“Non Devi Dormire” di Giacomo Ferraiuolo [Recensione]

Amici Lettori,

come già sapete nel periodo Natalizio mi sono fatta alcuni regali librosi.. eh, dove sarebbe la novità? La novità sta nella scelta delle Case Editrici da cui acquistare: non ne seguo troppe con lo stesso interesse, anche perché intendo scovare, a modo mio, le perle che talvolta sfuggono anche alla grande editoria..  tra le Case Editrici a cui dedico il mio tempo c’è la Dark Zone Edizioni: proprio per Natale ho acquistato il pacchetto Scary, recuperando così due autori che ancora non avevo mai letto.

Tra questi c’è Giacomo Ferraiuolo, conosciuto in occasione della raccolta di racconti Halloween Novel’s (qui trovi l’articolo che lo riguarda) e scrittore horror. Sì, avete letto bene: HORROR!

Un genere che io non leggo praticamente mai e dai cui probabilmente sto anche alla larga, eppure volevo osare.. provare, cercare di capire, proprio perché nella raccolta di Halloween lo stile dell’autore mi aveva incuriosito.

Bene, vi presento con piacere il mio parere riguardo la raccolta di racconti intitolata NON DEVI DORMIRE, scritta per intero da Giacomo Ferraiuolo..

NON DEVI DORMIRE

di Giacomo Ferraiuolo

Dark Zone Edizioni – 12.90 € il cartaceo

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Quante forme ha la paura? In questa raccolta ce ne sono undici. La perversione e l’ossessione sono lo sfondo di queste storie macchiate di nero. Protagonisti e lettori si troveranno a percorrere un viaggio attraverso gli angoli oscuri dell’animo umano. Tenteranno di fare luce sull’IO nascosto che tutti celiamo. Pagine marcate dall’inesorabile presenza del male accompagnano la lettura permettendoci di comprendere che l’essere umano non è nient’altro che un semplice ‘involucro malato’. Passioni violente e ossessioni morbose prendono vita tra le pagine. Un’unica regola: Non Devi Dormire.


LA MIA OPINIONE

Undici racconti, legati tra loro solamente da un filo invisibile.. il fattore scatenante.

Ogni scena, infatti, dipinge qualcosa che rimane latente nella mente dei personaggi e che, nel momento in cui la miccia si accende e l’ingranaggio si innesca, si raggiunge l’apice del momento e si ottiene il fatto.

Sembra un meccanismo semplice, invece non lo è per niente.

Già dal primo raccontoUn Regalo Specialesi percepisce l’ansia dalle prime battute.. una normale amicizia tra ragazze, un bacio incompreso da una delle due, la Vigilia di Natale da festeggiare e la festa in famiglia saltata.. e forse quel rifiuto, quella incomprensione, capace di scatenare l’evento che chiude il tutto con violenza inaudita, mista a follia e ad esaltazione.

Sono rimasta di sale già qui. Tanto da sollevare gli occhi dal libro e chiedermi se me la sentivo di andare avanti, di proseguire..

“E’ Giacomo..” mi sono detta, sorridendo a fior di labbra “Sicuramente sa quello che fa..” dandomi, forse, un pizzico di coraggio in più.

Ho quindi fatto un bel respiro e ho proseguito, lasciandomi coinvolgere nelle descrizioni del secondo brano intitolato Corpi: una lite in famiglia tra madre e figlio, cosa può innescare? Rabbia, delusione, magari anche solo qualche reazione brusca e involontaria, qualche frase non detta… ed invece..

Più affondava la lama, più il suo ego cresceva.

Egli era il re di un regno in decadenza, la cui volontà era un ordine di supplizio.

Vide il fratello correre in soccorso della madre e si sentì potente quando gli saltò addosso come un animale selvaggio, sbattendogli la testa a terra, strappandogli a morsi carichi di odio le dita.

Quanto i sentimenti sono alla base delle nostre azioni? Credo infatti si arrivi ad un punto dove senza quell’adrenalina non si coglie il bello di niente: bisogna osare, bisogna cercare il momento di piacere, bisogna viverlo.. e Michele, in questo racconto, fa tutto ciò che si sente di fare in quel momento, senza badare alle conseguenze.

Agghiacciante è, invece, la situazione che vediamo nel racconto In Castigo, dove scopriremo come la follia esista non solo nei figli e nei giovani, ma anche negli adulti e nei genitori. Non è follia normale, però, quella che vediamo tra queste righe.. è una follia concreta, razionalizzata, studiata, non casuale. Non per il normale gusto del macabro e del sangue, no.. c’è un motivo. C’è un motivo anche dietro questa storia, perché secondo questo Papà è normale mettere in castigo la bambina. La sua colpa? Crescere, e diventare adulta, senza restare più una piccola bambina. E’ terribile, ma quanti adulti hanno questo peso nel cuore e nel cervello?

Anche Maschera Mortuaria ha qualcosa di angosciante, le scelte di Elisabetta, la protagonista, sono dettate da qualcosa di così doloroso e così forte da essere quasi comprensibili, ma non giustificabili purtroppo.. Cosa si nasconde nei meandri della psiche umana in certe situazioni? Non esistono delle regole standard per certi eventi, e talvolta hanno l’epilogo più terribile di questo mondo.

