L’anarchia dei punti di vista – Massimo Algarotti [Recensione]

Bentrovati Lettori Erranti,

a Natale mi sono autoregalata un piccolo romanzo di uno
scrittore emergente che ho conosciuto e ho fatto conoscere anche a voi, qui sul
blog. Sono riuscita a leggerlo solo adesso e a completare la mia recensione, quindi eccomi qui!!!

Il
libro in questione è L’anarchia dei punti di vista e l’autore è Massimo
Algarotti.

Il libro è stato pubblicato grazie ad una campagna di
crowdfunding  sul sito Bookabook, e se
volete leggere di più a riguardo sul sito troverete tutte le info.

Vi lascio come sempre, alcuni dettagli sul romanzo e subito dopo vi
parlarò della mia opinione a riguardo.  

L’anarchia dei punti di vista

diMassimo Algarotti

Casa Editrice Bookabook 

Prezzo: € 12,00 (cartaceo) € 5,99 (ebook)

Acquistabile QUI o su Amazon 

Tre uomini, tre vite, tre storie. Da una parte Italo, che ha amato Gioia per tutta la vita, ma deve prepararsi a dirle addio. Dall’altra lo schietto Artico, che quando era ragazzo si è lasciato sedurre dalla tossicodipendenza, ma ora ha ripreso in mano la sua vita e si sta costruendo una famiglia con Yumara. Infine Jacopo, uno scrittore che nella vita privata è combattuto fra l’attrazione disperata per Adelaide e il sentimento di tenerezza per Viola. Tre vicende che si sfiorano e si scontrano in una spirale di punti di vista e passioni, dove il motore principale è sempre uno: l’amore.

LA MIA OPINIONE

Ho preso questo romanzo su Amazon, con la scusa di dover
prendere dei libri da regalare per Natale, anche se l’avrei preferito con la
dedica e l’autografo, ma chissà che un giorno non riuscirò a incontrare Massimo e
farmi firmare il libro…

Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo, che è il
primo scritto da Algarotti, ma avevo letto diverse poesie che lo stesso autore
mi ha mostrato e qualche estratto
, quindi, mi sono fidata del mio intuito e l’ho
acquistato.

Non aveva la patente per le emozioni,

perchè non era mai stato in grado

di guidarle verso qualcosa di positivo

La copertina del libro ha su uno sfondo bianco due
figure, un uomo che si “smaterializza” lasciando dietro di sé dei frammenti e
un bambino che dà l’impressione di voler afferrare i pezzetti
che vengono
lasciati.

Titolo e autore scritti con font semplice completano la cover di
questa storia.

A me è piaciuta la
semplicità del disegno che esprime parte di ciò che l’autore ha raccontato nel
romanzo stesso,
anche se probabilmente non è uno di quei romanzi che potrebbe attirare l’attenzione in libreria.

Il romanzo si divide in tre storie, con protagonisti tre
uomini in qualche modo legati tra loro.

La trama è ben spiegata e in ogni parola possiamo vedere
quanta affettuosità e tenerezza Massimo mette in tutto ciò che fa.

Conosco la vena poetica del nostro autore, come ho detto
in precedenza, ho anche letto alcune sue poesie, e non mancano su tutta la
trama versi colmi di amore e anche di insegnamenti, inseriti ad arte
tra i
dialoghi e le storie.

Una donna che legge e che ha una poesia preferita

è più eccitante e più dolce

di qualsiasi altra cosa al mondo


Questa arte poetica però ha portato tutti i personaggi (sia
maschili che femminili) ad essere troppo simili tra loro, il modo di pensare o meglio di esprimersi di
ogni personaggio sembra la fotocopia dell’altro
(più o meno maturi o più o meno
forti…) . Non so se sia una cosa voluta o se l’autore nella sua poca esperienza
come scrittore non sia riuscito a creare un carattere diverso per ogni
personaggio (rimanendo sempre fermi sul fatto che è la mia opinione).  Infatti nei pensieri e nei dialoghi sembrano
tutti molto (troppo) simili.

Oggi tutti parlano per nulla 

e chi ha qualcosa da dire tace 

o non sa con chi parlare.

Grazie a un linguaggio fluido e la divisione in capitoli
la lettura è scorrevole e semplice, una semplicità attenta che porta a un
finale non scontato, con un piccolo colpo di scena. Tutto dà un senso alle
storie lette, chiudendo così il cerchio.

Tra le parole dell’autore ho trovato anche qualche spunto
autobiografico
, chiedendomi spesso quanto di quelle parole siano frutto di un viaggio
introspettivo e personale dell’autore, che ha deciso di mettere a nudo, in
qualche modo, anche la sua storia…


Il dolore […] non abbandona mai 

milioni e milioni di persone che sono state schernite,

 insultate, minacciate, picchiate, violentate,

 solo per il loro essere umani appartenenti

 a qualcosa di diverso.

L’anarchia dei punti di vista ti dà modo di riflettere
sulla visione della famiglia e dell’amore,
il motore che porta avanti le nostre
esistenze, ti regala attimi di poesia e di dolcezza, e per questo mi fa pensare
a quelle praline al cioccolato con morbido cuore di gianduia e la nocciola intera..
Avete presente, no?  Scartando la pralina
non si può fare a meno di leggere la citazione d’amore che si trova all’interno,
quasi come se fosse un segno del destino che quella frase è arrivata a noi,
ora, in quel preciso momento della vita.

Certe domande sono come fotografie.

Ti portano a ricordare e ricollegare

tutto e subito.

Ed anche su questo romanzo io penso la stessa cosa. Così
come ogni libro che in qualche modo arrivi a me… Ho cercato tra le parole di
Massimo, le parole che sono rivolte a me, in questo momento della mia vita (e
le ho trovate).

Mi aspettavo di più, perché speravo di più, la storia di
Artico, Jacopo e gli altri personaggi insomma dura davvero poco, anche se, sono
storie complete potevano essere approfondite
ancora di più.

Come diceva anche Einstein, 

per ottenere un risultato diverso, 

dovremmo iniziare a comportarci 

in maniera diversa. 

Rimango in attesa di un nuovo romanzo, che il nostro
autore spero porterà alla luce presto, e sono sicura che avrà argomenti
importanti e forti, ma affrontati con più maturità (parlando sempre a livello
artistico) dall’autore.

 e mezzo

Consigliato a chi ama trovare in un romanzo, non una
semplice storia d’amore, ma tematiche importanti e piccoli insegnamenti di vita.


Lascia un commento