“L’Abbazia dei Cento Inganni” di Marcello Simoni [Recensione]

Amici Lettori,

finalmente riesco a condividere con voi il termine della trilogia di Marcello Simoni: è uscito a inizio estate il romanzo L’ABBAZIA DEI CENTO INGANNI, ultimo episodio della Codice Millenarius Saga edito da Newton Compton Editori: un immenso grazie alla Newton per avermi inviato la copia omaggio, un regalo meraviglioso dal momento in cui adoro l’autore!

Prima di raccontarvi quest’ultimo capitolo della saga, vi rimando alle ‘puntate precedenti’ così che possiate farvi un’idea più completa della trilogia:

L’ABBAZIA DEI CENTO INGANNI

di Marcello Simoni

Ed. Newton Compton – 9.90 € – 352 pagine

ISBN: 9788854191310 – Thriller Storico

Acquistalo Qui

Ferrara, inverno 1349. Un’inquietante processione di gente incappucciata si aggira nelle selve vicino alla città, terrorizzando chiunque abbia la sfortuna d’imbattervisi. E mentre si diffondono voci su riti satanici e segni dell’apocalisse, c’è chi scorge in quelle apparizioni un astuto complotto. Tra loro anche l’impavido cavaliere Maynard de Rocheblanche che, con l’appoggio della Santa Inquisizione, intraprende un’indagine per cercare di far luce sulla verità. L’impresa si rivelerà tuttavia più difficile del previsto, perché sono molti i prelati più interessati ai suoi segreti che a risolvere il caso. Maynard è infatti l’unico custode del mistero più grande della cristianità, la leggendaria reliquia attribuita a Gesù, il Lapis exilii. E questa volta, privato dell’appoggio dell’abate di Pomposa, potrà fare affidamento solo sulla sorella, la monaca Eudeline, per difendere se stesso e i propri amici e cercare di svelare l’intrigo che lo coinvolge… 



L’Ho Letto: Ecco Cosa Ne Penso!

Il terzo capitolo della Codice
Millenarius Saga
si apre nuovamente sul meraviglioso scenario dell’Abbazia
di Pomposa: è inverno, e alcuni birri mandati dal Marchese vengono in cerca di
messer Maynard de Rocheblanche, che
gode del diritto d’asilo tra le mura dell’abbazia grazie a Padre Andrea. I messaggeri non trovando il cavaliere francese e,
avendo fretta, lasciano la missiva che contiene un messaggio interessante: sarà
il giovane Gualtiero de Bruni, che
in questi giorni si è impegnato per affiancare il mastro pittore nel
rifacimento della cattedrale commissionato dal frate, ad andarlo a cercare tra
i boschi e, trovatolo, sfrutteranno l’attimo privato e riservato per poter
condividere alcuni pensieri e confrontarsi: è passato tanto tempo, ma la
fiducia che ormai è cresciuta tra loro è tale da considerarsi, ormai, una
specie di famiglia.

Al rientro in abbazia, Maynard riceve il messaggio dalle
mani di Andrea e, una volta letto, scoprire con meraviglia che è stato
convocato dal Marchese Obizzo III.
La cosa non è certo di suo piacimento, considerando i trascorsi tra i due,
eppure la curiosità – non senza una buona dose di precauzione – lo spinge ad
accettare quella bizzarra proposta: si presenta all’appuntamento, potendo venir
a sapere il perché di quell’insolito invito. Il Marchese, supportato da un
dominicano della Santa Inquisizione, rivela a Maynard come vi sia qualcuno che
stia cospirando alle sue spalle e stia minando alla serenità della sua famiglia
– ormai composta da Lui e dal figlio Aldrobrandino – con l’aiuto di Satana.
Motivo per cui è stato scomodato il dominicano, infatti.  Le prove raccolte sono legate al fatto che
pare abbiano visto una donna a cavalcioni di una grande bestia, siano state
trovate rane e messaggi minacciosi in zone legate al Marchese ed al figlio.

Superstizione? Verità? Maynard non è molto convinto di
queste dicerie, ma il Marchese è desideroso di offrirgli l’incarico di scoprire
la verità e, in cambio, lasciarlo nuovamente libero. L’unica condizione è che
dovrà condividere ogni informazione col dominicano e con chi questi sceglierà
di affidargli.. in pratica deve risolvere le indagini con i frati alle
calcagna. Mah!

