I Martedì delle Ragazze – Citazioni e Tazze di The #42

Amici del Bosco,

ben ritrovati al consueto appuntamento del martedì dedicato alle citazioni migliori, tratte dai libri in corso di lettura. La rubrica, come sempre, è in collaborazione con VIRGI(Le Recensioni della Libraia) e DEB(Leggendo Romance) e noi tre, oggi, vi lasceremo alcune frasi che ci hanno maggiormente colpito. Ovviamente non mancano pasticcini e tazze fumanti..

Pronti?


VIRGI

“Gli abbracci degli uomini durano pochi istanti, il tempo infinito è quello del rimpianto”


“La Locanda dell’Ultima solitudine” di Alessandro Barbaglia

Di questo romanzo avrei sottolineato ogni singola parola, tutti i segni di punteggiatura e pure gli spazi vuoti. È pura poesia.

Ho dovuto scegliere, però, per la nostra rubrica e la mia scelta si è concentrata su questa frase che contiene tante tante verità. La prima è che dovremmo abbracciarci di più, spesso, senza limiti. Abbracci lunghi, quasi soffocanti, con i corpi che si toccano.

La seconda è che si rimpiangerà di più un abbraccio non dato, che uno di troppo. E i rimpianti non vanno mai bene.

La terza è che la vita è quell’istante di respiro, è l’insieme di quei respiri. Quindi diamoci tanti abbracci, veri, di contatto, facciamolo spesso e, a volte, magari, anche a sproposito. E facciamolo adesso.


DEB

«Trattengo il fiato e tendo le orecchie, concentratissima. Di nuovo silenzio totale. Mi sono sbagliata? Possibile che quei rumori fossero frutto della mia immaginazione? Certo, dal punto di vista razionale è un’ipotesi da tenere in considerazione, ma il mio cuore manifesta il suo dissenso continuando a battere all’impazzata. E se c’è una cosa che proprio non riesco a sopportare è l’incertezza.

Sul mobiletto dell’ingresso c’è il fermacarte che Ela mi ha regalato un paio di settimane fa. Un dado di vetro azzurro che pesa almeno due chili. Lo afferro, ignoro i volantini e le buste che planano sul pavimento e mi affaccio in salotto.

Niente. Nessuno. Almeno qui. Il soggiorno e la porta della veranda sono esattamente come li ho lasciati.

Non resta che controllare la cucina, ma da qui non riesco a vedere bene, c’è troppa poca luce.

Ho la mano sudata e per poco il fermacarte non mi scivola via; lo stringo più forte ed entro in salotto, senza fare rumore. Conquisto il centro della stanza.

Proprio nel momento in cui inizio a sentirmi ridicola, dal buio della cucina sbuca fuori un’ombra.

Il grido che vorrebbe uscirmi si smorza in gola, è come se all’improvviso non ci trovassi più aria. Sono un blocco di ghiaccio»

Tratto da “L’estraneo” di Ursula Poznaski e Arno Strobel – Giunti

Ho scelto questa frase che si trova all’inizio del romanzo perché mi ha trasmesso subito la suspense, il senso di terrore e sospetto che si ritrovano anche tra le pagine del libro andando avanti. Qui la protagonista si trova a casa, sola, mentre dei rumori si insinuano nella sua mente e la paura si fa strada nel suo cuore…se capitasse a voi cosa fareste? La protagonista è coraggiosa, mi è piaciuta sin da subito, nonostante lo smarrimento e le incertezze affronta l’ignoto.


IO

“Si svegliava proprio prima di cogliere ciò che la voce diceva. E fu a quel punto che si svegliò anche quella notte. Riaprì gli occhi di scatto sentendosi perfettamente sveglia e lucida, assalita da quel desiderio viscerale di raggiungere la terra sognata, di salvare quel che restava di un mondo perduto.”


Tratto da “Sei Pietre Bianche” di Daisy Franchetto – Dark Zone Edizioni

Il libro inizia proprio con un sogno.. e la protagonista si sveglia nell’attimo clou. Quante volte succede anche a noi, nella realtà? E quante volte quando stiamo per riaddormentarci vorremmo riprendere proprio da dove abbiamo cominciato..? Ho scelto questo passaggio proprio per questo, perché già dalle prime parole si capisce quanto il personaggio, per quanto sia inventato, è in verità molto più simile a noi che siamo veri e quindi è perfettamente umano. Con degli incubi e dei sogni, con desideri ed obiettivi, come ognuno di noi.

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