“Il Cappuccio del Monaco” – Ellis Peters

Amici del Bosco, Buonasera!

Siamo agli sgoccioli, ultime ore e poi saremo tutti pieni come tacchini, impegnati a scartare regali, sbaciucchiare amici e parenti, mangiare panettone e litigare con i canditi, fare la maratona dei cartoni in Tv e sperare di trovare sotto l’Albero il regalo che tanto desideriamo…

Momenti frenetici, di gioia, calore, affetto e dolcezza.. non solo per quello che riempirà le nostre tavole, ma anche ciò che può riempire i nostri cuori..

E nell’attesa, se ancora non sapete cosa regalare in questi giorni di Festa, io vi lascio una recensione di un mistery storico: sto parlando de Il Cappuccio del Monaco, un’indagine di fratello Cadfael scritta dall’abile Ellis Peters. 🙂

Titolo: Il Cappuccio del Monaco | Autore: Ellis Peters

Collana: Le indagini di Fratello Cadfael | Editore: Tea Libri

Uscita: prima edizione 1992 | Pagine: 204

Prezzo: 8,60 € | Formato: Cartaceo | ISBN: 9788850224616

Quale segreto si può celare dietro la decisione di un ricco feudatario di donare il proprio castello ai monaci di Shrewsbury? L’inspiegabile avvelenamento di Gervase Bonel, da poco sistematosi presso l’abbazia, giunge a confermare i sospetti di fratello Cadfael. Districandosi tra rancori e gelosie, il paziente monaco erborista dovrà far luce su un’oscura vicenda famigliare in fondo alla quale lo attende qualcosa di più sconvolgente della stessa verità.

L’ho letto: ecco cosa ne penso!

Anno del Signore 1138: padre Cadfael, monaco erborista, presta le sue competenze mediche e tesse le laudi al Signore presso l’abbazia di Shrewsbury: durante una riunione tra monaci l’abate Heribert annuncia di essere stato convocato dal Vescovo. Egli dunque è dsposto a partire immediatamente lasciando le redini della comunità tra le mani del priore Robert. Specifica anche che, durante la sua assenza, Gervase Bonel e la sua famiglia avrebbe lasciato il castello di Mallilie di cui è proprietario, trasferendosi presso l’abbazia sì da lasciare il maniero ed i terreni all’abbazia stessa. Avrebbero stabilito ogni cosa per iscritto, tramite contratto, ma al momento nessuna delle due parti ha ancora firmato alcunché, cosa che sarebbe accaduta certamente al suo rientro.

L’abate Herbert parte, il priore Robert ne fa le veci e la famiglia Bonel si trasferisce, come da accordi.

Sarà durante l’assenza dell’abate che al Bonel verrà servita na pernice, inviatale dal priore e preparata con cura da fratello Petrus; pernice che risulterà essere avvelenata e che manderà il Bonel dritto al Creatore.

L’evento non può passare inosservato davanti a fratello Cadfael che non solo assise alla morte di Bonel poiché gli presta soccorso, ma comprende pure com’Egli sia stato avvelenato: l’assassino ha aggiunto alla preziosa pernice un preparato prodotto proprio dal laboratorio erboristico di Cadfael; chi ha compiuto quel gesto non solo conosce dove il composto viene custodito, ma è informato anche sulle proprietà duplici dello stesso, poiché velenoso e benefico al tempo stesso.

Il sergente locale viene mandato a chiamare e l’indagine viene aperta: si raccolgono gli indizi ed il giovane Edwin, figlio di prime nozze della vedova di Bonel, è ufficialmente l’indiziato principale. Va da sé che anche Cadfael decide di vederci chiaro in tutta questa storia, iniziando a lavorare d’acume e a cercare di mettere i vari tasselli al posto giusto.

“Quando non si sa una cosa, non si può essere accusati di averla fatta.”

Cadfael scopre che Edwin ha un nipote, Edwy, figlio di sua sorella e del cognato artigiano da cui fa l’apprendista: i due giovani si passano pochi mesi di differenza d’età, si assomigliano pure ed il loro legame è molto forte, quasi fraterno e decisamente complice vicendevolmente. La loro somiglianza e la sorta di simbiosi che li unisce renderà il tutto molto interessante e molto vivace… ma quanto realmente è coinvolto Edwin nella faccenda?

La parte più complicata riguarda il dover racimolare le prove – dato che in quel periodo non esistevano esami scientifici, impronte e via dicendo^^ . Alcuni testimoni dicono di aver visto Edwin che, fuggito dalla casa del patrigno pochi istanti dopo il fatto, si sia fermato sul ponte ed abbia lanciato qualcosa di luccicante giù nell’acqua. Sono così tutti sempre più convinti che si sia disfatto, in quel modo, della fialetta di vetro contenente il veleno mortale.

Fratello Cadfael riesce a parlare con Richidlis, madre di Edwin ed ex-fiamma di colui che ora veste la tonaca per vocazione e non per colmare un dolore sentimentale, potendo così scoprire alcune cose sul rapporto tra i due, e venire così a sapere qualcosa in più circa il giovane Meurig, parente di fratello Rhys venutolo a visitare e figlio illegittimo proprio del Bonel, presente in quei giorni presso la comunità di frati e partito poco dopo lo svolgersi degli eventi.

Che entrambi stessero contendendosi il castello?

Anche questa volta Cadfael si impegnerà sì da consentire alla verità di emergere, evitando così che innocenti paghino per qualcosa di mai commesso: sfrutterà conoscenze e ragionerà sugli indizi affinché tutto si risolvi prima che rientri l’abate Heribert dal suo viaggio fuori sede.

Con un ritmo incalzante, molto dinamico e coinvolgente, ELLIS PETERS costruisce una nuova indagine di Fratello Cadfael decisamente più accattivante rispetto alla prima che ho letto (La Bara d’Argento): trovo migliorato lo stile narrativo, meno arzigogolato e meno intricato, cosa che invece la scorsa volta mi aveva creato alcune difficoltà nel seguire i passaggi clou della storia.

Il numero di personaggi è diminuito, rispetto alla scorsa volta, e tutto fila decisamente molto bene, tanto che a circa metà della lettura avevo inquadrato alcune situazioni e mi ero fatta i miei pensieri circa la dinamica dei fatti.. pensieri che, poi alla fine, si sono rivelati corretti e idonei a quelli dell’autrice.

I riferimenti al mondo galenico ed erboristico sono sempre molto precisi, affascinanti e da me molto apprezzati, così come i personaggi e i momenti della vita ecclesiastica che vengono sempre inseriti correttamente nella storia.

Fratello Cadfael è un bellissimo pesonaggio. Non vedo l’ora di leggere le prossime avventure!

Lascia un commento