a cura di Isabella Cavallari
Lettori Adorati,
è con immenso ritardo che finalmente condivido con voi una lettura delicata, a cui sono molto legata: sto parlando del romanzo CAMBIO VITA: VADO A FARE IL SOCCORRITORE di Francesco Nucera e pubblicato da Augh Edizioni, un libro che racconta storie di vita e che sa entrare sotto la pelle di chi lo legge, poiché forse appartiene così tanto a chi lo scrive.
Scopriamolo insieme!
Questa è la storia di Marco, ventitré anni e già con il passato da buttare, con una serie di esperienze che avrebbe fatto volentieri a meno di vivere e con la voglia di puntare tutto su qualcosa capace di farlo sentire meglio: lavorare su un’ambulanza, esserci per gli altri, provare a dare il meglio di sé anche quando il peggio è già stato dato.
Qui conosce una realtà particolare, coinvolgente, dura e dolce al tempo stesso grazie anche alla presenza di Claudia, una suo giovane coetanea con cui crea una sorta di relazione.
E’ anche la storia di Bruno, però, che appartiene ad un’altra generazione rispetto a Marco anzi: si sopportano poco, Bruno non apprezza l’entusiasmo di Marco e tutta quella voglia di fare. Bruno non vede l’ora di andare in pensione e poter uscire da un sistema che, ormai, lo ha letteralmente stancato.
Entrambi si trovano a dover fare i conti con una realtà che permette di pensare quanto l’essere Soccorritore sia davvero la parte buona in una società ed in un mondo dove i cattivi esistono e sono spietati, a modo loro.
Con alcuni passaggi divertenti ed altri che, invece, sanno lasciare il segno, Francesco Nucera regala ai suoi lettori un libro che parla di Soccorritori – persone normali, in fondo, che dedicano tempo e passione agli altri, vuoi per un motivo anziché per un altro – e di quello che c’è dentro e fuori le persone con le divise fluorescenti: certo i personaggi sono inventati e così anche le loro vite, ma è bello vedere, leggere e riconoscersi in loro perché sono persone come noi, con le loro gioie, le loro difficoltà, i pensieri, i casini eccetera eccetera.
Ambientato nel periodo dell’emergenza Covid-19, non affronta di per sé la tematica del virus anzi, ne fa solamente brevi accenni, scegliendo invece di soffermarsi e di dare importanza alle persone: cosa che, in questa realtà frenetica, piena di tecnologie e di apparenze, spesso ci si dimentica quanto le persone facciano la differenza, in tanti contesti.
Una storia di formazione, di crescita, di riflessione, ideale per intrattenimento e svago, capace di lasciare i lettori col fiato piuttosto sospeso fino al colpo di scena finale.
Marco, ventitré anni e un’esistenza dissoluta alle spalle, è in fuga dal suo passato ma, nonostante gli sforzi, si ritrova sempre impantanato negli affari di famiglia. Ha smesso di spacciare cocaina, e cerca di prendere le distanze dall’ambiente in cui è cresciuto, eppure qualcosa non gli permette di andare avanti. Per espiare colpe che sente addosso ha scelto di lavorare in ambulanza e proprio lì ha conosciuto Claudia, una giovane volontaria che potrebbe aiutarlo. Ma, quando le cose sembrano andare per il meglio, il passato torna a tormentarlo. Bruno, che di anni ne ha più di cinquanta, guarda con diffidenza il suo nuovo collega Marco. A urtarlo è quella voglia di vivere che a lui manca. A casa vive con una moglie che gli rivolge a stento la parola, a lavoro ha un capo che l’ha preso di mira. Gli servirebbe una scossa per riprendersi e questa prontamente arriva quando, rientrato dopo una giornata in ambulanza, scopre che Katia l’ha lasciato. “Cambio vita: vado a fare il soccorritore” è un’avventura tragicomica ambientata in Lombardia durante il primo lockdown del 2020 vissuto dal punto di vista di due soccorritori.