Salve a tutti lettori e ben trovati.
Oggi ho l’onore e la fortuna di riportarvi l’intervista che la scrittrice Giorgia Staiano ha rilasciato per il nostro Blog. Ringraziandola ancora per il suo tempo e per la sua pazienza, spero che a tutti voi piaccia e che porti ulteriore interesse verso le opere di questa autrice. Il nostro blog nella mia persona ha già recensito (Clicca Qui) questo suo primo libro e siamo tutti in attesa del proseguo i questa saga. Ringraziamo anche per le foto presenti nell’intervista Fabio Angeloni ( www.fabioangeloni.com ) Eccovi quindi l’intervista della scrittrice de “Il Male Degli Avi: Oltre i Confini” della Astro Edizioni.
Intanto
grazie per la tua disponibilità e per questa intervista
Grazie
a te, è un grande piacere
Partiamo
dalla presentazione avvenuta il 20 Novembre dello scorso anno, del tuo libro il
Male Degli Avi: Oltre i confini. Alla presentazione c’erano molte persone: che
emozioni hai avuto vedendo un così alto numero di spettatori, tanto che molti
sono rimasti in piedi ed alcune addirittura fuori dalla sala?
Intanto
c’è stata tanta preparazione e tanto lavoro con i miei amici per preparare
l’audio della sala e il preparare da mangiare per tutti, ma sinceramente così
tanto affetto e così tante persone non me le aspettavo; è stato un avvenimento
così grande per me che ho compreso totalmente solo dopo cosa era avvenuto quel
pomeriggio e cosa era significato. È stato tutto molto bello e sopra ogni
aspettativa.
Oltre
ad amici e conoscenti poi c’erano molte persone curiose giunte li avendo
sentito parlare della presentazione e quindi interessate puramente al titolo
Si
c’erano anche amici di amici incuriositi anche solo dal fatto che avessi
scritto un libro fantasy “originale”; persone che si erano interessate
all’opera dall’anteprima vista a Lucca Comics del 2016. Poi il libro ha avuto
molta diffusione su internet, in tal modo l’interesse si è sparso ulteriormente
e di conseguenza ho avuto molto di conoscere molte persone che sono rimaste
colpire dal mio libro.
Parlaci
invece del book- trailer: come mai questa idea? Cosa vi ha spinti a volerla
provare e siete stati soddisfatti del risultato finale?
Avevo
già visto in precedenza i book-trailer di altri scrittori però volevo rendere
questo video il meno statico possibile; fortunatamente ho dei miei amici che
studiano cinematografia e che mi hanno aiutato a montare ma anche a erigere
questa mia idea, tra cui Valerio Mercolini che ha vinto il premio come miglior
cortometraggio al Lucca Comics and Games di qualche anno fa e Fabio Angeloni
che fa il fotografo e il cine-maker; ho coinvolto tutte le persone che fanno
parte della mia vita, le persona a cui mi sono ispirato per la creazione dei
personaggi all’interno del libro. Il progetto è stato faticoso e ha richiesto
tantissimo impegno ma ci siamo divertiti tantissimo e soprattutto volevamo
proporre qualcosa di nuovo e proporre il libro in modo accattivante; abbiamo
viaggiato durante l’estate, abbiamo girato le scene di combattimento che si
vedono nel video nel bosco della Manziana
ed è stato tutto questo impegnativo, ma c’ha dato molte soddisfazioni,
soprattutto siamo stati soddisfatti del lavoro svolto pensando che poi l’avevamo
fatto noi con le nostre mani.
Iniziamo
a parlare del libro: come è caduta la scelta di ambientare la storia in un
mondo post- apocalittico?
Tutto
è nato quando facevo le superiori; io ho una forte attività onirica e spesso
uso i sogni che faccio come spunto per scrivere storie. Mi ricordo che mi
svegliai una mattina con il ricordo di questo mondo post – apocalittico in cui
l’umanità aveva sbagliato e si erano salvati solo alcuni popoli. Da questo
incipit lentamente la mente vaga riflette e crea e hanno preso via via forma i
personaggi della storia, il loro carattere e le loro emozioni. Ho provato a
scrivere varie volte l’inizio di questa storia e dopo vari tentativi nel 2011
verso Gennaio, scrissi il primo capitolo e da li continuai creando la mia storia.
Nella
quarta di copertina si parla di come la Madre Lios ha salvato dalla sua
punizione solo alcuni popoli eletti, o almeno è quello che noi sappiamo da
questo primo libro. Perché la madre ha scelto questi popoli? Cosa avevano di
speciale?
