“La Banda degli Invisibili”, di Fabio Bartolomei [Recensione]

Amici Lettori,
l’estate è uno dei momenti dell’anno migliore per poter leggere di più…
Non so voi, ma passeggiando per le spiagge è un piacere vedere le persone con in mano un libro od un lettore digitale: segno che il desiderio di seguire storie, conoscere personaggi e farsi affascinare dagli scrittori esiste, è forte, anche da chi ha poco tempo per coltivarlo durante tutto l’anno.

Oggi vi proponiamo il romanzo La Banda degli Invisibili, di Fabio Bartolomei, pubblicato con Edizioni E/O.

Scopriamolo insieme!!

LA BANDA DEGLI INVISIBILI

di Fabio Bartolomei

Edizioni E/O

208 pagine – 9 euro

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A ottantasette anni si dovrebbe avere di meglio da fare che brigare per un amore irraggiungibile, impegnarsi in azioni di disturbo alle auto blu in corsia preferenziale e studiare un piano per rapire… Silvio Berlusconi. Ma Angelo è un ex partigiano che tendeva agguati ai convogli della Wehrmacht, che sopravvive con la pensione minima, che non riesce più a far valere i propri diritti nemmeno con un impiegato del comune e che lotta quotidianamente contro una società che fa di tutto per farlo sentire inutile. E così, proprio quando sarebbe lecito disinteressarsi del mondo e pensare solo a trascorrere serenamente gli ultimi anni di vita, Angelo decide di reagire e di ottenere dall’uomo più potente del paese ciò che secondo lui gli spetta di diritto. Insieme ad alcuni amici del centro anziani metterà a punto un piano incruento e geniale, che però sembra non tenere conto di una questione fondamentale: come possono sperare dei vecchi malconci di riuscire a rapire uno degli uomini più scortati del mondo?

Recensione a cura di Stefano Muzio

Un libro che, al di là dell’ironia della quale è pervaso, fa
riflettere
.

Ci si ritrova a sorridere da soli mentre si legge pensando a questo gruppo di
arzilli vecchietti che si divertono a fermare le auto blu sulla corsia
preferenziale o a spedire per posta la cacca dei cani ai proprietari che non la
raccolgono, facendo arrabbiare anche il postino.

Il fatto è che questi anziani sono quelli che hanno liberato l’Italia dal
nazifascismo e sono stanchi dei soprusi del potere, non riescono più nemmeno a
sopportare la poca gentilezza degli impiegati pubblici.

Così, tra pannoloni, artrosi, amori non dichiarati e vicende di varia umanità,
si ritrovano ad avere un piano per rapire nientemeno che il Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi. Non vogliono fargli del male, ma solo costringerlo
a chiedere scusa a tutti gli italiani per le malefatte della polititica e per
le barzellette idiote che racconta.

Non vado oltre nella trama, peraltro molto scarna, per non spoilerare, ma deve
rimanere chiaro il messaggio: un partigiano è sempre un partigiano e chi per il
proprio paese è stato costretto ad uccidere (ed a vedere ogni notte in sogno il
volto di chi ha ucciso) non può avere paura di nulla…. Tranne forse di
dichiarare i propri sentimenti alla donna amata…. 

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