Certo è che Maynard è di parola e, quindi, inizia le sue
ricerche nonostante abbia alle costole chi sembra voler solo interferire nelle
indagini.. nonostante ciò, riesce a ritrovare il punto dove paiono svolgersi
riti pagani, recuperando parte del materiale usato per gli incensieri e,
sfruttando ancora il collegamento con l’amata sorella Eudeline, riuscire a comprendere la mistura usata. Da lì,
raggiungere lo speziale che l’ha venduta è un gioco da ragazzi: c’è da sperare
poi che questo commerciante sia in grado di risalire a chi l’ha commissionata…

Faremo un passo alla volta, poiché i passaggi per arrivare a
mettere ogni tassello al suo posto sono tanti.

Così come sono tante le cospirazioni che, ancora una volta, vengono tramate
alle spalle dei nostri eroi.

Mentre Maynard è alle prese col caso intrigato ricevuto dal
Marchese, Gualtiero lascia Isabeau
al convento delle suore e parte, speranzoso di trovare presto lavoro e
portandosi dietro il segreto condiviso con l’amico francese. Di lui non si
saprà più molto.. lo ritroveremo, però, verso la fine.

Ad Eudeline, intanto, la vita nel monastero non suo le sta
alquanto stretta: scoperta a richiedere esami speciali per il composto
richiestole dal fratello, e trovata a portare soccorso ad Isabeau in punizione
dopo essere uscita di notte per l’ultimo saluto a Gualtiero, rinuncia ai voti
e, presa la ‘falsa sorella’, lascia la vita clericale e ritorna una donna
normale, affittando una casetta a Ferrara pronta a farsi valere. Sarà Lei,
infatti, a scoprire ciò che si nasconde dietro la figura del vescovo Guido di Baisio e, quindi, scoprire
come vi sia dell’altro dietro ad una semplice indagine legata ad un gruppo di
eretici..

Gli intrighi non mancano affatto, tant’è vero che si
scoprirà come dietro le quinte vi sia ancora quel insulso cardinale du Poget che, in missione segreta – il Papa non sa che
lui si trova nel Ferrarese in quel momento – è lì per cercare di farsi dire da
Maynard dove si trova il Lapis Exili.
Farà di tutto, il cardinale, per estorcere all’uomo le notizie che vuole
avere.. ma il cavaliere si dimostrerà più determinato che mai a non farglielo
sapere, nonostante i rischi e le sofferenze che dovrà sopportare.

L’intero romanzo, coinvolgente ed accattivante, conferma come Marcello Simoni sia un genio
in questo genere
: su uno scenario meraviglioso qual è la zona ferrarese di
quell’epoca, l’autore riesce a ricamare un gioco di intrighi e di potere
facilmente paragonabile a quello de I
Pilastri della Terra di Ken Follet
. Certo lo stile narrativo è personale e,
di conseguenza, non confrontabile.

Maynard è l’eroe per eccellenza, a cui mi sono così tanto
affezionata da temere per la sua vita sino alla fine: i colpi di scena non
mancano, i momenti di debolezza e dolore si alternano ad atti di coraggio e di
tecnica con l’arme, dando spessore ad un personaggio nato come enigmatico e difficile
da conoscere sino a trasformarlo in una personalità a cui dare il proprio
sostegno.

Gualtiero, Eudeline, padre Andrea, Isabeau sono tutti
personaggi che, ruotando intorno all’eroe, dimostrano grandi valori, intenzioni
e desideri di supportare Maynard mettendo a disposizione le proprie risorse
nella speranza si rivelino utili.

Quanto agli antagonisti, du Poget, Baisio, il dominicano, e
tutta la schiera scelta per questi ruoli, sono talmente ben dipinti che di
tanto in tanto, durante la lettura, ti viene spontaneo imprecare o commentare
certi passaggi e certe scelte che rendono i personaggi così balordi,
calcolatori, vili e.. infami.

Impossibile aggiungere altro ad un romanzo così ben
costruito, capace di affascinare il lettore, di coinvolgerlo senza mai
annoiarlo.. scene di combattimento si mescolano bene a storie di cospirazioni,
di legami affettivi e di scelte che, talvolta, sono dolorose da fare ma vanno
fatte!

Aspettando il suo nuovo lavoro, i complimenti sono d’obbligo
ad uno dei miei autori preferiti!

Lascia un commento