Sono
popoli lontani dalla cultura che ci circonda; ci tenevo a mettere la cartina
che ho voluto e studiato assieme ad un disegnatore che con tanta pazienza mi ha
aiutato ha dare concretezza alla mia fantasia. Sono popoli che sono rimasti
legati alle loro tradizioni senza essere influenzati più di tanto dalla cultura
e dal mondo che li circondava, che non sono entrati in guerra contro la Madre
Lios ma che sono rimasti legati a quello che era il loro mondo.
Parlando
sempre di questi popoli: ti sei ispirata a delle popolazioni reali, sono una
tua creazione di sana pianta o una via di mezzo?
Per molti mi sono andata a studiare la
geografia, le culture i luoghi dove creare i rifugi per salvarsi dalla
istruzione della Madre, e sono stata fortunata perché cercando i luoghi giusti
per creare questi rifugi per i popoli ho trovato poi dei luoghi isolati ideali
che si potessero collegare con la mia fantasia.
Parliamo
di Mizar del popolo degli Elit: creando il suo carattere, la sua personalità,
ti sei rifatta a qualche idea precedente? Era tutto nella tua mente o altro?
Mizar
nasce dalla mia personalità, è la rappresentazione di tutto quello che avrei
voluto fare e non ho fatto; ci sono cose che noi non facciamo o decidiamo di
non fare, lui può invece, anzi lui fa, agisce. Si arrabbia si scatena e si
ribella andando controcorrente e contro il pensiero comune; tante volte
scrivendo le azioni che fa Mizar nella storia pensavo “io come vorrei
comportarmi” per certi versi è una valvola di sfogo scrivere questo
personaggio, ma non solo. Mizar ha difficoltà a integrarsi, si sente diverso da
tutto ciò che lo circonda. Anche questo fa parte di me, della adolescente che
non si sentiva accettata, senza amici e che aveva difficoltà ad integrarsi con
il mondo che la circonda.
Invece
l’arte dell’Ighnis sempre del popolo degli Elit come è nato?
Io ho
un forte legame e rispetto per la natura e per gli animali, ho pensato a come
un popolo potesse seguire le regole date dalla Madre; unendo le due cose ho
pensato all’idea di creare un potere che potesse portare le persone a legarsi
con la natura e gli animali, potendo quindi sfruttare le loro qualità,
ovviamente a fini pacifici. Questo forte affetto degli Elit verso la natura
vorrei che fosse un insegnamento; alla fine come dico nel titolo del libro “Il
male degli Avi” siamo noi gli Avi, e il nostro male riguarda anche come
sfruttiamo o danneggiamo la natura, il pianeta. Non mi permetterei di dare
lezioni in tal senso, certo però in un quindicenne la mia speranza è che
leggendo questo libro possa soffermarsi sulle conseguenze di certe azioni, o
anche, ricollegandomi a Mizar di come anche se ci si sente diversi, combattendo
e lottando si può trovare un modo per trovare la propria strada…questo è il
messaggio che vorrei dare con questo libro.
Nella
seconda parte del libro appare Kaila del popolo dei Dashu; sembra un
personaggio anch’esso importante come Mizar, ma ancora forse nascosto. Puoi
dirci qualcosa su come si evolverà nel prossimo libro questo personaggio?
Kaila
rispetto a Mizar è molto più equilibrata: è irascibile e vive di emozioni
passando da vari estremi emotivi all’altro, ma a differenza di Mizar riesce a
passare da una forte rabbia a una incredibile dolcezza e questo sorprende Mizar
perché non aveva mai visto una ragazza come lei: posso dirvi che Kaila da
ragazza diventerà donna aiutando Mizar e seguendo tutta una sua strada di
evoluzione che si vedrà nel proseguimento della storia.
Parliamo
invece di te: quali sono gli autori che ti hanno ispirato nel corso della tua
vita?
Come
gusti letterari ma anche musicali non ho specifici interessi, sono abbastanza
poliedrica. Posso passare da una storia d’amore divertente a un Cohelo per
quanto riguarda la filosofia moderna; per il fantasy vale lo stesso mi piaceva
molto nel ciclo dell’eredità di Paolini, il rapporto tra Eragon e Saphira,
quella purezza e quelle emozioni quel collegamento tra di loro. Mi piacciono
anche gli autori moderni e negli ultimi tempi sto apprezzando molto gli
scrittori italiani che prima non conoscevo. Andavo alla ricerca di un genere
quando poi avevo già sotto casa qualcosa che poteva attirare la mia attenzione
di lettrice. Io per prima facevo l’errore di cercare fantasy solo in libreria
trovando soltanto pochi generi, mentre basta aprire qualche pagina di facebook
oppure girare per alcune fiere e incontrare autori che propongono le loro idee
e vedere che la varietà di generi e di fantasy è ampia nel nostro paese; questo
perché c’è richiesta, ma si cerca anche qualcosa di nuovo e io personalmente ho
potuto vedere e leggere che ci sono tante possibilità: dal fantasy romantico a
quello d’azione o a quello classico.
