Amici del Bosco, ben trovati!
Quest’oggi voglio parlarvi di un libro che ho acquistato in super promo per non essere riuscito a vincerlo ad un contest! Eh, perché effettivamente quando ti propongono metà prezzo, come resisti? Sto parlando del romanzo L’ARTE DELL’INGANNO, scritto da Francesco Nobile e prodotto da Astro Edizioni: siccome l’idea è quella di cercare di focalizzarmi molto sul fantasy quest’anno, rendendo visibile l’impronta di questo tipo, oltre che del thriller, ho colto l’occasione dato che è un fantasy. La cover è bellissima, e dal vivo poi rende ancora meglio! Poi quando scopri che c’è magia e duello… eeeh la morte mia!!
E’ autoconclusivo, per cui è perfetto per chi non ama le saghe!
L’ARTE DELL’INGANNO
di Francesco Nobile
Astro Edizioni – 12.90 €
Il giovane mago Gabriel Dast ha una missione, ritrovare la maga Lia Rennall, sovrana del vicino stato di Terranova, e impedire la guerra.
Al fianco di Gabriel ci saranno il cavaliere Alon Chane, dotato di capacità curative sovrannaturali, e il guerriero senza macchia Dimab Browne. Sulla loro strada incontreranno i Brumaghir, un feroce popolo guerrafondaio che custodisce una temibile arma segreta: ampolle esplosive in grado di frantumare la roccia.
Tra duelli magici, imboscate, scontri in mare e terre esotiche, il gruppo andrà incontro al suo destino, non senza l’inaspettato aiuto di un paladino rinnegato.
LA MIA OPINIONE
Non è facile parlare di un libro quando ti è piaciuto: e pur essendo a febbraio credo di aver detto questa cosa già troppe volte!
Cerchiamo di andare con ordine: Gabriel è un giovane mago, allievo presso l’Accademia di magia della Confederazione dei territori del Nord. È discepolo di Bryan, segretario del sovrintendente, e viene scelto proprio da Lui per partecipare ad una missione molto delicata: il ragazzo è molto talentuoso nonostante l’età, ed in accordo con il Re viene spedito alla volta di Terranova. La maga Lia, regina di Terranova, è stata rapita: si pensa che l’autore di tutto questo siano i nemici del Brumaghir che stanno sperimentando armi alchemiche di distruzione. Che la guerra sia davvero alle porte?
Gabriel parte, consapevole di fare tappa presso il monastero di Naim e speranzoso di trovare un compagno di viaggio: sarà il giovane Alon, chierico, ad accompagnarlo.
Riusciranno Gabriel e Alon a trovare Lia? Si riuscirà ad evitare la guerra?
Quello che sembra un classico cliché del fantasy sa, invece, coinvolgere il lettore fino alla fine rivelandosi tutt’altro che banale!
Per prima cosa i personaggi: salta subito all’occhio come sembra che siano usciti da una campagna di D&D: oltre al mago incontriamo il chierico, il paladino, il guerriero e tutta una serie di personaggi che davvero sembrano legati al mondo dei giochi di ruolo ma che, effettivamente, appartengono al genere fantasy.. La compagnia di avventurieri si forma per strada, lasciando che ogni personaggio possa dimostrare le proprie qualità, i talenti ed i valori in cui crede direttamente sul campo.
Il priore fece un passo in avanti, togliendosi dalla luce. “Noi due siamo molto simili. E’ la brama di sapere che ci accomuna e ci rende avidi. Ma l’avidità e pericolosa, perfino quando interessa un’attitudine nobile come la conoscenza. Ne sei consapevole?”.
La magia evocativa è una cosa che ancora non mi era mai capitata di leggere: è molto accattivante leggere le formule magiche, ma altrettanto avvincente è vedere il risultato degli incantesimi. Il chierico ha delle capacità curative spettacolari, notare però come l’uso dei poteri abbia un prezzo è affascinante quanto coinvolgente. Furioso è il combattente, che munito di mazza non si tira indietro nemmeno contro gli Orchi pur di raggiungere il suo nobile scopo, sì.. perché anche i valorosi hanno dei sogni nel cassetto.
Il bilancio tra i personaggi positivi e i negativi è ben fatto e ben percepibile: è ben costruita anche la faccenda politica riguardo la Confederazione degli stati, che riserva poi qualcosa di inaspettato.
Alon fece spallucce. Ardrian sembrò rilassarsi, lo guardò e a passi lenti gli si avvicinò. Gli poggiò una mano sulla spalla. “Credo di capire. Viaggi troppo carico”.
