Bentornati Lettori Erranti, oggi sono qui per parlarvi deLa
ragazza della neve di Pam Jenoff, un libro che mi ha fatto gioire, arrabbiare e
piangere, e del quale, però, non ho preso, come mia consuetudine, appunti
durante la lettura, quindi, vediamo insieme cosa ne uscirà fuori da questa
recensione.
LA RAGAZZA DELLA NEVE
di Pam Jenoff
Newton Compton Editori
Prezzo: € 10,00
n. pagine: 352
Genere: Romanzo Storico
Noa
ha sedici anni ed è stata cacciata di casa quando i genitori hanno scoperto che
è rimasta incinta dopo una notte passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in
una struttura per ragazze madri, viene però costretta a rinunciare al figlio
appena nato. Sola e senza mezzi trova ospitalità in una piccola stazione
ferroviaria, dove lavora come inserviente per guadagnarsi da vivere. Un giorno
Noa scopre un carro merci dove sono stipate decine di bambini ebrei destinati a
un campo di concentramento e non può fare a meno di ricordare suo figlio. È un
attimo che cambierà il corso della sua vita: senza pensare alle conseguenze di
quel gesto, prende uno dei neonati e fugge nella notte fredda. Dopo ore di
cammino in mezzo ai boschi Noa e il piccolo, stremati, vengono accolti in un
circo tedesco, ma potranno rimanere a una condizione: Noa dovrà imparare a
volteggiare sul trapezio, sotto la guida della misteriosa Astrid. In alto,
sopra la folla, Noa e Astrid dovranno imparare a fidarsi l’una dell’altra, a
costo della loro stessa vita.
LA MIA OPINIONE
Ho letto diversi libri che hanno come ambientazione o tema
il periodo buio del nazismo, e la storia di Noa e Astrid rispecchiano
pienamente quell’epoca: la paura, la fame, la rabbia, l’odio razziale, ma anche
l’amore, il coraggio, lo spirito di condivisione e l’umanità coesistono in
queste pagine ricche di emozioni e piccoli colpi di scena, che mi hanno fatto
rimanere attaccata alle pagine senza pensare di prendere appunti, senza pensare
a cosa pensavo (scusate il giro di parole) di questa lettura…
“Ci sono così poche cose di cui si possa essere certi di questi tempi,
ma trovare una mano da tenere mentre percorri questo cammino
rende migliori anche i tempi più difficili e può fare del più strano
dei villaggi la tua casa”
Il libro si apre con un prologo, siamo ai giorni nostri, una
donna, ormai anziana è scappata di casa per visitare la mostra di un circo, il
circo nel quale lei ha vissuto e dove si svolge quasi tutto il racconto
successivo.
Ci troviamo ad “ascoltare”
due donne, due punti di vista, due vite con un destino comune. Infatti, il libro diviso in capitoli dà voce
in modo alternato a due donne.
Conosciamole insieme…
Astrid, donna ebrea che viene
allontanata dalla vita circense perché si innamora di un soldato nazista, poi
costretta ad allontanarsi dal marito per volere del Reich torna a cercare la
sua famiglia, ma non trova più nessuno, anche Noa viene cacciata dal padre per
essere rimasta incinta (anche lei a causa di un soldato nazista), ma il suo
bambino le viene portato via e vivrà in una stazione dove lavora come meglio
può, un altro bambino, però cambierà la sua vita, nuovamente…
Il destino porta
entrambe a incontrarsi e spesso scontrarsi all’interno del circo di Herr Neuhoff, dove vengono protette, la prima per
essere appunto ebrea, e la seconda, per avere salvato un bambino circonciso,
quindi ebreo, da morte certa. Le loro vite si intrecciano, e man mano scopriamo
qualcosa di più sulle loro personalità e sul loro passato, entrambe sono donne forti, che hanno vissuto e stanno vivendo grandi tragedie,
donne ferite, ma che riescono comunque a ricominciare ad amare e ad avere
fiducia nel prossimo.
“Ma il circo è una grande livella;
la classe o la razza o la storia personale non hanno importanza,
siamo tutti uguali, veniamo giudicati in base al nostro talento.”
La due donne nonostante una certa antipatia ed ostilità si
trovano ad esibirsi insieme, e Noa dovrà imparare a fidarsi totalmente di
Astrid e a “lanciarsi”, mettendo letteralmente la sua vita nelle mani della
circense, malgrado tutto le due donne diventeranno amiche e affronteranno
insieme molti ostacoli, acquistando fiducia l’una nell’altra e parlando dei
loro segreti scopriranno di non essere poi così diverse… La vita nel circo non sarà facile, perché con
le visite della polizia il loro segreto potrebbe venire scoperto.
Un altro personaggio
che ho amato (ed anche un po’ odiato) è Peter. Compagno di Astrid, Peter è un clown
russo che fa parte della compagnia e che odia i nazisti, la sua storia mi ha
fatto commuovere e quando è stato arrestato per aver deriso il Reich e i
soldati tedeschi, ho provato rabbia ed ammirazione nei suoi confronti.
Astrid si ritrova sola, Peter era la sua ancora e la sua
forza. Nel frattempo Noa conosce il figlio del sindaco della città dove si
esibiscono, e si innamora davvero, e per questo motivo si sente combattuta,
vorrebbe lasciarsi il passato e il circo
alle spalle e scappare con Luc e il piccolo Theo, ma questo significherebbe abbandonare quella che
è ormai la sua nuova famiglia e soprattutto la sua unica amica, Astrid.
“Il circo esiste dai
tempi dei Greci e dei Romani, la nostra tradizione va avanti da secoli.
Siamo sopravvissuti
al Medio Evo, alle guerre napoleoniche, alla Grande Guerra.
Sopravvivremo a
questo.”
Il libro scorre veloce, e ti porta a voler sapere sempre di
più, ma io non mi voglio soffermare su molti particolari per non svelarvi la trama, ma vi assicuro che soprattutto
nelle ultime pagine le lacrime sono venute fuori annebbiando la mia lettura.
Libro consigliato, per chi ama temi forti come quelli della
guerra, che l’autricePam Jenoffriesce a raccontare con una certa naturalezza, senza
forzare i personaggi o gli avvenimenti, ispirandosi, come lei stessa ci
racconta, a fine libro, ad una storia vera. La ragazza della neve è un libro commovente e duro, ma allo
stesso tempo delicato e coraggioso.