Buon pomeriggio lettori del Bosco,
il grande Italo Calvino diceva che “Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà”.
Aveva proprio ragione, la lettura che vi propongo oggi vi farà andare incontro ad un’avventura speciale, di quelle che cominciano in modo oscuro, complicato e misterioso.
Di quelle che vi costringono ad andare avanti, passo dopo passo, annaspando in un labirinto di parole, in cunicoli di messaggi cifrati, che vi faranno mancare il respiro, finchè non riuscirete finalmente ad arrivare in fondo.
Ho letto per voi
“L’archivio degli dei” di Miriam Palombi –
disponibile sia in digitale
che in cartaceo
Ebook euro 1,99
cartaceo euro 10,00
“Ne studiò l’inclinazione, le differenti curvature, gli angoli acuti. Sentì quell’inchiostro nero cacciarsi dentro e tingere il suo sangue. Scorrere nelle vene fino a raggiungere il suo animo, tanto da incupirlo. Non aveva nulla in mano, però. ….non vide nulla, poi, dopo aver provato ripetute combinazioni, gli sembrò di intravedere qualcosa…..Per la prima volta in quelle quarantotto ore, spese in una minuziosa quanto inutile ricerca, era in possesso di un indizio vero”
Non è il successo o la felicità a muovere la vita dell’uomo ma bensì la sua continua ricerca di qualcosa
L’ Archivio degli Dei è il racconto di una ricerca frenetica e febbrile, è la storia di uomini animati dal desiderio di scoprire la parte di sè che più li avvicina a Dio o che addirittura consente loro di superarlo. E’ la storia di una maledizione antica, che affonda le sue radici nella Firenze rinascimentale della fine del 1500.
Una maledizione antica ha originato una scia di sangue che attraversa i secoli. Macabri omicidi rimasti insoluti. La galleria degli uffizi mostra opere d’arte che custodiscono inquietanti rivelazioni nascoste nelle loro pennellate. Un segreto pericoloso, taciuto da alcuni e rincorso da altri, che renderà l’uomo simile agli dei. Un’insidiosa caccia al tesoro disseminata di trappole mortali dalle quali ci si potrà salvare soltanto grazie a astuzia e conoscenza.
Ma andiamo con ordine.
Tre uomini sono alla ricerca di qualcosa.
Lorenzo Contini è il nuovo archivista della Galleria, casualmente entra in possesso di una fotografia:
“La fotografia, ondeggiando, planò sul pavimento….Rimase stupito era come se quel ritratto in bianco e nero emanasse una sorta di energia”
La ricerca lo trasporta nel mondo dei tre archivisti che lo avevano preceduto: Sarpi, Liberti e Pallavicini.
“Conosceva quei tre nomi, era una storia che circolava da anni, uomini legati da un destino infausto. Ossessione e morte”
Cosa cercavano prima di lui?
Lorenzo dovrà confrontarsi con l’oscuro ed inquietante curatore della Galleria: Giacomo Antonioli. Uomo disposto a tutto, persino a macchiarsi le mani di turpi delitti, pur di raggiungere il risultato della sua spasmodica ricerca
“I suoi occhi, erano diversi, animati da una luce sinistra, tanto scuri da sembrare privi di pupilla. Sembravano quelli di un predatore, pozzi dove sembrava ribollire acqua nera”
Infine il terzo uomo, Marco Arrighi, ultimo discendente di Angiolo Arrighi. Costui era talmente soggiogato dalla ricerca frenetica di un tesoro all’interno della Galleria, da maledire tutti i suoi discendenti, se questi non avessero proseguito nella ricerca.
«Lascio a te, sangue del mio sangue, ogni mia cosa, ogni mio fardello. Che il sangue possa suggellare il patto, come in vita così nella morte. Persevera nella ricerca e non tradire Angiolo Arrighi».
Ovviamente non posso svelarvi cosa si cela nelle intime viscere della Galleria, ma posso assicurarvi che la scrittrice costruisce una narrazione accattivante, densa di descrizioni (senza risultare mai noiosa), uno scenario cupo e misterioso, in cui i tre uomini si muoveranno in modo spasmodico, tra atroci omicidi, indizi da svelare e un finale alla Indiana Jones.
La storia e l’arte (eccellente la descrizione delle prestigiose opere d’arte contenute nella Galleria), diventano il teatro per un romanzo che vi porterà ad esplorare i più profondi labirinti dell’animo umano.
Quanto ancora c’è in noi di quel desiderio sfrenato che avevano gli antichi alchimisti?
Siete pronti per un viaggio attraverso le allegorie usate all’epoca per preservare le conoscenze a quanti erano ancora impreparati a comprenderle?
Pronti?
Allora vi consiglio di leggere l’Archivio degli Dei di Miriam Palombi
Alla prossima lettura, un abbraccio