DEB

«Sono coloro che restano a dover sopportare il peso della morte, confrontandosi con l’assenza ingombrante e i caotici silenzi di chi li ha lasciati»


tratto da “La bottega degli Incanti ” e precisamente dal racconto “Impercettibile” di Giulia Anna Gallo – Dunwich Edizioni

L’ho scelta perché la trovo molto vera. Chi ci lascia, anche a seconda di come ci è strappato via può più o meno soffrire, ma il dolore vero lo prova chi resta, chi deve sopportare ogni giorno il fatto di non poter più averli accanto e magari anche di non poter condividere esperienze o dire cose che non si è avuto il tempo di dire.


VIRGI

“Sono rinchiusa da 264 giorni. A tenermi compagnia ci sono solo un quadernetto, una penna malridotta e i numeri che mi frullano nella testa. 1 finestra. 4 pareti. 15 metri quadrati di spazio. 26 lettere di un alfabeto di cui non mi sono mai servita nel corso di 264 giorni d’isolamento.”


Tratta da Shatter me di Tahereh Mafi – Rizzoli

Un incipit molto forte che ti fa subito comprendere cosa stia vivendo la protagonista del libro, parole claustrofobiche che mi fanno pensare a quanta autonomia potrei avere io in una situazione come questa. (Un paio d’ore se ve lo state chiedendo).

Non so a voi, ma a me viene subito la voglia di proseguire con la lettura.


IO

“Lei, del resto, non doveva andar per campi o spingere carretti di verdure al mercato. Se ne occupavano i servi, di quelle puerili incombenze. Lei aveva altro a cui dedicarsi e di questo doveva essere grata a sua madre, santa donna, che le aveva combinato un ottimo matrimonio con un nobile pisano. Che poi quel nobile si fosse rivelato vecchio e cagionevole era stata un’ulteriore piacevole scoperta che le aveva rispariato una vita di stenti e falsi sorrisi.”



Tratto dal racconto “La Donna di Fuoco”, di Alessio Del Debbio.

Pubblicato nella “Primavera di Racconti” [Panesi Edizioni]

Ho scelto questo passaggio perché evidenzia come alcuni individui abbiano secondi fini, disposti a tutto pur di raggiungere i propri obiettivi. La fanciulla, infatti, vanta di aver ereditato ogni ben di Dio dal marito vecchio e ricco sfondato, quindi.. pur di non faticare ha scelto la scorciatoia: anche nella realtà credo ci siano personaggi così, purtroppo.

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