“Il Mistero di Virginia Hayley” di Alessio Filisdeo [Recensione + Blog Tour]

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“Chi era quel tale? E perché vi temeva tanto?”

“Era un folle, Mr DeWitt, perché solo i folli temono ciò che non riescono a comprendere”.

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Amici Lettori,

ben ritrovati e benvenuti all’ultima tappa del blogtour dedicata al romanzo IL MISTERO DI VIRGINIA HAYLEY scritto da Alessio Filisdeo e pubblicato con NPS Edizioni.

Nelle tappe precedenti avrete sicuramente potuto scoprire molte cose circa questa meravigliosa storia e quest’oggi potremo godere insieme della conclusione di questo accattivante tour: mio compito è quello di accompagnarvi tra le pagine della storia, e tentare così di avvicinarvi ancor più a questo romanzo grazie ad una semplice – si fa per dire! – recensione.

Siete pronti?? Allora…. via!!!

IL MISTERO DI VIRGINIA HAYLEY

di Alessio Filisdeo

NPS Edizioni – pagine169

Ebook a 2.99€ || Cartaceo a 11.90€

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Londra. Autunno 1892. Una serie di efferati delitti a sfondo rituale sconvolge la città e l’opinione pubblica. Un investigatore oppiomane, un’elegante dama straniera, un americano dai modi spicci e un vecchio cacciatore aristocratico si ritrovano a indagare sull’omicidio della giovane Virginia Hayley, che Scotland Yard cerca pervicacemente di nascondere. In una corsa contro il tempo, tra bassifondi degradati, sontuose sale da ballo e magioni infestate da antiche presenze, i quattro riluttanti compagni si ritroveranno invischiati loro malgrado in un inquietante complotto interno all’impero britannico, cercando al contempo di scongiurare il Crepuscolo di Ra e l’avvento del caos.

IMPORTANTE – nel corso del Blogtour è possibile vincere una copia del romanzo IL MISTERO DI VIRGINIA HAYLEY. Tutte le info le trovate sulla Pagina FB di NPSEdizioniClicca Qui


✦STRAORDINARIO✦

Quando ho ricevuto la proposta di lettura e partecipazione a questo tour mi si è accesa la lampadina stile Archimede dei fumetti. Il nome di Alessio Filisdeo per me si è subito associato ai Vampiri, poichè nel titolo di una saga da Lui scritta in precedenza c’è il Vampiro, ma io di quella saga ammetto di non aver letto nessuna pagina, almeno per ora.

Senza nemmeno leggere la quarta di copertina, che invece vi espongo poco sopra, ho fatto del mio meglio per inserire il libro sul mio kobo e poter scoprire la storia quanto prima.

Siamo nella Londra Vittoriana, in quel periodo storico che si avvicina ai fatti tanto noti del famoso criminale conosciuto dal popolo come Jack Lo Squartatore: a seguito di una serie di delitti a sfondo rituale, dove sui corpi delle vittime emergono simboli esoterici, l’Ispettore Sebastian Wincott riceve l’incarico ufficiale da Scotland Yard per investigare sulla faccenda e, di conseguenza, mettere fine a fatti nebulosi e tutt’altro che piacevoli.

Si imbatte così nella sinuosa figura di Laura, che dichiara di essere la sorella gemella di Virginia Hayley, l’ultima vittima rinvenuta dalla Polizia e che, quindi, fa assegnare le indagini a Wincott.

Sarà Laura a spiegare meglio alcune cose a Wincott, con la consapevolezza di potersi affidare – e fidare – a Lui grazie alla sua strana natura, così particolare tanto quanto la propria.

Già, poiché i due hanno qualcosa in comune, oltre alla morte di una persona cara: se Laura ha perso la sorella gemella in quel modo rude e misterioso, così anche Sebastian ha perso la moglie, scomparsa con le stesse modalità e recante, come Virginia, una sorta di simbolo esoterico impresso sul corpo.

Che cosa hanno in comune le due vittime?

Cosa c’è dietro a tutto questo?

Chi sono realmente Laura e Sebastian?

Davvero è solo la vendetta a muovere le loro azioni?

Riusciranno, unendo le forze, a scoprire chi è il mandante degli omicidi e le motivazioni che ruotano intorno a ciò che sembra essere studiato a tavolino da una mente malsana e contorta?

Il romanzo si apre con una lettera scritta dal signor DeWitt, un americano convocato a Londra dai Servizi Segreti per poter contribuire a delle indagini speciali.

In questo scritto egli avvisa il destinatario che insieme alla lettera troverà un allegato particolare, testimonianza di eventi a cui ha partecipato, e che quel che leggerà di lì a poco potrà venir scambiato per qualcosa di insensato pur essendo la verità.