L’idea
di scrivere un libro è stato da sempre nella tua mente o e una novità? E come
mai un fantasy?
Non è
stata una scelta a tavolino. Io scrivo da sempre soprattutto favole; è venuto
di conseguenza, io sono una amante del fantasy e trovo che sia possibile con
questo genere mettere su carta idee fantasie più facilmente che con altri
generi. Nel fantasy puoi metterci di tutto il fantasy ti aiuta in questo, puoi
inserire sia messaggi seri di fondo su cui riflettere e confrontarsi, sia
concetti più divertenti e leggeri.
Quando
sei giunta all’idea “voglio parlare di questo!” parlando del libro?
Quando
ho letto il primo capitolo che avevo scritto; come ho detto prima ho pensato e
scritto vari possibili inizi; quando l’ho completato, l’ho letto e mi piaceva,
e nel leggere questo primo capitolo volevo continuarlo e vedere i personaggi
dove sarebbero andati. È avvenuto in un momento importante della mia vita, sono
andata a vivere da sola e questa nuova libertà mi ha permesso di potermi ancora
di più concentrarmi su questa mia idea, e tutto il resto si è creato di
conseguenza.
Preferisci
carta e penna o scrivere su computer?
Carta e penna li uso principalmente per prendere appunti, quando ho il
flusso di coscienza, mi piacere prendere appunti disegnare o fare tabelle e
schemi. Il computer invece lo uso poi per riorganizzar eil tutto e passare alla
concretizzazione delle mie idee
Com’è il tuo
rapporto Francesca Costantino l’editrice del tuo libro?
Francesca
l’ho conosciuta in una serie di fortunati eventi. Avevo concluso la scrittura
del mio manoscritto ma non sapevo che farci. Avevo visto una foto di un mio
caro amico con Francesca ad aprile del 2015 e scriveva “Sono con la più grande scrittrice
fantasy italiana” così scrissi a lui chiedendogli se aveva
qualche consiglio da darmi dato che avevo scritto un romanzo ma non sapevo da
dove iniziare; e lui mi disse che se andavo in fiera mi presentava la persona
giusta. così mi sono trovata davanti ad un bivio “marinare l’università o
andare al romics?”. ho seguito il cuore e non andata al romics dove lui mi
ha presentato Francesca. Dopo averci parlato gli
mandai il manoscritto per una valutazione; le è piaciuto talmente tanto che mi
propose di pubblicarlo con lei con la sua caso editrice, la Astro Edizioni che
lei aveva creato nel Dicembre del 2015. Dal punto di vista professionale è un
rapporto produttivo perché lei vede con occhio critico il mio lavoro e spesso
mi fa capire dove è meglio tagliare o rendere la storia più fluida, e poi nel
tempo siamo diventate grandi amiche. È di sicuro una grande professionista.
Cosa ti
spinge a scrivere? E cosa fai quando hai il blocco dello scrittore?
In generale aspetto e penso semplicemente, ascolto
della musica cerco tra le infinite porte quella giusta per proseguire e la
prendo continuando a scrivere. Ritengo poi. Come ho già detto che sono i
personaggi che delineano la strada da seguire, ad esempio durante la stesura
del Male Degli Avi, ho avuto uun momento di difficoltà e non sapevo come
proseguire la storia; per fortuna è giunto un nuovo personaggio che è stato
utile anche per alleggerire la situazione visto il suo carattere e da li sono
riuscita a proseguire con la scrittura.
Ti ringrazio
ancora per questa intervista e per il tempo che c’hai dato. Se vuoi aggiungere
qualcosa dicci pure
Grazie a voi e se posso vi dico i libri in uscita prossimamente: il
primo è un romanzo d’amore con la casa editrice Davide Mathaus. Poi per Lucca
2017 uscirà il secondo libro del Male degli Avi e poi un libro di favole per
bambini che si chiama “La scienza favolosa” la vita di dieci scienziati
adattato come favole per bambini e lo stesso per le loro invenzioni, in modo
semplice così che i bambini possano leggere e capire cosa leggono.