Amici Lettori
diamo spazio al nuovo libro di Elena Genero Santoro pubblicato con Leucotea Edizioni, dal titolo STANOTTE O MAI.
Il romanzo è uscito il mese scorso, ma l’estate è ancora sfruttabile per una lettura piacevole…
Vediamo insieme di che si tratta.
STANOTTE O MAI
di Elena Genero Santoro
Leucotea Edizioni
192 pagine – 15,90 euro
Dara, trent’anni, ha rinunciato ai suoi sogni da ricercatrice per permettere al marito Andrea, un musicista la cui carriera non decolla, di inseguire il successo. Un giorno nella farmacia in cui Dara è commessa entra Giulia Mezzanotte, violinista di fama ed ex ragazza di Andrea, che le confida di essere malata di cancro in fase terminale e di voler incontrare suo marito prima di morire. È l’inizio di un vortice di ansia per Dara, che prova pena per la sorte di Giulia, ma vede il suo compagno ogni giorno più coinvolto dalla ex, la quale ha richieste sempre più impegnative.
L’AUTRICE
Elena Genero Santoro è nata nel 1975 a Torino, dove attualmente
risiede con il marito e i figli. Lavora nel dipartimento di ingegneria dei
materiali di una nota casa automobilistica.
Il suo primo romanzo, “Perché ne sono innamorata”,
edito da Montag, è uscito nel 2013. Sono seguiti “L’occasione di una vita”
(Lettere Animate), “Immagina di aver sognato” e “Diventa realtà” (PubGold),
“Ovunque per te” e “L’ultima risata” (Policromia), “Claire nella tempesta”
(Leucotea). “Un errore di gioventù”, “Gli Angeli del Bar di Fronte” e “Il
tesoro dentro” sono usciti in prima edizione tra il 2014 e il 2016 con 0111
Edizioni e ora sono stati ripubblicati con Gli Scrittori della Porta Accanto.
Estratto
1:
Fu
allora che accadde. Nella penombra della sera, comparve al bancone una creatura
di quelle che Dara riconosceva immediatamente.
Era
una donna senza età, gonfia, con la pelle spenta. Teneva in testa un foulard.
Camminava lenta, barcollando un poco. Una malata di cancro. Dara le si rivolse
con gentilezza, nel tentativo di non sembrare troppo pietosa.
«Mi
dica» accennò con un sorriso.
Quella
le porse un paio di fogli. Chiedeva del Contramal, un oppiaceo, un palliativo
per il dolore. Appunto.
Dara
andò nel retro e prese il flacone indicato. Poi tornò al bancone. Fu lì che lesse
il nome sulla ricetta.
C’era
scritto Giulia Mezzanotte.
Giulia
Mezzanotte. Quella Giulia Mezzanotte? Dara non l’avrebbe riconosciuta, in tali
condizioni.
Non
l’aveva mai incontrata di persona. Sua suocera Sabrina, in alcune occasioni
aveva rispolverato vecchi album di foto e spiegato, pur senza malizia, i
pregressi familiari.
La
scrutò mentre usciva. Gli occhi, in effetti, sembravano i suoi. Di tutto il
resto non rimaneva niente. Non i capelli, non le gambe sottili, non il decolté
attraente.
Dara
sentì che le mancava il fiato. Forse nemmeno Giulia l’aveva riconosciuta.
Giulia Mezzanotte malata di cancro. Dara si sedette. Cosa doveva fare ora?
Dirlo ad Andrea? O fingere che quell’incontro casuale non fosse mai avvenuto?
Estratto 2:
Quando
Dara rincasò, Andrea era già rientrato e stava giocando con Riccardo. Gli aveva
anche portato in regalo il suo robot preferito, per farsi perdonare l’assenza
di quella trasferta.
Dara
osservò il suo compagno. Aveva il viso bianco e sbarbato, un ciuffo di capelli
scuri che gli scendeva sugli occhi. Il sorriso stampato sulle labbra. Era
allegro e spensierato come non sarebbe stato più.
«Ciao!»Lui le venne incontro, la abbracciò
e le posò un bacio sulle labbra.«Com’è andata oggi?
Questi giorni per me sono stati pazzeschi! Ho inciso il pezzo più importante di
tutta la mia carriera. E ho anche duettato con Gianni Lupo. Mi sembrava di
sognare. Tu non hai idea dell’emozione!»Gli
occhi gli brillavano.«Ma la notizia
bomba è che mi ha addirittura proposto di fare un album, tutto intero! Capisci?
Un album fatto e finito con la supervisione di Gianni Lupo! E poi potremmo
promuoverlo con un tour mirato…»
Dara
si sottrasse all’abbraccio e sgusciò via.
«Pensavo che non ti
interessassero i concerti e i tour…»
Lui
la prese per un braccio e la tirò nuovamente a sé.
«Ma questa volta è
diverso! È un’occasione da non perdere.»
Dara
lo osservò con struggimento per tutta la sera. Gli servì la cena, cotoletta
impanata e patate al forno, e lo contemplò a lungo, mentre rideva, mentre si
accovacciava di fianco al bambino, mentre narrava le sue gesta epiche in sala
di registrazione. Perché doveva essere lei a dargli quella orribile notizia? Non
era giusto.
Estratto 3:
Pranzarono
in silenzio, con Riccardo sempre catalizzato dal cartone animato e Andrea con
l’aria assente. Suo marito doveva essere ancora più sottosopra di quanto
volesse dare a intendere.
«Mi ha chiesto se
posso tornare»disse infine
Andrea, tutto d’un fiato, e si pulì la bocca col tovagliolo.«Vorrebbe incontrarmi ancora, prima
che… Dice che vedermi le ha fatto bene. Credi che se io…»
«Certo»tagliò corto Dara, cercando di
essere giusta, mentre levava i piatti dalla tavola per disporli nella
lavastoviglie.«Ne abbiamo già
parlato. Non hai bisogno di chiedermelo.»Tuttavia
nel momento esatto in cui lo disse, percepì una fitta alla bocca dello stomaco.