“I Doni dell’Abisso – Il marchio del Sugghiu” di Giuseppe Gallato

a cura di Isabella Cavallari

Amici del Bosco, ben ritrovati!

Non siamo spariti, siamo solo in pieno mood estivo utile a ricaricarci da un inverno impegnativo, soprattutto su altri fronti. Stiamo bene, siamo allegri e pieni di pagine da leggere per cui presto torneremo a proporvi romanzi e racconti con la stessa frequenza di un tempo.

Oggi però siamo felici di ospitare il blogtour dedicato al nuovissimo libro di GIUSEPPE GALLATO intitolato “I Doni dell’Abisso” uscito in anteprima con NPS Edizioni al Salone del Libro di Torino, un viaggio alla scoperta del folklore siciliano, ricco di creature, misteri e messaggi interessanti: vi regaliamo la tappa dedicata al racconto intitolato Il marchio del Sugghiu e scopriremo insieme di che si tratta.


  • Giuseppe, benvenuto! Raccontaci in breve la trama del racconto, riassumilo in poche parole, regalandoci tre aggettivi per descriverlo.

La storia, ambientata in un mondo post-apocalittico, vede protagonista uno dei Cacciatori prescelti per catturare le bestie leggendarie che hanno decimato la popolazione mondiale. Si troverà a combattere all’ultimo sangue contro il Sugghiu, ibrido dalle fattezze umane a metà tra un mammifero e un rettile, una creatura che insieme alle altre bestie leggendarie è un guardiano a difesa del mondo… contro l’incombente minaccia umana che, giorno dopo giorno, inquina, infetta e distrugge.

Parole chiave: Marchio, Apocalisse, Caccia

  • Quali leggende e creature fantastiche conosceremo?

Il Sugghiu è un ibrido tra un essere umano, un mammifero e un rettile, dalla lunghezza di circa due metri, con il corpo ricoperto di squame verdastre. I suoi occhi sono feroci come quelli di un cane rabbioso. Questa creatura si dice che sia stata avvistata in varie zone della Sicilia, inclusi boschi, paludi e località costiere. Le prime tracce dei suoi avvistamenti risalgono ai primi anni dell’Ottocento, lungo la costa tirrenica che si estende da Messina a Palermo, nelle campagne vicino Pinnisi, nella Valle dell’Alcantara, a Brolo, nella zona di Torre Archirafi, nei boschi madoniti e in alcune contrade palermitane. Se ne parla anche in alcune leggende dell’agrigentino e del ragusano.

Il sugghiu emette un inquietante urlo, a metà tra il grugnito di un maiale e il raglio di un asino, per chiamare a raccolta le sue prede. Il suo stomaco gli permette, inoltre, di digerire tutto, anche le pietre. Nonostante secondo leggenda lo abbiano avvistato in tanti, nessuno avrebbe mai provato ad affrontarlo.

  • Dove è ambientato il racconto?

Il racconto è ambientato nei pressi del borgo marinaro di Torre Archirafi, , situato a sud di Riposto in provincia di Catania. È il luogo oggetto della testimonianza sull’avvistamento più noto: si racconta che in una calda primavera dei primi anni Ottanta qualcuno affermò di avere visto “u sugghiu” emergere dalle acque accompagnato dal suo fatidico urlo per divorare un vitello che stava serenamente brucando lungo la costa.

  • Un breve estratto dal racconto.

“Nessuno ha mai voluto prendere in considerazione la più ovvia delle verità: loro sono sempre esistite, semplicemente dimoravano negli abissi e un giorno decisero di riemergere dai loro antichi anfratti per salvare il mondo dall’incombente minaccia umana.”

  • Indica una canzone, da ascoltare come colonna sonora al racconto, o un’immagine (di qualunque tipo, foto, quadri ecc) da abbinare.

Consiglierei l’ascolto della colonna sonora di Childhood’s end, in particolare delle soundtrack “Good evening”, “We had utopia” e “Karellen reveal”. Sono le musiche che mi hanno ispirato maggiormente durante questo viaggio.


Tra i campi e i valloni silenziosi della Sicilia, a ridosso del Monte Alveria su cui sorgono i resti del borgo abbandonato di Noto Antica, qualcosa si nasconde nelle profondità. In un giorno che volge al crepuscolo, un ragazzino affetto da mutismo cade in un pozzo e si trova costretto ad affrontare una creatura millenaria che brama la sua carne e il suo sangue. Ma nei recessi della terra, in quella prigione di pietra, quello stesso mostro feroce vuole concedergli una possibilità. La salvezza in cambio di una promessa. Abbandonarsi ai suoi doni per redimere la sua anima, per liberarsi dal male e sottrarsi al grande abisso. Il libro ha ottenuto il Premio della Giuria al concorso “Misteri d’Italia” 2022.


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