Si alza poi il sipario sugli eventi: la prima parte del libro, dopo l’apertura della lettera, è scritta e narrata in terza persona, dove vengono descritti gli eventi, i dialoghi, i personaggi… finché i protagonisti non incontrano il personaggio di DeWitt: allora lo stile narrativo cambia e sino alla fine viene raccontato tutto in prima persona, poiché lo stesso DeWitt, come ha accennato nella lettera in apertura, è realmente testimone oculare e vivente di determinati fatti.

Questa scelta narrativa mi ha colpito molto in positivo: ammetto che è la prima volta che mi trovo dinanzi a una scrittura del genere e, di conseguenza, mi ha sorpreso particolarmente.

“Avanzammo avventurandoci nella pancia della balena, messi sul chi vive pure dal più piccolo fruscio.

Udimmo dei canti blasfemi, degli inni innalzati in una lingua senza nome verso il cielo funesto. E musica, un insieme di suoni primordiali, atavici, che richiamavano alla mente l’immaginario di un passato perso nelle nebbie più primitive e occulti rituali infernali.

Giungemmo, senza essere visti né sentiti, in un largo spiazzale, uno che un tempo doveva essere stato l’atrio della dimora, o una sala per ricevimenti, L’orma della disgrazia non lo aveva risparmiato, al contrario, lo aveva devastato come e più del restante, facendolo rassomigliare a un tempio, a un rudere profanato la cui volta dava direttamente sulle stelle.

Lì riunitisi, illuminati da maligni bagliori di torce e candele, dozzine di figuri salmodiavano all’unisono prostrandosi in terra. Indossavano tuniche logore, e i loro volti parevano fatti di bronzo, dipinti con simboli mistici, probabilmente egizi.

[…] Adoravano il loro sacerdote o profeta, il cui altare svettava al di sopra dell’assemblea, sorvegliato da una coppia di statue: spaventose sfingi dalle ali demoniache. “

Alessio Filisdeo ci regala descrizioni meravigliose, capaci di permettere al lettore di immaginare ogni cosa che, mano a mano che si legge, prende forma su uno sfondo quasi un pittore stesse dipingendo la tela: dimostra, infatti, un’ampia capacità lessicale e descrittiva, senza mai scendere nel sintetico e senza nemmeno apparire ridondante ed eccessivo. I passaggi narrativi sono accurati e minuziosi, così come sono coinvolgenti i dialoghi e caratterizzati i personaggi che godono davvero di vita propria, con una storia alle spalle, con un bagaglio di esperienza individuale non indifferente, con capacità diverse tra loro ed affascinanti proprio per questo motivo.

Tutt’altro che banale o scontato, pur scegliendo creature fantastiche che sul grande schermo vengono minimizzate e talvolta persino sminuite, Filisdeo dimostra creatività, conoscenza di alcuni argomenti e fatti storici, passione e capacità espressiva tali da arrivare dritti al lettore, coinvolgendolo non solo nell’ambientazione e nelle descrizioni, ma anche nella scelta di unire storia, misticismo e fantasia.

La trama, dalla parvenza investigativa e giallista, si rivela invece qualcosa di più della semplice investigazione, potendo così abbracciare sia gli amanti del genere sia coloro che, invece, patteggiano per qualcosa di più dark e fantastico.

Promosso a pieni voti, ho amato questo libro sin dalle prime pagine: il talento di Alessio Filisdeo viene messo in risalto dalla padronanza di linguaggio, dalle capacità di espressione e dalle scelte stilistiche che rendono ogni pagina un gioiellino da custodire con estrema cura.

IL MISTERO DI VIRGINIA HAYLEY è una bellissima storia ed un ottimo lavoro che si unisce al fresco catalogo di NPS Edizioni: complimenti, la scuderia conquista uno splendido elemento!


L’AUTORE

Nato ad Ischia nel 1989, Alessio Filisdeo vive a Barano d’Ischia. Comincia a scrivere racconti fantasy, e a tema supereroistico, a sedici anni finchè, una bella notte,non si trova ad assistere per caso alla proiezione del film cult Intervista col Vampiro. Sboccia immediatamente l’amore per la figura del vampiro aristocratico, per il genere gotico e per i grandi classici ottocenteschi. Il passo da fan del genere a fanatico cultore è più breve del previsto.Conclude il suo primo romanzo storico a tinte sovrannaturali all’età di diciannove anni. C’è un solo problema: ormai i “vampiri di una volta” di cui ha scritto, sono passati di moda. Ma Alessio Filisdeo non demorde: destreggiandosi tra la passione per la scrittura e alcuni lavoretti part-time (confermando quindi lo stereotipo dello scrittore perennemente squattrinato con tante belle speranze), e spaziando momentaneamente tra più generi e personaggi, aspetta pazientemente il ritorno alla ribalta della creatura dannata in tutto il suo maledetto splendore. Per il momento ha pubblicato tre opere di genere urban fantasy, e una di genere gotico, con la casa editrice Nativi Digitali Edizioni.

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