il 9 e il 10 novembre a Ferrara si è tenuta la prima edizione di SCRIPTA MANENT, il Piccolo Salone del Romanzo Storico.
Un evento ideato e curato da Roberto Orsi – founder e admin della community di facebook Thriller Storici e Dintorni e dell’omonimo blog (cliccalo qui) – che si è svolto a Ferrara Fiere in concomitanza con Usi & Costumi e Via Historica, un enorme allestimento a tema storico davvero interessante.
Intanto cerchiamo di ragionare con ordine…
perchè il gruppo di TSD si è organizzato per fare le cose in grande (o forse dovrei dire ‘normali’) stando fuori una notte o due.
Ecco… non male come idea, assolutamente!
Un modo non solo per viversi appieno la festa, ma anche per evitare corse e sfacchinate.
Giusto.
Eheheheh dovreste averlo già capito, se bazzicate spesso tra queste pagine.
Perché io non ho scelto di fermarmi a dormire, anzi…
Fino all’ultimo non sapevo se partecipare oppure no (in verità l’idea di fare la follia la pensavo da mesi! shhhh non ditelo!), soprattutto perché questo evento è capitato in concomitanza con un altro appuntamento letterario per me imperdibile. Quindi… che fare?
Semplice: basta non dire niente in giro, dare magari qualche segnale di interesse e intanto organizzarsi!
Sono partita alle 13.30 di Sabato 9 Novembre, arrivando a destinazione – rigorosamente in auto! – intorno alle 16.00.
Dopo la piccola coda al botteghino, munita di biglietto ridotto (fattibile grazie ad una semplice iscrizione sulla newsletter dell’evento), sono riuscita ad accedere a quello che si è rivelato essere un mondo meraviglioso: è come aver usato la Macchina del Tempo, è bastato varcare la soglia per potersi immergere in un contesto pressoché eterno, immortale, straordinario.
Questa volta non ero circondata da cosplayer, ma da amanti della Storia! Il che è ben diverso, poiché dietro ogni costume, in ogni singola saldatura di un’armatura, in ogni trama di vestito ed in ogni pagina degli autori presenti c’è un enorme lavoro di ricerca alle spalle, per rendere il tutto meravigliosamente autentico e perfettamente attendibile con il periodo!
Se mi leggesse il mio prof delle Superiori ci rimarrebbe di stucco: io di Storia a scuola ero abbastanza ignorante! Eppure al fascino delle rievocazioni è qualcosa a cui davvero non so resistere.
Ecco: Scripta Manent è questo… unito alla capacità narrativa e al profumo della carta.
Perché inserita nell’intero contesto della Fiera, con i figuranti in costume (e qualcuno pure mezzo nudo, che non fa mai male XD), le bancarelle di pelli, di idromele e birra artigianale, di armi, oggettistica e abbigliamento, come davvero le fiere e i mercati di un tempo venivano realizzati, “Scripta Manent” ha potuto portare la ventata di conoscenza a completare l’intero panorama culturale che la Storia può abbracciare. Senza la conoscenza, senza la scrittura, senza gli studiosi, noi non potremmo essere qui dove siamo adesso, non potremmo ricreare l’artigianato, non potremmo vestire i panni dei personaggi che adoriamo, piuttosto che brandire le armi di un tempo o suonare le melodie tanto antiche.
Senza le parole scritte sulla carta avremmo perso ogni cosa del tempo che fu.
E’ il nostro tesoro più grande, la scrittura!
E la genialità di Roberto Orsi ha permesso che questo potesse, in qualche modo, venir messo in evidenza: è vero che i visitatori della Fiera non si aspettavano questa novità rivelandosi scettici e timorosi, ma è anche vero che il gruppo di Thriller Storici e Dintorni ha dimostrato di essere in prima linea per diffondere la meraviglia della parola scritta, che resiste nel tempo, che accorcia le distanze, che crea legami veri e tesse relazioni sincere, in un mondo iper tecnologico spesso falsato dalla velocità comunicativa e danneggiato dall’ipocrisia facilmente attuabili grazie alla protezione di schermi e telefonini.
Io partecipo da poco alla vita della community di TSD, sono discontinua – eh, con me ci vuole taaaanta pazienza XD – ma adoro poter approfondire tematiche ed argomenti che ogni settimana si alternano con cura all’interno del gruppo: è un modo piacevole e soft per poter imparare, per poter scoprire cose nuove, per potersi avvicinare ad avvenimenti e a periodi storici che solamente letti dal libro possono essere (e questo vale soprattutto per me) faticosi da cogliere, memorizzare od anche solo apprezzare. Il clima di confronto e condivisione, dove bene o male nessuno si erge a super Sapientone ed anzi, ci si scambiano pareri in tranquillità ed ognuno mette a disposizione dell’altro un pezzo del suo sapere, rende questa ‘famiglia’ un bellissimo rifugio entro cui farsi coccolare e poter così arricchire il proprio bagaglio di conoscenze.