“Porto solo il necessario”, rispose l’altro. “La mia armatura, la spada e lo scudo di Naim. Non me ne separerei per nulla al mondo”.
“Non è questo, ma è il fardello che porti dentro a frenare il tuo passo”. Il guerriero premette l’indice al centro del suo petto. “Scaricalo, prima che ti schiacci”.
“Non è così facile. Sento che i miei amici sono lì fuori, da qualche parte. E io non sono in grado di aiutarli.”
“Hai una missione da compiere. Ora non ha più importanza?”.
“Certo che sì. Solo che sento di aver lasciato indietro i miei compagni e questo mi tormenta”.
Ardrian sospirò. “Se è come dici tu, hai più possibilità di rivederli proseguendo sul tuo sentiero piuttosto che tornando indietro. E’ nel Lordork che eravamo diretti, questo era il piano. Smettila di affligerti”.
Alon annuì poco convinto. Ripresero a camminare.
Per quanto riguarda i dialoghi, abbiamo modo di vedere i personaggi crescere dall’inizio alla fine del libro non solo grazie alla missione in sé, ma anche grazie alle interazioni tra di loro. Ognuno, infatti, mette a disposizione degli altri le proprie esperienze, le proprie conoscenze, condividendo quanto possibile affinché si possa fare tesoro del viaggio per poter imparare, maturare, crescere ed acquisire valori inestimabili. La compagnia di eroi vivrà situazioni insieme, si separerà per riunirsi di nuovo e ogni frammento, ogni tappa, riserva al gruppo delle sorprese entusiasmanti.
Gabriel scosse la testa. “Dobbiamo calarci lì dentro”.
“Ma è un suicidio”.
“Ti prego, non chiedere altro”.
“Va bene, ti farò accompagnare da due persone. Con passo svelto ci metterete poche ore. In più ti fornirò della corda, ne avrai bisogno per scendere in quel crepaccio”.
“Perché fai questo per me?”.
“Perché sono un sacerdote di Titair. E poi stanotte avete combattuto al nostro fianco”. Il volto dell’uomo si indurì. “Viviamo giorni tremendi e ne usciamo soltanto conservando la nostra umanità. Questo significa conservare le antiche consuetudini dell’ospitalità e credere nel prossimo”.
I messaggi sono tanti, ricchi, profondi: non è solo un viaggio della speranza insieme al gruppo di eroi, ma è anche una visita tra le personalità dei personaggi, tra le sfaccettature di personalità, di caratteri, di obiettivi e mete… non mancano gli arrivisti, gli arroganti, i presuntuosi, i malvagi: proprio leggendo l’intera storia arriveremo al perché del titolo che, altrimenti, sembra persino fuori dal contesto fantasy che Francesco Nobile ha creato magistralmente.
“Prima linea avanti!”. Alzò lo sguardo alle mura della cittadella, per osservare le reazioni degli arcieri di Terranova. Dopo un attimo di esitazione, sull’esercito Brumaghir piovve un’ondata di frecce. Grida di dolore si alzarono tra i soldati che marciavano verso le mura. I feriti si accasciarono e finirono calpestati dal resto delle truppe, che avanzarono implacabili. Drilf guardò con indifferenza i corpi sanguinolenti contorcersi per il dolore nell’erba secca. I dardi avevano trafitto, e in alcuni casi ucciso, i soldati della prima linea. Il guerriero spronò il cavallo e raggiunse la retroguardia, per coordinare al meglio le manovre di un assedio. Una nuova tempesta di frecce affollò il cielo di Terranova, sibilando da un capo all’altro del campo di battaglia.
Menzione speciale per le capacità descrittive e narrative delle scene di scontro, combattimento e battaglia: vi ho lasciato solo un assaggio, per farvi capire ciò che intendo. E’ qualcosa di meraviglioso, da leggere e rileggere più volte perché sembra di vedere le scene, sentire ogni cosa come seduti davanti ad uno schermo.
Il libro è BELLISSIMO: unico fiore all’occhiello mancante è la mappa. Confesso che mi sarebbe piaciuto avere sotto il naso la spartizione dei regni, i confini, capire un pochino il tipo di viaggio da fare e le zone coinvolte e menzionate nel romanzo, ma mano a mano che si legge risulta essere un dettaglio di poco conto poiché si capisce tutto benissimo anche senza la cartina.
Consigliatissimo agli amanti del fantasy: rimarrete stregati, e alla fine sarete voi a chiedere il perché della scelta di autoconcluderlo, perché forse un secondo libro ci starebbe tutto! ^__^
Un mega grazie a Francesca Costantino di Astro Edizioni per avermelo proposto!