Il Mio Spicchio di Cielo di Loredana Cefalo

a cura di Daniela Tresconi

Amiche Lettrici e Amici Lettori,
oggi vi lasciamo la recensione del romanzo IL MIO SPICCHIO DI CIELO, scritto da Loredana Cefalo e pubblicato con bookabook.

Buona lettura.


Comincerei questa recensione da questa unica frase tratta dal romanzo

«Mentre mi appunto gli
ultimi spilli nella perfetta acconciatura, mi guardo allo specchio: vedo una donna sola.»

Una frase che colpisce come una pugnalata, la sintesi di una genesi femminile che dietro all’apparenza di una vita perfetta, nasconde la lotta personale di Justine, la protagonista, una lotta che la vede dapprima soccombente e poi totale padrona della propria vita. Un percorso che la ragazza affronterà da sola, trasformando se stessa e riappropriandosi di una vita che quasi non le apparteneva più.

Il romanzo è il ritratto di un mondo femminile complicato, non importa l’epoca o il secolo, essere donna in qualunque periodo storico è sempre difficile. Non potrai mai essere veramente libera finché non riuscirai a comprendere quello che vuoi veramente, percorrendo il solco che altri hanno scelto per te.

Justine comincia il suo racconto con la felicità di andare in sposa ad un uomo, quello è ciò che chiede la società: diventare un’ottima moglie, una madre per i figli, una padrona di casa perfetta.
Ma cosa vuole veramente Justine? Quel matrimonio è il raggiungimento della sua felicità o un percorso tracciato in cui è semplicemente una pedina?

La nostra protagonista comincia a desiderare qualcosa per sé, cerca di costruire un progetto, ben presto si accorgerà che nulla le viene concesso, che ciò che la circonda è solo il riflesso di un piano già congegnato.

Complimenti all’autrice che è maestra nelle descrizioni degli stati d’animo, dei contesti, dei momenti, trasportandoci in un turbinio di emozioni e costringendoci a vivere la passione, il dolore e la rinascita della nostra Justine.

Una donna circondata da molti personaggi ma fondamentalmente sola, che conforta la sua anima scrivendo lettere ad un’amica sotto forma di diario, un’amica che probabilmente altri non è che il proprio spirito desideroso di rinascita.

Loredana nelle sue pagine ha dato vita al profondo senso di solitudine che attanaglia tutte noi in ogni ciclo della nostra vita, una solitudine che diventa la nostra forza dirompente per affrontare le grandi sfide. Siamo sole nell’adolescenza, quando ci sentiamo insicure e tutto esplode intorno a noi.
Siamo sole nella maternità o nel nostro desiderio di maternità, siamo sole nel profondo legame che creiamo con le nostre creature. Cerchiamo relazioni forti, legami profondi e radicati, desideriamo dialoghi costruttivi e confronti continui, tutte noi come Justine, vogliamo e creiamo intimità e crescendo prendiamo consapevolezza di noi stesse, conoscendo i nostri limiti e le nostre forze. Ed è in quel momento che cambiamo, non ci accontentiamo più, cercando un valore che risiede nella tenacia del nostro cuore.

Bravissima Loredana Cefalo, ci hai regalato un’immagine al femminile che fa riflettere.


Justine, giovane contessa francese, ha sposato il duca Antioco sognando amore e stabilità. Ma dietro il fascino dell’uomo si nascondono freddezza e segreti che ben presto infrangono i sogni della giovane sposa. Lontano per mare, Antioco sfrutta il potere di Justine, mentre l’ambigua suocera e una domestica loro complice tengono la duchessa in un sottile stato di controllo e manipolazione. Quando la verità viene a galla, Justine sceglie di lottare per se stessa e per suo figlio, affrontando inganni e minacce. In un intreccio di amore tradito, potere e sacrificio, Justine lotta per ritrovare e riconquistare la propria libertà, sfidando una società che sembra volerle negare ogni possibilità di riscatto.


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