“La meccanica delle vite possibili” di Maria Pia Michelini

Cari amici lettori, 
immaginate di vivere in un mondo opaco, grigio, senza colori dove improvvisamente appare qualcuno capace di portare una ventata d’aria fresca e di dipingere le giornate con i colori dell’arcobaleno. 
Ecco siete arrivati a Dearborn, non vi sentite soffocare? Abbiate pazienza, tra poco arriverà Lilly a stravolgere la vostra vita.

LA MECCANICA DELLE VITE POSSIBILI
di Maria Pia Michelini
NPS Edizioni

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Dearborn (Michigan), 1966. Lilly torna a casa, in occasione del funerale di sua madre. Non ci metteva piede da quando aveva lasciato la famiglia, a quindici anni, per seguire il padre a Las Vegas. Per essere felice, per farsi una vita, quella che lì, in quella grigia cittadina di provincia, le pareva impossibile. I suoi fratelli sono rimasti gli stessi, la gente è rimasta la stessa, chiusa in una gabbia di restrizioni, che impedisce a tutti di vivere a pieno le proprie esistenze. Ma Lilly, da Las Vegas, porta con sé la vita e il calore di altre vite entrate nella sua, che l’hanno resa unica e incisiva ovunque metta piede. Una donna “pop art”, uscita dalle tele di Warhol, per stravolgere il mondo con i suoi colori, la sua esuberanza, la sua continua battaglia per la felicità. Per sé e per gli altri. Riusciranno gli abitanti di Dearborn a tenere il passo?

La Recensione di Daniela Tresconi

In fisica la meccanica studia il movimento e l’equilibrio dei corpi e soprattutto studia quei fenomeni articolari che cambiano completamente l’assetto degli ingranaggi, modificano gli stati di quiete e ribaltano l’equilibrio raggiunto da questi corpi.

La meccanica delle vite possibili: mai titolo fu dunque più azzeccato per il romanzo di Maria Pia Michelini.    Siamo a Dearborn, una grigia cittadina di provincia, dove tutto è in perfetto equilibrio, tutto è simmetrico, tutto è preciso, nulla è lasciato al caso, qui all’improvviso arriva quell’elemento particolare, quella piccola pallina del flipper che sbattendo contro uno dei lati del gioco, cambia completamente le traiettorie.  
Questa piccola pallina è Lilly,  colorata,  variopinta, intraprendente e anticonformista, che torna in città per il funerale della mamma. Fin da subito parenti e abitanti comprendono che Lilly sarà in grado di scuotere un’intera città dal torpore, forse un poco la temono e dunque come accade per tutto quello che ci fa paura, la attaccano e la calunniano, ma in cuor loro desiderano che quella pazza ragazza resti per dare loro una chance.

Come fermava il pensiero, Lilly sentiva sua madre raccomandarle con lo sguardo di non piantare in asso quel pezzo di umanità  

Un discorso a parte merita il tema della morte che è costantemente presente tra le pagine del romanzo ma in un modo talmente leggero e soprattutto talmente positivo da non fare assolutamente paura.   Viviamo in un mondo in cui non esiste la cultura della morte, ci terrorizza, ogni nostra azione è mirata a cancellare anche solo il pensiero che esista.

Grazie all’autrice per aver raccontato che non esiste vita senza morte, che si può morire a sé stessi cambiando il proprio modo di pensare e di vivere. Che con la morte si può rinascere a nuova vita. Ogni momento della vita di Lilly è scandito da un evento funereo eppure ogni volta proprio da questa perdita rinasce più forte di prima.    Il  romanzo di Maria Pia Michelini è un inno alla vita, sempre e comunque, anche dopo la morte.   

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