Bentrovati Lettori Erranti,
qualche settimana fa sono stata contattata da Giada Demaria, una scrittrice che vi ho fatto conoscere l’anno scorso con il suo libro “Mamma strega racconta”.
Giada mi ha voluto affidare la lettura del suo romanzo “I due regni” per conoscere la mia opinione in merito.
Non potete immaginare la sorpresa e quanto io mi sia sentita felice nel sapere che c’è chi sa quanto io ami leggere, ed è sicuro che io riesca a dare la mia opinione in modo imparziale ed obiettivo.
Ma non siamo qui a parlare di me, giusto? Ovviamente ho accettato di leggere e recensire il libro di Giada, anche se purtroppo c’ho messo un po’ di tempo a causa di vari impegni lavorativi . Ma finalmente eccomi qui.
I due Regni
di Giada Demaria
Casa Editrice: SensoInverso Edizioni
Genere: Fantasy
249 Pagine
Prezzo: € 21,00
Link per acquistare il libro: Mondadori, IBS, ePrice, Amazon
E’ possibile richiedere una copia con dedica e a prezzo scontato direttamente all’autrice QUI
Nel regno di Altharis il re Orthar vive lontano dalla regione natia a causa di contrasti insorti con l’Ecclesia, un’organizzazione che riunisce tutti i sacerdoti, e il cui vertice – il Sommo Pontefice – regola a propria discrezione ogni aspetto della vita dei cittadini. Uno scontro di ideologie e di poteri ha portato a una frattura senza precedenti tra i due, dando vita così a un periodo di crisi spirituale e di instabilità. A seguito della morte del Sommo Pontefice, il re viene invitato dalla congregazione di sacerdoti nella capitale dell’Ulghemit per un incontro che possa riportare pace e tranquillità. L’arrivo di Orthar è seguito da un tentato omicidio: sospetti di tradimento si propagano a corte, amici e alleati. Tutti possono avere interesse a eliminare il re… Eladia, moglie di Orthar, grazie anche alla sua magia, giocherà un ruolo fondamentale in una vicenda adrenalinica e coinvolgente. Intrighi, cospirazioni, tradimenti si contrapporranno a lealtà, coraggio, fiducia. “I due regni” ci offre un’avventura dal sapore fantastico, ci conduce in un mondo magico in cui vivere un’esperienza dal ritmo serrato, in cui sentimenti quali amicizia e amore sfidano sete di potere e infamia.
LA MIA OPINIONE
Come detto dall’autrice stessa quando sono stata contattata, “I due regni” è il seguito di un primo romanzo dal titolo “La tredicesima regina”.
Quindi, la prima domanda sorge spontanea: “I due regni” può essere letto indipendentemente dalla mancata lettura del primo romanzo?
La mia risposta è senza ombra di dubbio sì. Ma, ovviamente, se la mia recensione vi incuriosisce, vi invito a leggerli entrambi.
La copertina ritrae un uomo e una donna, spalle contro spalle, e in loro ho riconosciuto subito l’autrice e suo marito. Lascia subito intendere di cosa parla il libro, e trovo i due regnanti affascinanti. Mi piace che la foto non sia artefatta, ma molto semplice, peccato che questo effetto “vignettatura” la renda troppo scura soprattutto nei contorni.
I primi personaggi che conosciamo sono il re e la regina- che sono ritratti nella copertina- dei regni di Altharis e dell’Ulghemit.
Orthar ed Eladia non vengono descritti fisicamente (anche se alla fine sono ritratti sulla copertina, quindi, poco importa), poiché sicuramente era stato fatto nel primo libro, e questa è una mancanza, ma che non compromette, ovviamente, la lettura.
Ci troviamo in luoghi abitati da re, regine, nobili e cavalieri… ma non solo. La magia aleggia nell’aria, e avremo modo di vedere in scena anche draghi e “cavalieri senza volto”.
La scrittrice descrive in maniera fluida e dettagliata l’ambiente che circonda i nostri protagonisti, anche se, spesso, si è ripetuta, riuscendo comunque ad usare parole sempre differenti e non monotone.
Senza dubbio la nostra autrice sa il fatto suo, quindi, e sa scrivere con padronanza di linguaggio, articolando dialoghi e descrizioni e tenendo conto che ci troviamo in un regno formato da cavalieri e nobili, con un certo lessico ed il modo di approcciarsi tra i vari personaggi è consono all’ambiente.
Ho, sicuramente, apprezzato il suo modo di scrivere e descrivere tutto, trovando però delle frasi spesso troppo lunghe ed articolate, che sembrano non finire mai.
Avevo paura di trovare dei buchi nella storia, ma per fortuna, come promesso dall’autrice, ciò non c’è stato. Alcuni dubbi che mi sono sorti all’inizio, man mano si sono dissolti, grazie, per esempio, ai ricordi dei nostri personaggi.
Come dicevo all’inizio, dunque, non aver letto il primo libro non influisce assolutamente nella comprensione e nella valutazione di questo secondo romanzo.
Il tipo di narrazione scelta si alterna dalla prima alla terza persona, immagino, seguendo la scelta stilistica del primo romanzo.
Infatti, alla normale narrazione degli avvenimenti, si intervalla la voce della regina e, ovviamente, il suo punto di vista, rendendola così la protagonista principale.
I personaggi che la circondano non sono comunque secondari, né fanno solo da “contorno”, ma anzi, vengono descritti benissimo, sia fisicamente che caratterialmente, ed ogni singolo personaggio ha una storia a sé, ben articolata e completa.
Sapete bene, come ho detto più volte, che spesso, la presenza di tanti personaggi mi spaventa, perché non riesco a ricollegare i nomi, ma stranamente, con “i due regni” ciò non è accaduto, i nomi, anche se non comuni, sono stati facili da ricordare e da collegare ai vari personaggi.
Mi sono immersa nella lettura, ho provato empatia con i personaggi, odiando Kariba ed i suoi seguaci, amando Askarion, Baradis e Bavaral, e forse più di tutti Pemer, Wulbren e senza ombra di dubbio Niam (ok, dico la verità, speravo di leggere più spesso il suo nome).
Ho letto con l’ansia il diario che stava leggendo la regina, lei aveva paura di essere scoperta, così anche io immedesimandomi ho letto velocemente questa parte, (e potrebbe essere una critica eh, un attentato al lettore e al suo fragile cuore!!!), ho gioito e pianto con i genitori e la sorella di Pemer, ho sofferto per ogni sconfitta e ogni attacco che ha arricchito la trama rendendo la storia dei due regni avvincente, anche se alcuni “colpi di scena” li avevo già intuiti. Mi sono anche arrabbiata troppo spesso per il comportamento e le scelte d’azione della regina, perché a mio parere nemmeno un bambino avrebbe commesso certi errori, trovando perciò una certa “forzatura” nella trama…
Anche alla fine del libro nessun punto della storia viene lasciato in sospeso o messo in secondo piano. Questa è un fattore che ho molto apprezzato, perché, si nota che il finale non è stato scritto velocemente (come spesso accade), anzi, ad esso si sono aggiunti elementi che hanno ancor più arricchito la trama.
Mi è dispiaciuto non aver trovato una mappa dei due regni, magari arricchita con gli araldi delle diverse contee.
Libro adatto sicuramente a chi ama il fantasy, ma anche a chi ama gli intrighi e crede nella lealtà e l’amicizia. Ovviamente se non si ha paura di trovarsi davanti a più di 400 pagine di storia ricca di sfide e adrenalina.