Involucri Malati, il quinto racconto che troviamo nel libro, parte da una violenza di branco: Marco, insieme ai suoi amici, da ragazzini, seviziano e massacrano il povero Edoardo, vittima delle angherie di questo gruppo di bulli. Quale sia stato il ruolo di Marco nell’atto della bravata è irrilevante: dovrà, per il resto dei suoi giorni, fare i conti con la sua coscienza.. la coscienza è rappresentata – secondo la mia interpretazione – dalla figura della fattucchiera del posto, che sembra essere lì per perseguitare il ragazzo ma che, secondo me, non è strettamente legato al discorso fantastico ecco. Il ragazzo si lascerà così tanto coinvolgere da quelli che sono poi sensi di colpa enormi, che lo accompagneranno in un epilogo quasi surreale, tetro e decisamente fuori dal normale. Eppure, anche in questo caso, fin dove si considera esservici la normalità?

Il sesto racconto si intitola La Vedova Nera, ed è quello che, tra tutti, mi è piaciuto di più. Probabilmente per una faccenda di riscatto, forse perché l’umiliazione che vive Federica è talmente forte da uscire persino dalle pagine..


Lui non era lì fisicamente, lui era presente ormai nella sua mente, continuando ad abusare di lei psicologicamente. Le era entrato dentro come un virus, infettandole il corpo e l’anima, e non voleva abbandonarla più, riducendola a vivere in un terrore continuo.

Il malessere di Federica è così pesante, è così forte, così violento, che la spinge ad una reazione forse involontaria ed insolita, inaspettata, eppure – forse l’unica tra tante descritte in questi racconti – persino comprensibile.

Arriviamo al settimo racconto intitolato Non Devo Dormire, che quindi da il titolo all’intera raccolta: una ossessione, che porta Robert alla furia devastante.. un passato che riaffiora, una maledizione a cui si da troppo peso, ricordi di un tempo che vanno a modificare gli eventi di un presente e cancellare quelli di un futuro.. peccato, perché forse si poteva evitare, forse.

La sua carne, il suo sangue è, invece, qualcosa che secondo me è allegorico: nel senso che vuole lasciare messaggi di un certo tipo. Qui si percepisce molto di più il senso del macabro e dell’orrido, legato ancora una volta a ciò che passa nella mente di colui che ha realizzato tutta la situazione.. la deviazione, la perversione, la perdizione, creano un mix di eventi che sono spesso incomprensibili eppure affascinanti al tempo stesso.

Tra gli ultimi troviamo Coazione, che mostra come una serie di eventi e concezioni siano scatenate da altro, talvolta.. la mente percepisce e distorce le cose involontariamente, creando un mondo di cui si ha una percezione molto particolare e a tratti decisamente fuorviante. Sembrava tutto coerente, ed invece si scoprirà alla fine come sia tutto dettato da.. altro.

Il racconto Freddo è diverso da quelli letti finora: è il racconto di emozioni, sensazioni, che la protagonista vive in prima persona e sbatte in faccia al lettore con una paura disarmante e terribilmente percepibile.. Sembra dannatamente reale, come se si sentissero le parole nelle orecchie, come se si riuscisse a vedere la scena – e forse sarebbe meglio evitare – direttamente davanti agli occhi. E’ talmente tonda, la situazione, che sembra persino difficile da capire e da inquadrare..

Con Prede, però, Giacomo Ferraiuolo getta dell’esoterismo e dell’attualità diversa nella sua capacità narrativa: se finora ha magistralmente dipinto situazioni dove la psiche umana è in grado di spingere l’individuo a cercare determinate oasi dove raggiungere il climax assoluto, in questo racconto ha realizzato un evento terrificante organizzato direi, dove l’agitazione si coglie già solo quando Giovanni e Gabriella vanno nel bosco. Un gruppo di esaltati, di fuori di testa certo, una setta.. beh, cercherà di rendere la serata di Gabriella un inferno.. Quando dico ‘organizzato’ mi riferisco al fatto che nei racconti precedenti si percepiva la base problematica di chi poi, alla fine, è causa del male che si legge.. qui invece non si coglie la perversione, la drammaticità che c’è nel profondo. Non si arriva a capire il perché dell’agire della setta, lo si sa e basta e a me non è stato concesso altro se non incitare Gabriella a correre e scappare dalle grinfie dei suoi aggressori.

Un viaggio attraverso situazioni reali, concrete, vive, che purtroppo consideriamo ‘normali’ e che, nella loro normalità, hanno in verità qualcosa di terribile da non sottovalutare.

Non è normale sterminare la famiglia, non è normale seviziare un compagno di merende; non si può uccidere la figlia né condannare gli altri ad una vita senza dignità né sogni…

In una società dove ridicolizzare, sminuire, ferire, tradire e uccidere sono temi che ogni giorno vengono sbattuti sulle tv e sui giornali, passati come se fossero di routine senza soffermarsi su ciò che c’è alla base di ogni individuo, Giacomo Ferraiuolo ci invita a riflettere sulla condizione di malessere e di disagio che, quando sfugge al controllo della mente umana spesso sola e debole, è capace di creare situazioni al limite della follia e senza un punto di ritorno.

Profondo, intenso, ricco nel suo genere.. un horror che porta alla riflessione; un macabro che serve a farti aprire gli occhi; non uno splatter su cui fantasticare nel raccontare storie paurose a qualcuno..

Non è il mio genere letterario, non so se altri horror sono così e se quindi la mia analisi è ‘scontata’, so solamente che leggendo questo si apre gli occhi sull’individuo, sulle azioni, sulla mente, sulle reazioni.. perché ogni cosa ha un suo perché, e non sempre questo perché è lampante, scontato, ovvio, logico né, tanto meno, comprensibile.

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