“Briciole. Storia di un’anoressia” di Alessandra Arachi

Amici Lettori,
la lettura di oggi è particolarmente delicata: si tratta di BRICIOLE. STORIA DI UN’ANORESSIA, scritto da Alessandra Arachi e pubblicata con Feltrinelli.
Non è semplice affrontare argomenti di questo tipo, eppure anche questa volta ci siamo riusciti.

La Recensione di Veronica Bua

Questa storia, così particolare da non sapere neanche come definirla, è narrata in prima persona.

Parla di Elena, una ragazza di diciassette anni e con una vita piuttosto normale. Non ha alcun problema, a parte il piccolo cruccio di voler assomigliare a quelle ragazze con fisico snello e ben formato da cui lei si vede lontana. Vede le sue cosce troppo cicciotte e il suo sedere troppo grosso, così pensa di iniziare a perdere qualche chilo per raggiungere il suo obiettivo.

Qualche chilo, giá.

Inizia a rifiutare i pasti, i carboidrati diventano degli insormontabili nemici senza che se ne accorga. Lei continua a ripetersi frasi come “Ancora poco e ci sono”, ma la realtà ė che ancora non si ė resa conto del vortice che la sta risucchiando.

L’inferno vero e proprio inizia con tre polpette al sugo, tre polpette che sua mamma ha tanto insistito per farle mangiare e a cui Elena non ė riuscita ad opporsi. Quel giorno per la prima volta si ė procurata il vomito, sprofondando ancora di più in quell’innominabile abisso. Da lì ė tutto un declino: la vita di una giovane ragazza, che dovrebbe pensare solo a studio e divertimento, si concentra invece su delle gran mangiate fatte per tranquillizzare chi le sta intorno ma smaltite nel primo bagno disponibile.

Briciole ė una storia toccante, capace di trasportarti al suo interno senza che tu lettore te ne accorga. Ti fa riflettere sui segnali di questo abominio, ti fa capire che può capitare a chiunque. Già, purtroppo noi tutti potremmo essere Elena… o noi o i nostri figli, anche se solo pensarlo ci fa inorridire.

Dovremmo tutti capire che un corpo bello non ė quello magro, ma quello sano.

Non ė qualche chilo in più che rovina, non ė una coscia più tonda che deturpa.

La magrezza eccessiva ė dannosa, anche se non ė facile capirlo per chi ci ė dentro.
La verità ė che potrei stare ore a parlare di questo, ma tutto quanto temo che risulterebbe banale.
Leggetelo: parla di una ragazza che ce l’ha fatta e che, con pazienza e l’amore di chi le sta intorno, ė riuscita a sconfiggere il suo mostro.

BRICIOLE
di Alessandra Arachi
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È difficile credere all’anoressia mentale. Chi la osserva da fuori non concepisce che il cibo possa diventare un nemico così, all’improvviso, apparentemente senza motivi. Chi la vive non riesce più a capire come le persone possano mangiare senza problemi, senza l’ansia, senza l’angoscia. L’esistenza della protagonista di questo racconto parzialmente autobiografico si riduce un po’ alla volta “in briciole”. Si tiene in vita con pillole che anticipano l’alimentazione del futuro oppure alternando mangiate che la fanno star male a digiuni inflessibili. Ma sarà proprio una briciola di emozione, la riscoperta dei sentimenti, a ribaltarla e salvarle la vita.

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