“Vengo a Prenderti”, di Paola Barbato [Recensione]

Sognatori Cari,
volete un buon thriller da consumare spiaggiati in riva al mare?
Basta chiedere: noi lo abbiamo!
Stiamo parlando del romanzo VENGO A PRENDERTI, scritto da Paola Barbato e pubblicato da Edizioni Piemme!

VENGO A PRENDERTI

di Paola Barbato

Ed. Piemme

496 pagine – 9,99 € in ebook

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Il caso più importante della sua vita piomba addosso all’agente Francesco Caparzo in maniera inattesa. Inseguiva lo stalker di una donna che da un anno cercava di aiutare, quando d’improvviso si era ritrovato in un vecchio capannone industriale sperduto nel nulla. Lì dentro, lo spettacolo agghiacciante di uno zoo privato, undici carrozzoni da circo che imprigionavano esseri umani in condizioni pietose, una gabbia vuota pronta ad accogliere la sua protetta e lo psicopatico responsabile di ogni cosa lì davanti a lui, armato. Un colpo di pistola sembra risolvere tutto, il colpevole ucciso, le vittime salve, Caparzo in procinto di essere incoronato eroe nazionale. Ma le cose non sono come appaiono.

Tra le vittime si nasconde un complice, forse addirittura la mente che ha organizzato tutto, che dall’ambulanza riesce a scappare, dileguandosi. La caccia all’uomo ha inizio, ma non esistono piste, niente tracce, la polizia insegue un fantasma. Caparzo capisce che la chiave dell’origine di tutto quel male sta proprio nel capannone e nelle sue vittime. Indaga i segreti di ciascuno, le colpe che vorrebbero nascondere, mette a nudo i lati più oscuri delle loro anime.

E mentre lui scava qualcun altro li perseguita con oggetti, simboli che solo il loro carnefice conosce. Prima capitano incidenti che la polizia considera trascurabili. Poi i sopravvissuti iniziano a morire. È tempo per Caparzo di mettere insieme i pezzi per evitare che il fantasma che sta inseguendo termini il suo lavoro.

Recensione a cura di Stefano Muzio

Dopo aver letto “ZOO” (qui la recensione) non si può esimersi dal leggere questo thriller, che ne è la continuazione, la spiegazione e la conclusione definitiva. 

Non bisogna pensare, però, di dover leggere per forza entrambi  o tutta la “trilogia” che trilogia non è, che comprende anche “io so chi sei”. Ogni libro dei tre è una storia a parte, che si lega con le altre due.

In questo giallo si scopre che Francesco Caparzo, il poliziotto “eroe” della storia, quello che ha scoperto il capannone con dentro 11 gabbie contenenti esseri umani, in fondo tanto “eroe” non è.  Infatti nell’ambiente viene conosciuto come “la bestia”, dai metodi spicciativi e dall’italiano stentato. Uno che, a detta di tutti “non farà mai carriera”. Il suo metodo di vigilare sulla sua protetta lo farà diventare a sua volta uno stalker. 

In questo giallo non ci sono buoni e cattivi, vittime o carnefici, ma solo esseri umani tutti vittime e tutti carnefici a loro volta. Ognuno di loro in fondo meritava di essere chiuso in gabbia ed essere rieducato, anche l’educatore stesso. 

In fondo chi di noi, messo nelle stesse condizioni si sarebbe comportato in maniera differente? Chi è, nello zoo dell’umanità, il più “umano”?

Il poliziotto eroe è un assassino e un violento, la ragazza bella e giovane è una “iena” indomabile, il carnefice è un educatore dai metodi poco ortodossi, il ciccione un po’ tonto e preso in giro da tutti è uno scaltro approfittatore, la piccola vittima di stupro e violenza è un’opportunista arrivista e così via, in una umanità da bestiario.

La Barbato si conferma un’ottima penna e anche questo thriller sicuramente lascerà il segno… 

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