“Terra 2486” di Andrea Bindella

Lettori Adorati,

anche oggi ci lasciamo cullare dalle atmosfere create da Andrea Bindella che ci presenta uno dei suoi lavori.
Parliamo di TERRA 2486, pubblicato in self e disponibile in diversi formati, audiolibro compreso.

Scopriamolo insieme.


«Ora che ti ho spiegato il piano fin nei minimi particolari, dovrebbe arrivare la cavalleria ad uccidermi e salvarti, proprio come nei film».

In un futuro privo di guerre, la colonia umana Adras è stata attaccata e sterminata. Le prime indagini sui responsabili sembrano portare ad una civiltà di robot senzienti che prospera a pochi anni luce di distanza. Al generale Russel viene affidato l’incarico più gravoso della sua carriera: formare e addestrare una squadra d’assalto per affrontare i colpevoli e porre fine alla loro esistenza.

Riuscirà il protagonista nel suo intento o questa si rivelerà la sua ultima missione?

Chi si cela realmente dietro il sipario e muove tutti come burattini?

Battaglie, tradimenti, incubi e colpi di scena si alterneranno prima dello scontro finale, attraverso una storia dai risvolti inaspettati.

TERRA 2486
di Andrea Bindella
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ESTRATTO

«Ora che ti ho spiegato il piano fin nei minimi particolari, dovrebbe arrivare la cavalleria a uccidermi e salvarti, proprio come nei film». La donna si guardò intorno e tese le orecchie. «Non sento niente». Sorrise. «Addio, tesoro. A non rivederci più». Prese la mira e gli sparò alla testa.

* * *

«Deve essere lui» dichiarò l’umanoide con le corna. Si faceva chiamare Bafhetis.

«Sì, dobbiamo fare in fretta, rischiamo di perdere la sua essenza» replicò l’umanoide con la barba bianca lunga. Lo chiamavano Elhoynam.

«Dopo quasi cinquemilaseicento anni, ti fai prendere dall’ansia proprio ora?» sbottò Bafhetis.

«Se quel giorno non ti fossi messo in mezzo, con quella tua idea di salvarli a bordo di una strampalata nave di legno, ora non ci troveremmo in questa situazione!».

«Bravo, sono solo cinquemila anni che me lo rinfacci, mi stavo giusto chiedendo quando lo avresti fatto anche oggi».

«Che poi, non ti era bastata, la prima volta, con quella specie di zattera? Anche la seconda volta hai voluto fare il misericordioso; sistemi solari e pianeti diversi, stessa fine. Ma perché continuo a lavorare con te, mi chiedo. Voglio il trasferimento!» aggiunse Elhoynam.

«Bla, bla, bla… Sempre le stesse ciance. Che pazienza, povero me».

«Bafhetis, metti il riattivatore sul petto di questo cadavere; ci vorranno anni per ridargli un corpo funzionante».

«Perché, hai impegni?».

«Allora avrai l’onore di spiegarlo a mia moglie» lo minacciò.

Bafhetis appoggiò il congegno elettronico, simile a un piatto di ceramica, sul petto del cadavere disteso a terra. Con le dita artigliate sfiorò alcuni pulsanti situati al centro del disco che iniziò a emettere uno strano ronzio, seguito da flash luminosi. Il cadavere venne scosso da convulsioni sempre più frequenti e forti, fino a quando il disco non smise di ronzare e l’intera struttura ripiombò nel silenzio più assoluto.

«L’essenza dell’umano è stata risucchiata nel disco, ottimo lavoro» osservò Elhoynam.

«Prendiamo questo corpo e portiamolo a bordo della nave. Non ha la minima idea di quello che lo aspetterà una volta riaperti gli occhi».

Una risata sinistra riempì l’hangar spaziale.

* * *

CIRCA TRE MESI PRIMA

«Qui colonia Adras, ci ricevete? Siamo stati attaccati. Vi prego, aiutateci! Mi sentite? Come funziona questo maledetto aggeggio? Rispondete, per favore! Mandateci dei soccorsi, aiutateci, vi prego!».

Le suppliche dell’uomo non trovarono risposta.

«John, sei tu? Dai, smettila di fare l’idiota! Rispondi, sei tu?».

L’interfono emise un flebile ronzio.

«Dai, John, che cazzo fai? Rispondi!».

Si udì un rumore di lamiere accartocciate.

«Oh, cazzo!».

Dei colpi d’arma da fuoco fecero crepitare l’interfono.

«Nooo! Nooo!».

Seguirono altri colpi d’arma da fuoco, un urlo straziante e poi, ancora, silenzio.

L’AUTORE

Andrea Bindella è nato a Perugia e vive ad Assisi.

A dodici anni inizia a scrivere la sua prima opera, un libro di fantascienza intitolato Il Ritorno delle Furie, “pubblicato” su un quaderno a quadretti, di quelli che si usavano alle medie. Pur coltivando la scrittura come passione, dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Tecnico per Geometri, inizia gli studi in Ingegneria Civile che decide poi di interrompere per dedicarsi alla libera professione e aiutare la sua regione a rialzarsi dopo il terremoto del 1997.

Quando la crisi finanziaria ed economica del 2008 travolge il suo settore professionale e tutto sembra perduto, Andrea trova la forza e il sostegno per andare avanti proprio nella scrittura: capisce che non serve piangersi addosso e che occorre rimboccarsi le maniche. Scrivere lo spinge a una continua riscoperta e crescita interiore.

Oltre alla scrittura, Andrea ama cucinare, ascoltare musica rock, pop e jazz e fare lunghe passeggiate immerso nel rumore della risacca del mare d’inverno.

Nel 2017 scopre il self-publishing; questa opportunità lo sprona a trovare la forza di tirar fuori dal cassetto le sue storie e pubblicarle.

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