La chiave di Midgaard, di Maddalena Cafaro [Recensione]

Salve
a tutti lettori e ben trovati in questo nuova recensione. 

Torno a voi per
parlarvi del libro La chiave di Midgaard, primo romanzo della saga “I
guardiani di Yggdrasil – Odissea Wonderland”
. Libro scritto da Maddalena Cafaro
edito con la Delos Digital. Buona lettura a tutti.

La chiave di
Midgaard

di Maddalena
Cafaro
Editore: Delos
DigitalData di
pubblicazione: 7 febbraio 2017Genere: Urban
Fantasy| pag. 204Acquistabile
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Uno urban fantasy che cambierà la percezione di ciò che vi circonda. La magia non è mai stata così vicina…Sasha ha quasi diciassette anni, un lavoro part-time, una Mini rossa e la vita tranquilla di un’adolescente americana. Tutto questo sta per cambiare. Le storie che le ha raccontato sua madre sono sempre più vere e rischiano di travolgerla, ma i guardiani arrivano in suo soccorso. Così Sasha viene a sapere delle sue radici e del mito attorno al quale il suo mondo sembra ruotare, la sua terra natia: Yggdrasil. Anche se nulla può davvero prepararla alla “rivelazione” verso cui gli eventi la stanno portando… Decisa a ritrovare la sua famiglia e a scoprire cosa le riserva il destino, Sasha accetta il ruolo che le “norne” hanno stabilito per lei, sfidando apertamente i nemici e guardando a fondo nel proprio cuore.


LA MIA OPINIONE

Maddalena
Cafaro
ci addentra, con questo primo libro, nel suo mondo pieno di magia e
misteri
, dove il fantasy carico delle visioni e atmosfere fantastiche che
possiede si mescola a un mondo ben conosciuto a noi. Ambientato negli Stati
Uniti d’America
, in un periodo non meglio precisato (ma contemporaneo a noi)
l’autrice ci accompagna nella saga con un consueto primo libro introduttivo,
utile a far conoscere personaggi storia e l’ambientazione fantasy in
cui ci muoveremo. Si troveranno molti spunti collegati alle leggende norrene e
a credenze pagane, soprattutto sugli elementi naturali
. Ma passiamo a parlare
meglio del libro.

Cosa
mi è piaciuto

Tra
le cose che mi sono piaciute di più del libro, posso di certo mettere la
scorrevolezza dell’opera
. La storia, sia per come si sviluppa sia per come
scrive l’autrice, scivola in modo armonioso, lineare senza rallentare o essere
in qualche modo pesante
; il libro in se è breve, ma non è solo questo che ti fa
continuare a leggere: è la scorrevolezza della scrittura e il senso di
rilassatezza che ti da questo tipo di lettura dove, in questo primo libro, non
parla di cose semplici. Parla di emozioni, di qualsiasi tipo, della perdita e
del dolore che si prova nella sofferenza e nella durezza della vita.
L’importanza del ruolo della protagonista e l’evolversi della storia portano
spunti non di certo “leggeri” ma resi scorrevoli e piacevoli da leggere ad un
lettore di fantasy e non solo.

Sono
rimasto piacevolmente colpito dall’uso degli elementi come arte magica
. Vero,
ci sono altri tipi di magia, ma quello che mi ha colpito sono i maghi dell’aria
dell’acqua della terra e del fuoco
. Vero non parliamo di qualcosa di nuovo, ma
il modo in cui sono descritte queste arti magiche, il loro uso e la loro
comprensione nel corso di tutto il libro lasciano il lettore interessato e
curioso di capire come si evolveranno le conoscenze verso tali elementi e come saranno
usati nelle arti magiche nel corso della storia
; comunque sia per ora il modo
di insegnare queste arti, il modo di imparare ma soprattutto di ricevere il
rispetto degli elementi stessi è qualcosa d’interessante da leggere.

Cosa
non mi è piaciuto


La
problematica che più mi ha portato a criticare questo libro è il contesto
dell’opera.
Maddalena Cafaro ci porta in un mondo misterioso senza chiarire
molte delle cose che avvengono per tutta la storia che riguardano il quadro che
circonda questo libro. Cerco di spiegarmi
: un urban fantasy ha dalla sua il
fatto che l’ambientazione in parte è il nostro mondo, quindi qualcosa che è
sempre familiare per i lettori, e sull’ambientazione in sé, anche quando ci si
addentra nel mondo magico dove la protagonista si muoverà, non riscontro
problemi; quello che lascia disorientati, è come questi due mondi si fondano
(realtà e magia) senza dare un background di fondo ai lettori.
La scrittrice ci
rivela tante cose di questo mondo e soprattutto tante conoscenze che non sono
ben spiegate
: il fatto che Sasha sappia cos’è la magia e i guardiani, il fatto
che nella scuola vi siano corsi paralleli collegati alla magia, i rituali che
sono fatti e le magie degli elementi che sono usate; sono tutte cose che
possono funzionare, ma non hanno un contesto che le spieghi. Vero probabile che
chi legga un fantasy di questo genere, visto anche il titolo, abbia un
background di base che gli permette di assorbire certe informazioni
tranquillamente, ma è una probabilità, mentre un primo libro deve introdurre al
mondo in cui ci si sta credo debba spiegare anche questi passaggi che non per tutti possono apparire superflui o non necessari.

Seconda
questione: spesso, durante la trama, l’autrice anticipa degli avvenimenti che
tolgono mistero alla trama stessa
. La storia come ho detto è lineare, cosa che
solitamente non è un problema; ma la difficoltà che si crea quando si è lineari
è che molte cose della trama si comprendano quasi subito, quindi serve cercare
di mantenere alto il mistero, il dubbio del lettore che sennò si ritroverà a
leggere qualcosa di prevedibile. Maddalena Cafaro qui invece quasi subito svela vari dei
possibili misteri della storia
e sinceramente per il corso della trama non se
ne sentiva il bisogno; anzi se fossero uscite nei momenti cruciali queste
verità avrebbero coinvolto molto di più i lettori. Io non so perché di questa
scelta dell’autrice, ma durante la lettura mi ha tolto tanto del pathos perché
ha tolto tutti i possibili dubbi e ipotesi che si potevano fare della storia.

In
definitiva



Non una
partenza forte questo primo libro
, che lascia pochi dubbi sul proseguimento
della trama e che non ha dato ancora un contesto ambientale abbastanza solido.
Ci sono varie cose buone che potranno ancora dare forza a questa saga, ma
dovranno essere convincenti
. Ci sono poi altri piccoli difetti che ho notato ma
che sono solamente personali e dettati anche da una questione: questo tipo di storie
possono attirare di più dei giovani lettori alle loro prime letture fantasy,
possono coinvolgere più chi è meno avvezzo a vedere criticità facilmente
superabili alla fine e che comunque possono rendere una saga urban fantasy, una
lettura più che piacevole.

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