Parlare di una fiera come quella
che è avvenuta a Roma tra il sei e il dieci di Dicembre potrebbe essere molto
semplice, perché durante un evento del genere sono i libri che la fanno da
padroni; quindi potrei mettermi qui a parlare di libri, libri e ancora libri,
quelli che mi sono piaciuti, quelli che hanno attirato la mia attrattiva, che mi
hanno incuriosito o quelli che ho evitato. Ma no, se voglio parlarvi di questa
fiera e di come l’ho vissuta girando per i vari stand della stessa, credo sia
giusto invece parlare delle persone. (per le foto dell’evento vedere QUI)
Perché voglio parlarvi delle
persone, oltre alla ovvia risposta, che una fiera di grandi dimensioni come
questa deve la sua esistenza alle tante persone che hanno lavorato alla sua
preparazione, alla progettualità di conferenze e presentazioni, e anche alla
sua gestione e vigilanza durante tutta la durata dell’evento; persone per me degne
di rispetto per come è venuta bene a conti fatti tutta la fiera. Voglio
parlarvi delle persone con cui ho parlato, quelle che ho intravisto, quelle che
lavoravano nelle singole case editrice ed erano li per promuovere i propri
libri o meno. Ho girato passando per tutti gli stand della fiera, ho osservato
le varie case editrici e associazioni culturali; ho dato uno sguardo a come
venivano proposti i libri, che tecniche per attirare l’interesse delle persone
veniva usato, come portare le persone a incuriosirsi di una casa editrice non
conosciuta e farli interessare ai propri libri editi. Certamente mi sono
soffermato di più in stand di persone che sono ben conosciute dal nostro blog,
come i Darkers, o la Astro edizioni, oppure la Les Flaneurs (anche se
scioccamente o per distrazione o per stanchezza mi sono dimenticato di
soffermarmi presso lo stand della Watson) ma girando ho avuto modo di parlare e
scambiare due chiacchiere con varie persone specialmente autori di libri che
erano li per proporre la propria opera.
Che dire di una fiera come quella
che è stata fatta: la varietà delle opere scritte? Le varie possibilità di
conferenze sul mondo dell’edilizia e del mondo libraio? La scelta oculata di
usare la Nuvola di Fuksas per proporre questo evento annuale? (anche se non
usata per la sua totalità) io direi la forza e la volontà di rapportarsi con i
possibili acquirenti e la voglia di parlare di quello che è alla fin fine il
loro lavoro. Vedete, io come altri presenti li alla fiera avevamo davanti molti
imput, idee provenienti da ogni stand, e molti di coloro che giravano alla
ricerca di idee su che libro soffermarsi avranno trovato utilità nelle parole
di chi gli proponeva questo o quel libro in modo da stuzzicare il palato di un
possibile lettore. Vera è una cosa, chi lo faceva non aveva come fine solo
“espandere la cultura e la passione del libro” si era li per vendere e far
cassa e su questo non c’è niente da dire; ma un conto è essere propositivi e
attivi con un pubblico appassionandolo, altre è rimanere passivi davanti a un
copioso flusso di persone che passava.
Si perché questa fiera per quanto
mi abbia dato la possibilità di vedere volti conosciuti e conoscerne di nuovi,
mi ha lasciato un gusto agrodolce: perché mentre molti stand venivano visti e
rivisti, altri erano desolatamente poco osservati dalla massa, ma questa è una
cosa che ormai ho compreso delle fiere; spesso, seppur una fiera sia fatta per
un certo genere di cose molto specifico, certi stand attirano solo un certo
tipo di pubblico estremamente piccolo. Ma un conto è questo discorso, un altro è
non tentare di attirare in qualche modo un pubblico a se, non costruire
qualcosa di appetibile, ma rimanere inermi. Anzi sono rimasto molto sorpreso
dal comprendere che in alcuni stand la gente che si trovava li non era delle
specifiche case editrici presenti, ma persone pagate per “vigilare” per quell’orario,
senza quindi avere informazioni sui libri, sulla casa editrici o sugli autori;
trovo una cosa del genere sbagliata e anche un grave errore sulla pubblicità
del proprio prodotto.
Agrodolce quindi con vette positive
comunque di ottimismo sul campo dell’editoria che riguarda di più i libri che
questo blog mette sotto la lente d’ingrandimento, alti e bassi che solo però
delle persone con dei sentimenti e dell’ingegno possono causare e che hanno
portato con se in questa fiera poggiata su una nuvola di cultura.