Come in ogni comunità virtuale – lo sapete che io ho iniziato a 16 anni con i giochi di ruolo via chat dove, anche se lo scopo è giocare, si creano situazioni di condivisione persino del quotidiano, là dov’è possibile! – si prova ad unire le menti e le persone anche fuori dal web. Il risultato? Bellissimo!!!
In tutti questi anni di vita online ho conosciuto tanta gente che poi ho incontrato di persona, con cui si hanno ancora adesso rapporti meravigliosi, però… devo riconoscere che questo è stato qualcosa di diverso!!
Ad una certa ora ci hanno mandati via dallo stabile della Fiera (eh, giustamente XD) e siamo andati a cenare al Cappellaio Matto a Ferrara: un posto carino, peccato per la ‘barriera’ che ha diviso la tavolata, ma eravamo davvero tantissimi che anche se non ci fosse stato il muro sarebbe comunque stato impensabile ed impossibile poter dialogare con tutti.
Motivo per cui chiedo scusa a tutte quelle persone a cui ho rivolto solo un fugace ‘ciao’ e nient’altro: avremo altre occasioni per avvicinarci, ne sono sicura! 😊
Dicevo: è la prima volta che, pur partecipando a diverse comunità di facebook, mi ritrovo anche in un momento ‘extra’ rispetto alla fiera, ecco. Perché con altra gente ci si incontra tra i padiglioni e gli stand, si fa due parole, due foto e ci si da appuntamento al prossimo evento, assaggiando conversazioni e gustando frammenti di persone un po’ alla volta…
In questo caso, invece, la cena insieme è il fiore all’occhiello del raduno vero e proprio: non c’è più la differenza tra autore e lettore, ma siamo semplicemente noi che, finalmente, condividiamo lo stesso spazio come se fossimo davanti al nostro pc, ma anziché a casa siamo davvero uno di fianco (o di fronte) all’altro, potendo guardarci negli occhi, sorridere insieme, percepire e condividere le emozioni, respirando davvero la stessa aria… è questo che fa la differenza!
Questo passaggio fondamentale è la forza del gruppo!
Perché se arrivi ad un evento con la consapevolezza di poter salutare solo due persone, poiché davvero solamente due le conosci, e ti senti forse nel posto sbagliato perché non sai come potrà evolvere la situazione… quando però vai a casa e porti nel cuore volti nuovi, abbracci, strette di mano calorose.. allora realizzi che hai fatto la scelta giusta e che assolutamente devi ripetere l’esperienza, con quelle stesse persone, perché sei stata troppo bene!
Ah, dicevo all’inizio che io non ho dormito a Ferrara.
Verissimo: sono ripartita alle 23.30 circa, tornando a casa intorno alle 4 del mattino.
Stanca, un po’… ma felicissima!! Ah, l’ho già detto XD
Un enorme ringraziamento va a Daniela Tresconi, che per impegni inderogabili non ha potuto partecipare: ti abbraccio forte, perché sei tu che mi hai aperto le porte di TSD e perché, anche se non eri presente, sei sempre stata con me.
E grazie a te, Roberto: sei la dimostrazione che le idee si possono concretizzare.
Tanta stima, perché fai il blogger a tutto tondo come vorrei farlo io, e se ‘prendo spunto’ almeno ora sai perchè. E’ proprio grazie a ciò che ho visto e sentito sabato che la mia testa crea continuamente idee: questa tua esperienza è importante, so che saprai farne tesoro per qualcosa di ancora più grande e ti ringrazio per avermi permesso di condividere con te tutto questo.
Grazie a tutto il mondo di TSD: crederci, ma soprattutto crederci insieme è la testimonianza più bella che mi avete lasciato!!
Sperando di vedervi di nuovo molto presto, vi abbraccio tutti!!
N.B. – le foto riportate nell’articolo sono state scattate dai partecipanti all’evento e sono fotografie amatoriali. Grazie per avermi concesso l’utilizzo per la pubblicazione.
Sono senza parole…è un articolo splendido che esprime il sentimento e il pensiero di tutti quelli che hanno creduto e che hanno sostenuto questa importante manifestazione. Non poteva essere scritto in maniera migliore di questa