La sottile arte di fare quello che c***o ti pare di Mark Manson [Recensione]

Bentrovati Lettori Erranti. Siete alle prese con gli
addobbi di natale e lucine varie? Io ho già realizzato il mio albero
alternativo, quest’anno dedicato agli Strigidi, in onore del Bosco. Ma non
siamo qui per parlare di decorazioni ma di libri.

Poco tempo fa ho visto un titolo che subito mi ha
colpita, e grazie alla Isa, che io chiamo affettuosamente SisBooks (ma non è
solo sorella di libri) l’ho letto e toccato con mano. Isa ha fatto arrivare il
Natale in un giorno qualsiasi del mese di novembre, quindi, ora è più che
doveroso che io ve ne parli. Di che libro si tratta, allora?

Un altro manuale, ebbene sì, della Newton Compton
Editori: “La sottile arte di fare quello che ca**o ti pare” di Mark Manson, .


La sottile arte di fare quello che c***o ti pare

di Mark Manson

Newton Compton Editori

Collana: Grandi Manuali Newton

Pag. 256

Prezzo: € 10,00 (cop.rig.) € 5,99 (eBook)

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Come imparare a smetterla di fare tutto quello che gli altri
si aspettano da noi, diventare delle persone più autentiche e vivere come
avremmo sempre voluto.

Per decenni ci hanno ripetuto che il pensiero positivo è
la chiave per avere una vita intensa e felice. «Fan***o la positività», afferma
Mark Manson. «Cerchiamo di essere onesti, ogni tanto le cose non vanno come
avremmo voluto, ma dobbiamo imparare ad accettarlo». L’autore, blogger
seguitissimo, dice le cose come stanno: una dose di cruda, rinfrescante, pura
verità. Il concetto sostenuto nel libro, avvalorato da studi accademici e
arricchito da aneddoti di vita reali, è che migliorare la nostra vita non
dipende dalla nostra capacità di affrontare con falsa positività le difficoltà
che incontriamo, ma dall’imparare a riconoscerle. Una volta che abbracciamo le
nostre paure, i difetti, le incertezze, possiamo cominciare a trovare il
coraggio, la responsabilità, la curiosità, e il perdono che cerchiamo. La
sottile arte di fare quello che c***o ti pare è uno schiaffo in faccia a chi
non vede l’ora di risvegliarsi da un triste torpore e vivere secondo le proprie
aspirazioni.

LA MIA OPINIONE

Come gli altri libri della collana Grandi Manuali anche
questo ha la copertina bianca, font semplice e un piccolo disegno in basso.
Semplice e carina, e fa risaltare il titolo.

Ho letto diversi libri di auto-aiuto o autoguarigione,
più per curiosità che per la voglia di provare a seguire i loro insegnamenti,
invece posso dire che fin da subito qualcosa l’ho messa in pratica questo
manuale…

Il metodo scorretto (ma efficace) 

per liberarsi da persone irritanti, 

alsi problemi e rotture di ogni giorno 

e vivere felici

Il  titolo mi ha
attirato, e il contenuto mi ha catturata con il suo mix di verità spiattellata
senza giri di parole, con grande ironia e semplicità
. Una combinazione
vincente.

Iniziare (e ovviamente concludere) la lettura è stata per
me una piacevole quanto divertente scoperta
.

Il libro si apre con la storia di Charles Bukowski, la
storia di un “fallito” che è riuscito a realizzare il suo sogno. Come?
Fregandosene di ciò che gli veniva detto. Ha continuato a fare cosa voleva e
come voleva. E alla fine, è stato sincero con se stesso e il suo modo di
essere. Un esempio da seguire, quindi? In un certo modo sì. Bukowski era un
perdente e lo sapeva, e grazie alla sua completa onestà ha avuto, ed ha ancora
oggi, successo.

“Se vuoi cambiare il modo in cui vedi i tuoi problemi,

devi cambiare ciò a cui dai valore 

e/o come misuri il
fallimento/successo.”

Mark ci invita (non molto gentilmente XD) a scacciare
l’ansia per il fatto di avere l’ansia o allontanare la rabbia perché siamo arrabbiati.
Niente pensieri sui nostri pensieri, niente ma e niente se. Perché in fondo è
vero che siamo così. Bisogna rompere il “ciclo di risposta infernale”. Bisogna
“non provare” (ma senza generalizzare). La legge dell’inversione di Alan Watts
è il concetto perfetto per esprimere tutto ciò che è racchiuso nelle prime
pagine di questo manuale.  

Di cosa si
tratta ve lo spiega Mark Manson, quindi, dovete leggerlo per saperne qualcosa
in più.

“L’inondazione dell’eccezionale fa sentire le persone
inadeguate,

come se per essere notate o anche solo prese in considerazione

dovessero essere più estreme, più radicali e più sicure
di sé.”
 

Mark, che già adoro, non usa mezzi termini, se ha da dire
qualcosa la dice e basta, se vuole usare un “intercalare” più o meno pesante lo
fa e se ne sbatte. Parole come “ca**o”- che io sto censurando- si trovano sulle
pagine senza problemi, ed è come avere un amico qui seduto nella mia stanza con
il quale sto discutendo di concetti più o meno filosofici  sullo sbattersene e sullo sbattersi
(che sono
due concetti importanti quanto diversi tra loro) e su quando è giusto
sbattersene di qualcosa e quando, invece, è importante sbattersi per qualcosa.

È una sensazione piacevole, perché non ci troviamo davanti a un libro che
pretende di dirti e darti la completa e assoluta verità, non c’è il guru di
turno che ti sta insegnando qualcosa, c’è un amico (travestito dal supereroe
chiamato Panda Deluso) che ha bussato alla tua porta e ti sta parlando con
schiettezza. 

Questo nostro amico è un po’ stronzo, e non perché è cattivo, ma
perché ci sbatte in faccia la realtà e questa ci ferisce sempre un po’. Insomma
a nessuno piace sentirsi dire “non sei speciale” oppure “i tuoi problemi non
sono poi così gravi”.

Un occhio esterno sincero. Finalmente. Ed è questo di cui
c’era bisogno.
Qualcuno che ti scuote e ti dice di darti una mossa. Concetto
che mi ha fatto piacere ritrovare, dato che ne ho letto in un altro libro
(L’arte di passare all’azione di Gregg Krech)

“C’è una semplice realizzazione da cui hanno origine
tutti

 i miglioramenti e
le crescite personali.

 È la realizzazione
che ciascuno di noi, individualmente,

è responsabile di tutto ciò che accade nella propria
vita,

qualunque siano le circostanze esterne.”

Durante tutta la lettura troviamo pezzi di storia e
personaggi più o meno famosi (come il già citato Bukowski) che aprono il
capitolo o il paragrafo, e sono d’esempio al concetto che l’autore vuole
esprimere e farci conoscere. Anche lo stesso autore si mette a nudo in questo
libro, raccontando di sé e del suo passato.

“Non sempre possiamo controllare cosa ci succede.

Ma abbiamo il controllo di come lo interpretiamo,

oltre che delle nostre reazioni.”


Libro interessante e da consultare, divertente, ironico e
completamente alla mano. Mi aspettavo qualcosa di meno serio e forse più una sorta di “presa in giro” invece
ho trovato un “amico” che ha mi fatto compagnia affrontando temi importanti e
dando diversi spunti su cui riflettere.


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