Buongiorno amici del Bosco,
ecco il secondo appuntamento di “Quattro chiacchiere con l’autore”.
Martedi è uscita la recensione della mia ultima lettura, che potete leggere qui, a cui segue una breve intervista con l’autore del romanzo, per consentire a tutti voi di conoscere un po’ meglio i nostri scrittori.
Oggi è la volta di Roberto Bagnato, autore del thriller “Chiusa in gabbia” – Edizioni Augh!
benvenuto sul blog “Il bosco dei sogni fantastici”, questo è il tuo momento, io e tutti i miei lettori vogliamo conoscerti meglio, raccontaci chi sei e come ti sei avvicinato alla scrittura?
Prima di tutto mi definisco un “grande lettore”, leggo da quando ne ho memoria e sono uno di quei lettori che non pensa di avere troppi libri in casa ma è convinto di possedere una libreria troppo piccola per contenere tutti i libri.
Mi sono avvicinato alla scrittura perché ero alla ricerca di un romanzo un po’ particolare e non trovando ciò che cercavo ho deciso di provare a scriverlo. Chiusa in gabbia quindi nasce da una necessità.
Ora parliamo un po’ del tuo libro…Quali sono gli argomenti principali che tratti in questa storia?
Chiusa in gabbia parla di ansia e paura. La mente è il tema che ho deciso di sviluppare perché non ha confini, non ha limiti. Adoro i thriller perché ti lasciano con la domanda “cosa succederà?” con la storia sempre in sospeso che porta il lettore a leggere e ancora leggere.
La curiosità particolare è che Chiusa in gabbia nasce da un sogno che ho fatto. Pensando a un thriller che avrei voluto leggere, una mattina mi sono svegliato con il finale che stavo cercando in un romanzo. Durante tutta la giornata non ho fatto altro che pensare alle scene viste nel mio sogno, allora in serata mi sono messo al computer e ho letteralmente buttato nero su bianco quello che sarebbe poi diventato il finale di Chiusa in gabbia. Da li è cominciato tutto.
Quindi paura e ansia, una gabbia, il buio e l’inconsapevolezza di chi è l’artefice di tutto e del perché.
Parlaci del tuo protagonista o dei protagonisti se questi sono più di uno.
Emily e Sara sono amiche dal tempo dell’università. Sara riuscirà a convincere Emily ad accompagnarla alla dimostrazione del Dottor Christopher Miller. Miller è uno psicologo che cura la paura con la tecnica dell’ipnosi e Sara ha letto tutte le sue pubblicazioni, finalmente può vedere di persona il suo mito e non vuole perdere l’occasione. Di contro Emily non crede a tali tecniche, che considera sciocchezze e giudica l’amica un’inguaribile credulona. Decide comunque di accompagnarla.
Durante la dimostrazione Emily coglie l’occasione per dimostrare che sono tutte sciocchezze e accetta di salire sul palco per una seduta.
Ciò che accadrà da quel momento in poi è proprio l’ansia e la paura di cui vi parlavo.
Trattandosi di un romanzo thriller quali sono gli scrittori del genere a cui ti senti più vicino o ai quali vorresti somigliare e perché?
Quando ero un ragazzino lessi il mio primo Stephen King, Pet sematary. Ricordo ancora le incredibili sensazioni che mi trasmise, la sua grande capacità di farti sentire le sensazioni del protagonista fino a riuscire ad immedesimarsi in lui. Allo stesso modo adoro la velocità e la capacità di mantenere viva la storia di Glenn Cooper, Steve Berry e Dan Brown per citarne alcuni. Ultimamente sto apprezzando molto Donato Carrisi, per fare un nome italiano.
Nel mio modo di scrivere ho quindi voluto pensare a questi grandi autori senza tuttavia avere la presunzione di riuscire ad emularli ma cercando un mio stile. Ai lettori il giudizio!
Roberto Bagnato come affronta la paura?
Ho sempre pensato che il “coraggioso” non è colui che non ha paura bensì colui che affronta le proprie paure. La paura è un elemento importante della nostra vita ma va gestita. La paura può paralizzarti e farti cadere preda di cose bruttissime ma allo stesso tempo può renderti cauto e farti superare grossi ostacoli. Insomma la paura c’è e ci deve essere ma dobbiamo essere noi a gestirla, non il contrario. Ci sono tanti modi per superare le paure, per “uscire dalla nostra gabbia” ma solo noi possiamo trovare il modo, le conseguenze saranno semplicemente il frutto delle nostre azioni.
Perché un lettore dovrebbe scegliere di leggere il tuo libro?
Chiusa in gabbia sta ricevendo sempre più consensi e con ciò cresce sempre più la mia soddisfazione. Quello che i lettori riportano è che la storia crea ansia e allo stesso tempo non riesci a chiudere il libro e metterlo da parte. Un aneddoto curioso viene da una ragazza che mi ha riferito di aver dovuto interrompere la lettura più volte a causa dell’ansia che le stava generando ma la curiosità di sapere come sarebbe andata a finire le ha dato la forza di arrivare all’ultima pagina: possiamo dire che ha superato la sua paura!
Ad ogni modo, Chiusa in gabbia è un Thriller psicologico, una storia veloce, una storia di ansia e paura, una vicenda inventata ma che può essere ad un passo da noi. La gabbia? Il lettore ve ne sarà rinchiuso ma sarà il protagonista a dirvi come uscirne!
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Continuo a curare il mio blog – Leggo con Tè – dove pubblico le recensioni dei romanzi che leggo e abbino ad ogni lettura il tipo di infuso che mi accompagna nella storia. Un altro romanzo è in cantiere ma come per Chiusa in gabbia non mi do scadenze. La storia deve crescere con i suoi tempi. Il tema? La mente ovviamente, senza limiti e senza barriere.
Quali sono i tuoi contatti?
https://www.facebook.com/profile.php?id=100006731238388
https://www.facebook.com/chiusaingabbia/
Ringraziamo Roberto per la sua disponibilità.
Alla prossima