“Erich e la Città di Sale” di Gaia Verzegnassi

a cura di Francesco Bignardelli

Salve a tutti lettori e ben trovati!

Iniziamo con oggi a parlare di alcuni dei libri che ho acquistato al Salone del Libro di Torino di cui ho parlato QUI, e iniziamo oggi con il libro edito da una casa editrice che abbiamo iniziato a seguire da un poco ovvero I.D.E.A. Immagina Di Essere Altro.

Il libro si intitola “Erich e la città di sale” scritto da Gaia Verzegnassi e con la copertina illustrata da Alessandro Grillea.

Come ho già detto in altre occasioni, è molto importante parlare direttamente agli stand delle Case Editrici, con i creatori di quella realtà editoriale e con gli autori dei libri per capire cosa stai per comprare.

Di questo libro mi ha colpito subito la copertina e il modo in cui mi è stato proposto, e ora vediamo cosa ho avuto tra le mani.

L’ambiente nel quale si muove la storia e i personaggi è qualcosa di veramente particolare per un lettore; intendiamoci, niente di unico o di nuovo come idea, ma l’ambiente, questa città di sale, ha tutto per essere unica.

Come detto poco fa, vero non è la prima volta che ci viene data una panoramica etnico-religiosa-politica, interarazziale con le peculiarità di molti popoli che si mischiano, ma poche volte si vede una accuratezza nel farlo come in questo caso; in più si usano degli stereotipi del fantasy fino a un certo punto, poi l’autrice del libro crea qualcosa di nuovo e di particolare, rendendo quindi peculiare quello che stiamo leggendo e il mondo nel quale Erich si sta muovendo.

Ci sono varie stratificazioni sociali ben comprensibili in poche righe di descrizione e c’è una gestione della religione ancor più particolare per un fantasy.

Chi narra ha una bravura non da poco nel descrivere, in poche parole e in poche pagine, ciò che ci serve per creare nella nostra mente la città di sale.

Continua a essere da apprezzare la capacità tecnica dello scrittore nel costruire la storia, la trama e i personaggi che si incontreranno lungo la strada. Non molti hanno una personalità bene precisa, ma hanno tutte un compito in questa storia. Come tutta la città, le sue organizzazioni, le sue gilde, che si capisce che esistono anche se anche quelle non vengono esposte più di tanto perché fanno da contorno alla storia.

Chi ha scritto questa storia ha dato a noi lettori una panoramica molto ampia e interessante di un intero mondo, che chissà in futuro potrebbero essere riprese.

C’è solo una cosa che boccio di questo libro; una sola cosa ma che regge molto del libro; non è nemmeno una cosa semplice di cui parlare e potrei ben capire che sia vista come una critica soggettiva e non obbiettiva come di solito faccio, ma vi spiegherò di seguito cosa intendo.

Ciò che ho trovato sbagliato in questa lettura, è il protagonista, ovvero Erich: questa forte criticità mi pare chiara da metà del libro in poi, ma già da prima c’è qualcosa che non mi torna di questo personaggio.

Intanto non si comprende benissimo l’età di Erich, dopo si può capire più o meno l’età sua, ma soprattutto, per il viaggio che fa, per le scelte iniziali che fa, sembra un ragazzo adulto, con una sua personalità; invece più vanno avanti i capitoli, più il personaggio diventa infantile, sia nei comportamenti, sia nelle scelte.

In tutto il libro l’unica vera caratterizzazione è concentrata su questo protagonista e via via che passano i capitoli, soprattutto nei capitoli che portano a metà della storia, Erich appare sempre più fragile, sempre più timido, sempre più bambino, allontanando quella figura più da giovane maturo che appare all’inizio della storia: questo è un punto negativo in sé? In realtà no, semplicemente SE fossero questi i miei problemi, sarebbe semplicemente che ho io (che leggo) dei problemi con il protagonista. Sfortunatamente, da un certo punto in poi, il personaggio fa tutte scelte così poco convincenti e così sbagliate che forzatamente avvengono cose “positive” per far continuare la trama.

Personalmente questa scelta, alla lunga, è comunque dannosa secondo me, perché quando si capisce che è il libro a forzare l’andamento della trama e non avviene ciò grazie al protagonista, figura su cui si basa unicamente tutta la storia, allora anche la trama inizia ad avere problemi.

Questo perché, dalla seconda parte della storia, le azioni compiute da Erich sono tali che la trama perde molto del suo quid, del suo “perché continuare?” domanda che nasce nel lettore, perché non si capisce più dove sta andando a finire la storia, e non in modo positivo, ovvero c’è così tanto mistero che chissà come andrà a evolversi la storia; ad un certo punto, questo mistero non c’è, semplicemente proprio non si capisce cosa doversi aspettare dal libro, e le cose che avvengono lasciano più che sorpresi, perplessi, per il loro avvenire ormai non più quasi per volontà del protagonista; punto conclusivo è il finale che è la chiusura di tutta questa parte del libro.

Non capisco se questa sia stata la scelta dell’autrice, non so se volesse questo o meno, ma a me non è piaciuto.

Il libro perde qualcosa, manca di un pezzo, ed è sempre un peccato quando è così, perché per tutto il resto, questo libro è decisamente da leggere; la costruzione del mondo attorno a Erich, i possibili personaggi che girano attorno a questo mondo e quello che vogliono; i loro interessi le loro ambizioni; un modo di vivere con i suoi paradossi ma che funziona, e soprattutto uno sfondo storico della città di sale che attira tanto la fantasia di un lettore.

A questo deve però essere messo altro: nel seguito un lettore si aspetterà una trama strutturata in modo diverso e una possibile evoluzione del protagonista, senza che la storia forzi un suo proseguire nella storia senza un fattore cause/conseguenze che funzioni; con questo, sono sicuro che potremmo vedere come la Città di Sale possa risplendere in tutta la sua grandiosità e potremmo vedere ancora altre storie collegate a questo strano e complicato mondo.


ERICH E LA CITTA’ DI SALE
di Gaia Verzegnassi
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Erich, giovane bardo di Jua, parte verso la leggendaria città di Ie Ajn per rispettare le ultime volontà di suo nonno. Una volta lì sfrutta l’occasione per cercare di scrivere la storia che lo renderà famoso. Ha inizio così un’avventura incredibile, fatta di nuove razze nel panorama fantasy, misteriosi intrighi e giochi di potere. “La curiosità ci spinge oltre il limite consentito”, Erich ha fatto di questa massima un’arte. Per scrivere il suo libro farà di tutto e si troverò a ficcare il naso in cose che non lo riguardano o forse sì…


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