“Villains, il lato oscuro delle fiabe” di Autori Vari

a cura di Isabella Cavallari

Lettori Adorati,

avevo messo gli occhi su questa chicca di volume sin da quando fu svelata la cover sui social: al Salone del Libro di Torino andò sold-out e io riuscii ad accaparrarmi la mia copia, con autografi e disegni ovviamente!

Sto parlando del libro VILLAINS – IL LATO OSCURO DELLE FIABE, pubblicato da Watson Edizioni: una raccolta di racconti ispirati ai ‘cattivi delle fiabe’, scritti da autori differenti e corredato dalle illustrazioni meravigliose di Giovanni Simioni, l’artista che ha anche realizzato l’immagine di copertina.


Tutti siamo cattivi in una storia raccontata male.

– John Blauer

Siamo davanti ad un volume che io definirei ‘da collezione’: contiene diciotto racconti ed altrettante illustrazioni corredate che propongono alcuni tra i migliori VILLAINS delle fiabe che conosciamo.

A volte sono i personaggi stessi a raccontarsi, altre volte no.

Ogni scrittore si è lasciato andare, cercando di interpretare al meglio quell’alone di mistero che solitamente accompagna il personaggio cattivo.

Si dice che una volta i cattivi erano solamente cattivi e basta. Ora, negli ultimi tempi soprattutto, diventano persino più affascinanti dei personaggi buoni e chi legge (o guarda i film/serie TV) rimane più attratto dal lato oscuro.

Secondo voi è veramente così?

Partendo dal presupposto che ogni scrittore ha interpretato – e quindi inventato – la storia che ci propone, ammetto che leggendo questi racconti beh… uno arriva a riflettere anche su questa faccenda: non voglio soffermarmi su ogni singolo racconto, pur avendo preso doverosi appunti, ma voglio portare la vostra attenzione sia alla scelta di taluni personaggi che all’ipotetica loro evoluzione.

Prendo ad esempio JAFAR, uno dei miei preferiti tra l’altro: il pezzo è stato scritto da Franci Conforti di cui ho apprezzato moltissimo la scelta narrativa, che permette quindi di conoscere il personaggio ed il suo sviluppo, e mi ha colpito molto in positivo la fantasia di chi scrive, permettendomi di immaginare l’autrice muoversi per le vie di Agrabah alla ricerca di informazioni, proprio come un modernissimo giornalista. Scelta, a parer mio, molto azzeccata.

Come ho trovato particolare il racconto dedicato alla STREGA DI HANSEL E GRETEL, scritto da Anna Pullia: dove si immagina un ipotetico incontro della Strega con San Pietro, nel momento in cui si accede al Paradiso. Ironica, simpatica, fantasiosa e decisamente surreale, capace però di far riflettere anche sul finale per nulla scontato.

Particolare anche la storia che vede protagonisti il LUPO ed il CACCIATORE di Cappuccetto Rosso, nata dalla penna di Alain Voudì: i due, a visione dello scrittore, pare abbiano creato una vera e propria gang malavitosa, dove il Cacciatore è il capo e il Lupo, suo malgrado, si trova a dover collaborare a quello che è un piano tutt’altro che banale. Riuscirà il Lupo a fare la sua parte? Nessuno dovrà farsi male, questo è fondamentale, ma a volte non tutti i piani riescono bene.

Ecco, in queste tre storie, che ho scelto e portato ad esempio perché mi sono piaciute particolarmente – ma una menzione ulteriore va a Capitan Uncino, all’orco di Pollicino ed anche all’orco del Fagiolo Magico, piuttosto che al Lupo Ezechiele dei Tre Porcellini – ci si trova a pensare se il personaggio cattivo nasca realmente così oppure lo diventa.

In alcuni casi credo sia naturale, una sorta di dotazione: i Lupi e gli Orchi delle fiabe lo sono in quanto predatori. Magari vorrebbero diventare vegetariani – come l’Orco del Fagiolo Magico – correndo il rischio di venir additati come ‘sbagliati’ o ‘diversi’, ma la natura spesso si impone e li obbliga a certi comportamenti.

Altre volte, invece, lo diventano per cause di forza maggiore – come Jafar, già citato, piuttosto che Malefica – dovendo in qualche modo ‘difendersi’ da torti subiti, da sofferenze vissute, riuscendo a forgiar su di sé una corazza necessaria alla loro sopravvivenza, e che ahimé li porta a compiere taluni gesti forse un po’ troppo eccessivi.

E poi vi sono – perché riflettendo mentre scrivo mi è venuta in mente la terza opzione – personaggi ‘malati’, che sono cattivi perché hanno una concezione distorta del bene: vedi Reina alias Grimilde, che il bene verso Biancaneve si è talmente incrinato da portarla a compiere azioni tutt’altro che consone all’insieme.

Ecco perché la citazione iniziale ha una sua collocazione, in quanto tutto è relativo.

Dipende: da tantissimi fattori. Proprio come con le persone vere che non sono fantastiche, e che purtroppo lo vediamo nelle cronache di tutti i giorni.

Tutto dipende dal background, da ciò che l’individuo ha vissuto e si porta dietro, a renderlo malvagio o capace di compiere azioni malvage.

…ma volendo rimanere leggeri, e senza scender troppo in riflessioni che diverrebbero pesanti, data la calura, vi consiglio di portar in valigia questa raccolta e scoprire ciò che gli autori, con stili narrativi personali e diverse chiavi di lettura, desiderano proporvi.

Comprate il cartaceo – onestamente non so se esista o meno la versione ebook – poiché all’interno troverete le illustrazioni del maestro Giovanni Simioni in bianco e nero, che accompagnano ogni lettura: un artista, come gran parte degli autori che compongono l’antologia, che è stata una rivelazione.

La postfazione, curata da Anna Pullia e Alessio Brugnoli, regala un interessante approfondimento circa la Fiaba, snocciolando gli elementi chiave di questa forma narrativa ed accompagnando il lettore in una migliore comprensione dell’insieme.

Vi riporto l’elenco degli autori che hanno partecipato alla realizzazione del libro, con l’ordine riportato sull’aletta del libro: Giovanni Attanasio, Wladimiro Borchi, Alessio Brugnoli, Francesca Cavallero, Augusto Chiarle, Franci Conforti, Davide Del Popolo Riolo, Massimiliano Enrico, Eugene Fitzherbert, Davide Mannucci, Maurizio Matassi, Maico Morellini, Luca Nesler, Francesco Nucera, Anna Pullia, Polly Russel, Alessandro Schumperlin, Milena Vallero, Alain Voudi.


VILLAINS
IL LATO OSCURO DELLE FIABE
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E se le fiabe non fossero soltanto le storielle a lieto fine che ci hanno sempre raccontato? Se ci fosse di più, molto di più, e per scoprirlo bastasse fare un piccolo passo indietro e guardare le cose in un altro modo? Una nuova prospettiva: è questo il filo conduttore della raccolta che avete fra le mani.
Diciotto fiabe tradizionali, narrate dal punto di vista del “cattivo”. Riderete con loro, piangerete con loro, soffrirete con loro. E alla fine li capirete. E forse starete dalla loro parte.


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