Buonasera a
tutti e benvenuti ad una nuova intervista!
Quest’oggi è ospite del nostro spazio l’autore ALESSIO REGA,
scrittore del romanzo “GiroDiVita” (leggi qui la recensione) ed anche direttore della casa editrice barese “Les Flaneurs Edizioni”.
Quale filo invisibile lega entrambe le cose? Si possono gestire due passioni
con la medesima costanza e lo stesso impegno? Essere Scrittori ed Editori
significa abbracciare il meraviglioso mondo dei libri a 360 gradi.. ecco, oggi
cercheremo di capirci qualcosa a riguardo e avremo modo di conoscere meglio un
giovane abile con la penna!!
Ciao
Alessio, benvenuto sulle pagine del Bosco dei Sogni Fantastici: grazie per aver
accettato il mio invito a raccontarti un po’! Immaginiamo di essere attorno ad
un tavolino pronti a fare un aperitivo insieme.. offro io, chiaramente! Io
prendo uno spritz, tu? Bene.. possiamo anche iniziare!! ^_^
A. Rega – Uno spritz
anche per me, ci vuole proprio dopo una mattinata di lavoro.
Molto bene, iniziamo con le domande: Chi è Alessio Rega?
A. Rega – Non potevi
farmi domanda più difficile alla quale rispondere. È sempre complicato parlare
di se stessi, definirsi o inquadrarsi entro alcuni confini precisi. Diciamo che
sono in una fase della mia vita per così dire di transizione, non mi sento più
un ragazzo ma nemmeno ancora un uomo compiuto. Sono nel mezzo.
Quando nasce e come coltivi la tua
passione per la scrittura?
A. Rega – È una
passione che è nata da molto lontano, sin da quando ero bambino per poi
crescere durante gli anni del liceo e via via dopo. È nata come una vera e
propria esigenza, come bisogno di comunicazione. Anche se non sembra, sono una
persona molto timida, che non ama esporsi troppo e che tende a proteggere la
propria intimità. Nella scrittura, e quindi nella finzione narrativa, i freni
inibitori vengono meno, mi sento più a mio agio.
Come nasce la stesura di
“GiroDiVita”?
A. Rega – GiroDiVita
nasce alla fine del liceo, nel difficile passaggio dall’adolescenza alla
giovinezza. All’inizio erano solo pensieri disuniti, non organici, sparsi. Per
anni sono rimasti chiusi in un cassetto a sedimentarsi. Sebbene avessi in mente
una storia, non era ancora matura, il momento giusto non era ancora arrivato.
Circa quattro anni fa, dopo anche alcune esperienze personali che mi hanno
fortemente segnato, quel momento è giunto. Ho sentito l’urgenza di dare vita a
quei personaggi che avevo solo abbozzato: volevo raccontare una storia che
fosse quanto più possibile alla vita di tutti, una storia dove qualunque
lettore potesse riconoscersi e condividere pensieri, emozioni e idee dei vari
protagonisti.
Quanto tempo di lavoro ha richiesto,
dall’idea iniziale sino alla sua realizzazione?
A. Rega – Potrei
dirti, anche riprendendo la tua domanda precedente, che la gestazione di questo
romanzo è stata molto lunga, quasi un decennio anche se in realtà per la sua
stesura ho impiegato un paio d’anni.
La storia è ambientata a Bari, città
che io ancora non ho visitato. Cosa mi consigli di vedere o visitare e perché?
Te lo chiedo poiché immagino tu la conosca bene…
A. Rega – Bari è una
città che merita di essere visitata, ma probabilmente sono di parte. Ci sono
tanti scorci particolarmente suggestivi dove lo sguardo può perdersi, dalla
muraglia (le vecchie mura della città vecchia) fino al lungomare (dove ho
registrato il booktrailer del romanzo). Questi sono i luoghi che amo di più, ma
ti consiglierei anche di visitare la Basilica di San Nicola o la più sobria
cattedrale, perdendoti magari tra le viuzze della città vecchia, lasciandoti
trasportare dagli odori intensi di cucina che si sprigionano dai sottani.
