17:17 di Marco Pellegrini – [Recensione]

Cari amici lettori, siamo sempre sul pezzo, oggi apre i battenti la fiera lucchese dell’editoria, Lucca Città di Carta – prima edizione e noi del blog vogliamo parlarvi di un romanzo che verrà presentato proprio in fiera, domenica 30 agosto alle ore 15.30. A dialogare con l’autore ci sarò proprio io.

17:17 di Marco Pellegrini

Argento Vivo Edizioni

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Un ragazzo e una ragazza si scontrano sul ponte di una nave di ritorno dall’isola d’Elba in una giornata tempestosa. Senza nemmeno saperlo, hanno in comune qualcosa di importante: tentano entrambi di rimettere assieme i pezzi di una vita incerta dopo la fine di una relazione distruttiva.

La genesi di una storia d’amore atipica scandita dalle lancette di un orologio che si ostina a mostrare sempre la solita ora: 17:17.

Quando sono arrivata in fondo alla lettura di questo romanzo, il mio primo pensiero è stato quello di capire in che genere potevo inquadrarlo. Cosa avevo letto? Classificarlo semplicemente un romanzo d’amore mi sembrava troppo riduttivo. E’ vero, il romanzo parla di due ragazzi che si incontrano casualmente sul ponte di una nave e poi non si rivedono più per moltissimo tempo, pur lasciando l’uno nell’anima dell’altro, un marchio indelebile, ma questo non mi bastava. Ho continuato a pensare finchè nella mia mente si è accesa una lampadina: ero di fronte a un libro che parlava di destino!

Quanto mi piacciono i libri in cui gli uomini cercano di combattere contro il destino, caro Marco Pellegrini volevi raccontare una storia d’amore o la storia del destino ineluttabile?

Possiamo agitarci nelle acque turbolente di di questa vita ma solamente il destino potrà decidere che direzione prenderà il nostro agitarci, se affogheremo o se rimarremo a galla.

Uno stile di scrittura assolutamente particolare, l’autore è relativamente giovane mentre il suo modo di scrivere sembra quello di un’autore più maturo, soprattutto per la profondità dei temi affrontati, che spesso non ci si aspetta da un’esordiente e in particolare in un’opera prima.

17:17 è il titolo del romanzo, si tratta di un’ora, che ricorre nella vita del nostro protagonista, è presente in tutti momenti più importanti della sua vita. Da dove esce questo numero? perché questo 17:17? State pur certi che sarà una delle curiosità che dovrò togliermi durante la presentazione.

Mentre proseguivo nella lettura un’idea mi è balenata nella mente: una possibile trasposizione cinematografica. Leggendolo mi ha ricordato uno di quei classici film americani, quelle commedie d’amore in cui i due protagonisti  si incontrano casualmente ma quello non è ancora il loro momento, le loro vite proseguono ciascuna per la propria strada, come due palle di un biliardo che si scontrano e poi vanno ciascuna nella propria direzione,  poi improvvisamente, in modo quasi inaspettato, si ritrovano insieme nello stesso posto e nello stesso momento e comprendono che un filo sottile li aveva legati fin dal principio.

Una caratteristica che ho apprezzato particolarmente è la capacità dell’autore uomo, di mettersi nei panni di una protagonista donna, descrivendone i sentimenti, i crucci, le emozioni e le angosce, con una tipicità tutta femminile. Non è semplice, ottimo lavoro Pellegrini.

Tutto il racconto è pervaso da una sottile vena di pessimismo: ci sono matasse da districare, a volte ci si dimentica di sorridere o si perde il coraggio di sognare, cosa ci aiuta? Cosa ci sostiene? Cosa incoraggia i nostri protagonisti?

Emerge prepotente il valore terapeutico delle passioni: lo scrivere, il dipingere, la musica (nel romanzo ci sono moltissime citazioni) e il valore dell’amicizia come sostegno fondamentale nella vita di ciascuno di noi.

Profondo, struggente, intimo e intenso, vi consiglio assolutamente di leggerlo.

 

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