2024 – l’anno del Decennale

decennale

a cura di Isabella Cavallari

Correva l’estate dell’anno 2014,
quando lessi per la prima volta il romanzo Il Ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde.

Ci vollero pochi giorni davvero: non riuscivo a staccarmi dalle sue pagine.
Al termine di quella lettura mi resi conto che dovevo assolutamente esprimere il mio parere.

E lo feci, qualche mese più tardi, perché prima di poterlo fare dovevo creare questo spazio: su blogspot decisi così di aprire la prima versione del Bosco dei Sogni Fantastici. Un nome che con i libri non crea alcun collegamento. Un nome che però apparteneva a me che, in Piemonte, ho sempre respirato profumi di boschi dove ho immaginato fossero abitati da folletti, fate, elfi e molto altro.

Perché un bookblog?

Perché partecipai, qualche tempo prima, ad un’esperienza a più mani di questo genere.
Ricordo con affetto – con la maturità sulle spalle, direi anche – il progetto de Il Riflesso del Mondo insieme a Viola, Giuliana e Angelica: qualcosa di ambizioso, lo riconosco, e noi purtroppo molto inesperte. Inesperte nel gestire tutto, intendo. Inizialmente io mi occupavo solamente dell’aspetto grafico e tecnico del sito: montavo gli articoli, rispondevo alle mail, allestivo la grafica ma non credevo molto nell’importanza del leggere e recensire.

Mi sbagliai. Perché nonostante fossimo disorganizzate – eh, non si usava whatsapp come ora; niente meet per le videoconferenze; pochissima conoscenza dei Social; etc – c’erano già moltissimi autori emergenti che chiedevano supporto e che, quindi, alimentavano curiosità e voglia di fare… e questo iniziò a piacermi. Il progetto durò poco: l’affiatamento forse mancava, non saprei, fatto sta che il sito si fermò a inizio di quell’anno e…

Qualcuno mi disse che dovevo provare a fare qualcosa da sola.
Purtroppo il lavoro di squadra è difficile, da sola avrei saputo un po’ fare a modo mio, prendendomela con me stessa laddove le cose non avessero funzionato.

Iniziai un po’ per gioco.

Perché non avevo assolutamente idea di cosa stessi facendo.
Io ero convinta potesse uscirne qualcosa di buono, chi invece all’epoca era al mio fianco da subito sminuì la cosa come una possibile perdita di tempo.

…e la mia perdita di tempo compie dieci anni in questo 2024.

Sono stati dieci anni difficili, impegnativi, talvolta non continuativi e pieni di alti e bassi: cercheremo, in questi mesi, di ripercorrere insieme la Storia di questa avventura, ricordando le tappe salienti di quello che è stato un viaggio, tra i vostri romanzi, tra le conoscenze, tra le amicizie e quegli scambi che ci hanno fatti crescere, ci hanno arricchiti e ci rendono ora quello che siamo.

Restate sintonizzati: non vediamo l’ora di raccontarvi un sacco di cose!

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