“Fiore di Roccia” di Ilaria Tuti

Amici Lettori,
dopo Fiori Sopra L’Inferno (qui la recensione curata da Daniela Tresconi), vogliamo proporvi un altro romanzo scritto dall’abile ILARIA TUTI: parleremo quindi di FIORE DI ROCCIA, pubblicato con Longanesi.

Buona lettura

La Recensione a cura di Stefano Muzio

Un libro che parla di Donne, scritto da una Donna, ambientato in un mondo tipicamente maschile: sicuramente il libro più bello che ho letto quest’estate.

“La guerra è un racconto che si fa scrivere con il sangue…”

Il racconto si svolge durante la prima guerra mondiale, quando a badare ai campi ed ai vecchi erano rimaste solo le donne, perché gli uomini erano in trincea a combattere una guerra che non capivano, contendendosi pochi metri di terra con un nemico meglio armato e più motivato, in un lento avanzare e retrocedere.

Non erano tuoni quelli che le donne, a valle, sentivano provenire dalle montagne del Friuli: erano le detonazioni delle armi da fuoco, dei cannoni e delle bombe.

La storia è quella delle “portatrici” e si svolge in Carnia, una storia dimenticata o poco raccontata: alle donne, già provate dalla fatica nei campi, viene chiesto di salire in montagna a portare rifornimenti ai soldati.

Le donne salgono cariche di viveri e  munizioni e, quando scendono, spesso portano giù feriti o cadaveri per una degna sepoltura.

Il “fiore di roccia” è la stella alpina, capace di crescere aggrappata alla roccia, resistendo al freddo ed alla siccità.

Agata, la protagonista, è uno di questi fiori: un carattere forte, capace di tenere testa anche al coraggioso capitano dell’esercito italiano ed in grado di affrontare con lui e con l’ufficiale medico lunghe discussioni.

Viene affrontato il senso dell’onore, della disciplina e dello spirito di corpo, ma soprattutto dell’inutilità delle guerre e dell’uguaglianza di tutti gli uomini.

Lo stesso onore e gli stessi valori che hanno i “nostri” soldati, li hanno anche i “nemici”…

Alla fine, come sempre, non ci sono buoni e cattivi, ma solo una guerra che nessuno vuole e tutti subiscono.

Leggendo questo libro mi sono ritrovato a salvare sul kindle moltissime citazioni: non è un racconto qualsiasi, è un romanzo che fa pensare.

FIORE DI ROCCIA
Ilaria Tuti
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«Quelli che riecheggiano lassù, fra le cime, non sono tuoni. Il fragore delle bombe austriache scuote anche i villaggi, mille metri più giù.
Restiamo soltanto noi donne, ed è a noi che il comando militare italiano chiede aiuto: alle nostre schiene, alle nostre gambe, alla nostra conoscenza di quelle vette e dei segreti per risalirle. Dobbiamo andare, altrimenti quei poveri ragazzi moriranno anche di fame. Questa guerra mi ha tolto tutto, lasciandomi solo la paura. Mi ha tolto il tempo di prendermi cura di mio padre malato, il tempo di leggere i libri che riem­piono la mia casa. Mi ha tolto il futuro, soffocandomi in un presente di povertà e terrore. Ma lassù hanno bisogno di me, di noi, e noi rispondiamo alla chiamata. Alcune sono ancora bambine, altre già anziane, ma insieme, ogni mattina, corriamo ai magazzini militari a valle. Riempiamo le nostre gerle fino a farle traboccare di viveri, medicinali, munizioni, e ci avviamo lungo gli antichi sentieri della fienagione. Risaliamo per ore, nella neve fino alle ginocchia, per raggiungere il fronte. I cecchini nemici – diavoli bianchi, li chiamano – ci tengono sotto tiro. Ma noi cantiamo e preghiamo, mentre saliamo con gli scarpetz ai piedi. Ci aggrappiamo agli speroni con tutte le nostre forze, proprio come fanno le stelle alpine, i ’fiori di roccia’. […] »

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