“Una Promessa per Sempre”, di Silvia Maira e Valerio Sericano [Recensione]

“Non c’è teatro migliore della guerra per mettere in scena le rappresentazioni più macabre dell’umana follia.”

Cari Sognatori,

quest’oggi vi accompagno tra le pagine del romanzo a quattro mani scritto da Silvia Maira e Valerio Sericano, che hanno realizzato il libro UNA PROMESSA PER SEMPRE pubblicato da Bertoni Editore.

UNA PROMESSA PER SEMPRE

di Silvia Maira e Valerio Sericano

Bertoni Editore

374 pagine – 13,50 €

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Quando una nuova insegnante entra nella vita della giovane Alba, la tranquilla routine della ragazza viene sconvolta dalle attenzioni che la donna inizia a dedicarle. Alba indaga in silenzio sul passato della professoressa, fino a scoprire un segreto che ne lega le vicende giovanili alla propria famiglia, in un rapporto intriso di misteri, omertà e morte. Attraverso le vicende di una piccola comunità siciliana tra la seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta, il romanzo narra un intreccio d’amore sospeso tra gli orrori di una guerra non ancora dimenticata e un presente votato a una tranquillità soltanto apparente, sconvolta infine da una cascata di eventi che porranno i protagonisti di fronte a un passato irrisolto con il quale saranno costretti a fare i conti. 

Sono da sempre fermamente convinta che non tutti i libri siano adatti al lettore ed al momento in cui vengono proposti.

Motivo per cui devo delle scuse a Valerio Sericano e Silvia Maira per il terribile ritardo di questa recensione: ringrazio per la fiducia nell’avermi fatto questo enorme regalo, rinnovando la mia stima verso di loro come creatori di storie e narratori di eventi, oltre che come persone capaci di sensibilità e tatto che al giorno d’oggi sono valori preziosi.

Questo romanzo è facilmente scambiabile come un romance perché il titolo e l’immagine di copertina creano, secondo me, un’aspettativa del genere. Sono da sempre molto restia a questo tipo di storie, ma è vero che non bisogna mai fermarsi a quelle che possono sembrare delle semplici apparenze.

Non amo le classificazioni di genere, non amo le etichette, e questo libro ha talmente tanti elementi che bollarlo non sarebbe giusto.

Valerio Sericano e Silvia Maira affrontano un momento storico del nostro Paese molto importante: la Seconda Guerra Mondiale. 
Lo fanno scegliendo la Sicilia come zona geografica della nostra Italia, soffermandosi su un paesino per poterci narrare lo spaccato di una comunità che viene sconvolta dall’orrore della guerra e, negli anni Sessanta, si ritrova a rivivere un passato ancora doloroso e non dimenticato.

Lo fanno soffermandosi sugli eventi che hanno a che fare con i dispersi in Mare, quegli eroi il cui corpo non è mai stato ritrovato perché scomparso tra i flutti; quelle persone di cui non esiste una tomba sopra cui piangerli o deporvi un fiore; quei caduti di cui si trovano lapidi, monumenti, atti a commemorarne la memoria che mai può dimenticarli.

Pasquale Antognoli, protagonista di questa meravigliosa storia, è uno di questi.
Un giovane marinaio che, negli anni della Guerra, insieme all’amico Rosario viene chiamato alle armi e si imbarca sulla Regia Nave Diana. 

Si è imbarcato con le speranze che la Guerra finisse; con una futura moglie a terra che ne attendeva con entusiasmo il ritorno; con una famiglia da costruire e quella d’origine da abbracciare; con la voglia di vivere e coronare i propri sogni.

“…il Diana stava facendo ritorno alla propria base, in navigazione verso il porto di Fiume, nei cui cantieri era stato costruito. Come già Rosario e Pasquale avevano avuto modo di appurare il giorno del loro primo imbarco, il Diana non sembrava essere nato sotto una buona stella. 

Concepito in tempo di pace come panfilo per Benito Mussolini, nel corso del 1940 fu convertito in unità militare come ‘nave avviso’. “

La memoria è fondamentale: ci permette di conoscere certi eventi sì da non ripeterli.

O forse questo è solo un pensiero entro cui ci culliamo, ma che talvolta non riusciamo a mettere effettivamente in pratica.

Durante il conflitto ci furono gli attacchi via mare, ma anche via terra: se Pasquale e Rosario erano sulla Regia Nave, Carlo, fratello maggiore di Pasquale, combatteva per difendere le coste nostrane, vivendo anch’egli una situazione a tratti surreale.

“Poco dopo si sentirono alcuni boati, seguiti da urla e imprecazioni. Al fumo e al sibilo dei proiettili si mischiò il rumore delle esplosioni. Carlo chiamò a raccolta i propri uomini, constatando che le salve delle batterie costiere erano finite dritte sul suo plotone. In breve si contarono due morti e quattro feriti. La battaglia di Scoglitti era iniziata sotto il cosiddetto ‘fuoco amico’.

Quasi in contemporanea, arrivarono anche i primi colpi provenienti dalle batterie navali americane disposte al largo, cannonate che fecero scempio tra i difensori, sparpagliati in mezzo a rabberciati muretti di pietrisco che a ogni tiro saltavano in aria come fossero castelli di sabbia.”

Inquadrato il contesto storico tutt’altro che scontato ed anzi, meticolosamente documentato in certi passaggi curati a modo, grazie al personaggio di Alba, giovane liceale degli anni Sessanta, riusciamo a costruire delle vicende che si rivelano essere misteriose e delicate al tempo stesso.

La Guerra è terribile.

Sia a livello nazionale che internazionale, ma sconvolge soprattutto gli equilibri delle famiglie, delle singole persone, portate a vivere una situazione non desiderata e a cercare di sopravvivere, senza perdere l’energia vitale e gli obiettivi necessari ad una vita vera.

UNA PROMESSA PER SEMPRE custodisce e rivela una serie di insegnamenti, poiché ci permette di aprire gli occhi ed imparare valori grandi, esperienze, che la vita ci mette sul suo cammino e ci permette di cogliere per crescere.

Leggendo abbiamo modo di scoprire l’importanza dell’amicizia, perché quella tra Alba e Rosetta è un bellissimo rapporto, che matura dall’inizio del libro fin verso la fine; abbiamo modo di emozionarci nel riconoscere il tenero sentimento che c’è tra Alba ed Ernesto, che cresce insieme ai due ragazzi, pagina dopo pagina.
Scopriamo il forte valore della famiglia, diverso a seconda del momento storico di cui si narra: e non è il preconcetto della famiglia meridionale che ci passa per la testa perché anzi, certe cose sono attualissime anche al Nord, lo vediamo ogni giorno.

Possiamo riconoscere l’amore nel suo senso più ampio del termine, inglobante, tutto!
Perché l’amore ha molte sfumature, ha vari colori, ma raccoglie tutto ciò che fa vibrare le emozioni, che scuote gl’animi, che scalda il cuore e smuove le coscienze.

Una storia bellissima.

Che si è fatta leggere, con maniacale attenzione, in pochi giorni.

Che ha stimolato la mia curiosità; che mi ha mostrato eventi nostrani sotto un occhio particolare e intenso; che ha smosso emozioni, quelle emozioni che io, solitamente, tengo a distanza quando leggo un libro o guardo un film.

Quelle emozioni che, grazie a questo libro, non sono riuscita a controllare.

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