Gabriele è il giovane protagonista
di “GiroDiVita”: come l’hai caratterizzato? C’è parte di te, o è tutta farina
del tuo sacco?
A. Rega – Trattandosi
del mio primo romanzo, Gabriele rappresenta sicuramente il mio alter ego
letterario. Quindi è ovvio che ci sia molto di autobiografico, non tanto nella
trama, essendo la storia completamente di fantasia, quanto nei pensieri e nella
visione della vita e della realtà del suo protagonista. Attraverso Gabriele, e
il suo percorso di crescita, volevo lanciare un messaggio in grado di arrivare
al cuore dei lettori. Penso di esserci riuscito.
Una volta finito di scrivere un
libro si cerca l’editore (o è lui che cerca te?): com’è andata? Hai trovato
subito chi ti ha fatto pubblicare?
A. Rega – Avrò
contattato un centinaio di case editrici. Moltissime mi hanno chiesto soldi per
stampare il libro, senza offrirmi nessun tipo di servizio. Altre non mi
convincevano. Le grandi, ovviamente, non ti prendono nemmeno in considerazione.
Non sei nessuno e, inutile negarlo, nella quasi totalità dei casi si riesce
pubblicare con una grande casa editrice soltanto se hai qualche contatto, se
sei un personaggio noto o se hai un buon agente letterario. Non avevo nessuno
di questi tre requisiti. Devo ammetterlo, ero molto sfiduciato anche perché
credevo, che pur nei suoi limiti che comunque riconosco, GiroDiVita non avesse
nulla di meno di tantissimi romanzi anonimi che ogni giorno vengono pubblicati.
Alla fine ho avuto la fortuna di pubblicare con Adda Editore, una delle più
importanti casa editrice della mia città. Ringrazierò sempre il mio editore, il
dott. Giacomo, per avermi dato la possibilità di coronare il mio sogno.
Che tipo di lettore sei?
A. Rega – Leggo di
tutto, data anche la mia professione, ma quando lo faccio per puro piacere
personale sono molto selettivo. Per esempio, preferisco la scrittura maschile a
quella femminile, non per un discorso sessista ma solo perché la sento più
vicina a me. Mi piacciono molto i romanzi contemporanei, psicologici, dove la
psiche umana viene vivisezionata.
Qual è il tuo libro preferito e
quello che, invece, non ti è proprio piaciuto?
A. Rega – Il mio
libro preferito è “Due di due” di Andrea De Carlo che per me è una piccola
bibbia che tengo sempre sul comodino. È un libro che ho letto e riletto, che ho
amato tanto ed è stato quello che, insieme a “Jack Frusciante è uscito dal
gruppo” di Enrico Brizzi, ha contribuito a far nascere la mia passione per la
scrittura. Sono tantissimi i libri che non mi sono piaciuti, alcuni di questi
anche di autori che hanno avuto un successo davvero inspiegabile in termini di
vendita. Potrei citarne tanti, si tratta di narrativa di consumo fatta passare
per letteratura da abili operazioni di marketing.
Sei
lettore, sei scrittore e, da qualche anno, sei anche Editore: nel 2015 hai
fondato la casa editrice Les Flaneurs
e vi state facendo conoscere nel panorama letterario con una scuderia di lavori
e scrittori davvero niente male (Alice
Chimera ne è una, ad esempio. Ndr). Com’è trovarsi dall’altra parte e,
quindi, doversi approcciare con talenti più o meno dotati e con lavori diversi?
A. Rega – Difficile e
al tempo stesso molto stimolante. Il mio lavoro mi permette di capire quello
che succede nelle grandi case editrici. Ogni anno riceviamo centinaia di
manoscritti. Non oso immaginare quanti ne arrivino a Mondadori, per dirne una.
