Lettori Cari,
continua la carrellata di segnalazioni per suggerirvi libri interessanti ed avventure mirabolanti.
Oggi proponiamo un fantasy firmato 0111 Edizioni: parliamo di CIARLI E LE DODICI ERE, scritto da Emanuela Scotti.
CIARLI E LE DODICI ERE
di Emanuela Scotti
0111 Edizioni – Fantasy
373 pagine – cartace e ebook
In un mondo dove le tecnologie più avanzate e il medioevo sembrano essersi fusi, Ciarli, con l’aiuto dei Could, Custodi delle Chiavi dei Mondi, dovrà ristabilire l’equilibrio della barriera spazio-dimensionale.
ESTRATTO
II
La sfera di cristallo
Ciarly scrutò perplessa lo strano oggetto. Tastò con le dita ogni millimetro della base, alla ricerca di qualche interruttore a pressione. Lo rovesciò, esaminandone il fondo liscio della base, e lo scosse, ma nessun cambiamento si verificò nell’oggetto. Ciarly lo appoggiò sul pavimento, fissandolo senza riuscire a raccapezzarsi. Che sorta di oggetto le aveva fatto trovare la nonna? E perché c’era voluto un sotterfugio per farglielo trovare? Non poteva lasciarlo nella sua stanza, esattamente come aveva fatto per la lettera? Perché nascondere una cosa che, apparentemente, non serviva a nulla?
Ciarly chiuse gli occhi per cercare di frenare il vortice di domande che le attraversava la mente, ma li riaprì senza essere riuscita a trovare il bandolo della matassa.
Posò la sfera a terra ed esaminò nuovamente il baule, rovesciandolo per scrutarne il fondo perfettamente liscio e privo d’iscrizioni o immagini, esattamente come quello della base della sfera. Poi raddrizzò il baule e sondò con le dita l’imbottitura, ma non le sembrò che ci fosse nulla al suo interno o infilato fra essa e le pareti del baule. Il tessuto era fissato saldamente a esse da borchie dorate, che riportavano inciso lo stesso fiore dai mille petali della serratura. Non c’era traccia d’istruzioni o indicazioni sulla natura o l’origine della sfera e Ciarly si ritrovò nuovamente ad ammirare, sconfitta, i due enigmatici oggetti.
“«Ciarly, che fai con quel telaio?”?» disse la mamma, facendola sobbalzare.
Non si era accorta che fosse entrata. Ma poi quale
“Di che telaio, pensò sta parlando?” si chiese Ciarly, guardando perplessa prima la sfera e poi la madre.
“«Piuttosto, hai visto quella foto della nonna nella cornice dorata con gli Swarovski? Volevo usarla per la foto della lapide, ma non riesco a trovarla di sotto”» disse la madre, oltrepassandola senza sembrare notare gli strani oggetti.
Ciarly scosse il capo, mentre la guardava scrutare nei cassetti del mobile per il trucco. Possibile che non avesse visto la sfera e il baule?
“«No, mi dispiace”» rispose, riponendo la sfera nel baule e coprendolo con il lenzuolo. “Ti «ti do una mano” disse Ciarly,» si ricordò che doveva esserci un baule pieno di vecchi album fotografici da qualche parte. Ci aveva ficcato le mani due o tre volte da piccola, ma ora non riusciva a rammentare esattamente dove…
All’improvviso un movimento attirò la sua attenzione, o così le sembrò, poiché l’oggetto su cui posò lo sguardo era assolutamente inanimato. Un fiore stilizzato, dai petali cristallini e le foglie d’argento l’attirò con i suoi riflessi dai colori dell’arcobaleno. Ciarly fece un passo verso il comò, prendendo la cornice e rimuovendone un leggero strato di polvere per ritrovarsi a fissare, con una stretta al cuore, il volto familiare della nonna. Sedeva su una panca di pietra nel giardino e fissava l’obbiettivo con l’aria di chi si chiedeva perché le facessero sprecare tempo per una cosa così inutile.
“«Questa?”?» chiese Ciarly, ricacciando indietro le lacrime e mostrando la foto alla madre.
“«Oh! Eccola lì”» rispose sua madre. “Chissà poi perché l’ha nascosta quassù”» continuò, prendendo la foto e rimuovendo ancora un po’ di polvere, come per togliersi gli ultimi dubbi che fosse proprio quella che stava cercando. “
«Perfetto, allora la do a papà perché la scannerizzi e la mandi al marmista”» disse, ripulendola con un lembo della felpa. “Mi «mi daresti una mano per il pranzo?”?» chiese, dopo essersi guardata attorno come per sincerarsi di non avere nient’altro da fare in quel luogo.
Ciarly annuì.
“«Scendo subito “» disse, guardando la madre allontanarsi.
Possibile che non avesse notato la sfera? Comunque fosse, era meglio portarla in camera sua; se avesse incominciato a passare il suo tempo in soffitta, i suoi l’avrebbero trovato strano.
L’AUTRICE
Emanuela lavora come educatrice, assistendo persone diversamente abili e divide il suo tempo libero fra: i suoi animali, la scrittura e lavori manuali, come il decoupage.
Nel campo letterario ha pubblicato a più riprese negli anni. Il primo libro “Figlio della luce”, edito da Etica edizioni nel 2013. Successivamente pubblica, con l’associazione Horse Angels, la trilogia di “Un titano per Emily” e “Siberia, una storia di libertà”. In questo momento sta avviando la sua carriera come autrice fantasy, con il libro “ Ciarli e le dodici ere”, edito da 011edizioni nel 2019.