Les Flaneurs è una piccola casa editrice ma soltanto nelle dimensioni. Nel
nostro lavoro cerchiamo di metterci tutta la passione e la professionalità
possibile per offrire ai lettori libri degni di essere letti. Sono conscio,
tuttavia, che la strada sia ancora in salita. Ho ancora molto da imparare e
tanti aspetti da migliorare. Ma questo per me rappresenta uno stimolo perché mi
permette di impegnarmi sempre più per ottenere risultati migliori.
Quanto
lavoro c’è dietro ad un libro? Immaginiamo la cosa.. io scrivo, ti propongo il
mio manoscritto per la pubblicazione. Tu fisicamente di cosa ti occupi
principalmente? Il resto immagino tu abbia una equipe (link al vostro sito)
che, quindi, possa seguire l’autore dall’arrivo del manoscritto sino alla
pubblicazione, qualora si decida di produrre ovviamente.
A. Rega – C’è un
lungo lavoro, una vera e propria catena di montaggio. Quando riceviamo un
manoscritto, questo viene subito girato al nostro comitato di lettura che ha il
compito di effettuare una prima scrematura, redigendo una scheda di
valutazione. Se la relazione è positiva, il manoscritto viene analizzato in
maniera più approfondita da uno dei miei editor che mi propone o meno la
pubblicazione. L’ultima parola spetta comunque a me. Nella scelta e nella
valutazione finale tuttavia entrano in gioco una molteplicità di fattori. Non
basta infatti che un manoscritto sia qualitativamente ottimo per ricevere
l’imprimatur. Bisogna infatti capire anche quelli che sono i gusti del
pubblico, quale è il genere del momento o altri aspetti, forse è brutto dirlo,
di natura propriamente commerciale. Una volta deciso per la pubblicazione,
viene proposto all’autore un regolare contratto di edizione.
Qual
è il sistema migliore per far conoscere e promuovere un libro?
A. Rega – Per una
piccola casa editrice, il modo migliore per promuovere un autore sono
sicuramente le presentazioni con il pubblico e tutta l’attività promozionale
svolta sul web, dai blog alla gestione dei social network. Come Les Flaneurs
partecipiamo a molte fiere di settore, come ad esempio il Salone del libro di
Torino (all’ultima edizione abbiamo presentato ben 4 libri), Più libri più
liberi di Roma, Ricomincio dai libri di San Giorgio a Cremano (Na).
Partecipiamo anche ad alcuni importanti festival come ad esempio Libri nel
borgo antico di Bisceglie e il Libro possibile di Polignano.
Prossimi
impegni da scrittore?
A. Rega – Sto
ultimando il mio secondo romanzo dal titolo “Anna e Svevo”. È la storia d’amore
tra un pittore 70enne e una musicista di 20 anni. Sarà un amore intellettuale,
fatto di parole ma anche di gesti. Sarà un incontro di anime perché l’amore può
avere diverse forme e sfumature. Saranno affrontati tanti temi, sarà un
susseguirsi di domande e di risposte. Sono molto soddisfatto di come sta
procedendo la stesura ma so che ci vorrà ancora un altro po’ per ultimarlo. Non
vedo l’ora di farvelo leggere. Io sono emozionato e sono sicuro che Anna e
Svevo faranno emozionare anche voi.
Calendario
eventi come editore?
A. Rega – Ho un
calendario fittissimo. Questo weekend saremo a San Giorgio a Cremano alla fiera
Ricomincio dai libri. Domenica 25 settembre alle 10.00 presenteremo “La ragazza silenziosa” di
Luigi Mancini mentre Sabato 24 settembre alle 16.00 presso il nostro stand ci sarà un firma
copie con Valentina Ferraro, autrice di !Scegli me”.
Grazie, se
hai risposto a tutte le mie domande senza sbuffare, senza alzare gli occhi al
cielo e, soprattutto, con un secondo giro di bevande, significa che proprio
male non è andata! Eheheh
Grazie per
aver dedicato un briciolo del tuo tempo al Bosco dei Sogni Fantastici!