“Life/Death” di K.P. Twins

a cura di Francesco Bignardelli

Salve a tutti lettori e bentrovati,
oggi non portiamo qualcosa comprato al Salone del Libro di Torino (ma presto avremo un qualcosa di speciale, ndr.) e passiamo alla recensione di una nuova lettura ovvero Life/Death di K. P. Twins, edito dalla Delos Edizioni di cui vi lasciamo qui il link diretto all’acquisto.

Bando alle ciance e… buona lettura!


Sono stato piacevolmente colpito dalla caratterizzazione dei personaggi: forse la cosa migliore del libro è proprio come sono costruite le storie e i modi di chi incontriamo pagina dopo pagina. C’è una ovvia concentrazione dell’interesse sul protagonista Mikael, anche per il numero di pagine, volendo concentrare gli eventi su di lui, è normale che si noti maggiormente la caratterizzazione di questo personaggio; detto ciò, ci sono alcuni capitoli o parti dei capitoli solo sui comprimari che aiutano a capire meglio la mentalità, i problemi e i punti di forza degli amici che ho delle conoscenze che girano attorno a Mikael.

Come dico spesso, bastano poche parole, senza aggiungere chissà cosa per dare colore a quello che rischia di apparire come una macchietta.

Ho trovato lo stile di scrittura degli autori molto accattivante: intendo dire che prende con molta accuratezza l’attenzione dei lettori nei momenti importanti.

Si capisce quando ci si trova di fronte a un momento più rilassato, rispetto a uno più cruciale. Gli autori si rivelano capaci di lasciare respiro a chi legge nei momenti giusti per poi tenerlo fermo davanti a ciò che potrebbe essere un momento importante per tutti: è una qualità rara ed è sempre un bene trovare scrittori che la sanno usare.

Qualcosa che non mi ha convinto ovviamente c’è:.

Devo essere sincero, non so più se impuntarmi su questa cosa: la prima volta ti infastidisce, la seconda scuoti il capo, dalla terza in poi, un po’ ti arrendi. Sto parlando della scelta del genere per il libro.

Ancora una volta mi viene detto che un libro è un fantasy (come in questo caso) e ho tra le mani altro; altro cosa? Capisco anche qui il problema, ci sono dei libri che essendo ibridi e avendo parti di generi diversi hanno difficoltà a trovare un luogo, e sono il primo a dire che queste suddivisioni di “ruoli” e “generi” nei libri non aiutano molto; so bene anche quanto sia importante taggare un libro, un romanzo dando più indicazioni sul libro e quindi ampliare i possibili lettori e compratori.

Ciò non toglie che io se compro un libro perché mi aspetto A e mi arriva B o C, non va bene, perché chi legge si sentirà fregato. Questo è un romanzo di fantascienza, signori: sì, ci sono dei riferimenti fantastici, ma ancora una volta sono qui a dire che fantastico non è fantasy; è un genere più ampio che tocca più cose, tra cui generi diversi dal fantasy stesso. Non è una cosa bella per un lettore ed è una scelta spiacevole.

Ovviamente non è qualcosa che critichiamo agli autori, ma è un messaggio che vogliamo dare all’editore giacché sul sito il romanzo rientra nel ‘fantasy’, e potrebbe davvero sviare parecchio chi acquista.

C’è poi una cosa che non è negativa da un punto di vista della forma o dello stile di scrittura o del libro, né che tocchi personaggi ambient e storia. C’è un punto del libro che personalmente ha imbarazzato tantissimo.

Informo che questa parte è SPOILER visto che citerò parola per parola una conversazione presa dal libro, tra il protagonista Mikael e il suo spirito guida Pachua: in questa scena del libro sono nel mondo spirituale e hanno iniziato un discorso su ciò che viene inventato dagli uomini nel mondo fisico:

– In verità è un concetto molto semplice. Niente è “roba tua”. Tutto viene dai mondi spirituali. Idee, intuizioni, conoscenze artistiche e concetti scientifici. E tutto scaricato. Viene da un posto che esiste già – Mikael si grattò il mento – E in base a quale criterio viene fatto un download di un certo ricordo?” – Pachua sorrise – Bella domanda vedi, sei un ragazzo arguto. Una conoscenza viene data a una persona quando quella è pronta per utilizzarla al meglio – – Insomma mi stai dicendo che gli esseri umani non inventano mai niente di nuovo – – Esatto. Gli uccelli hanno volato prima delle vostre astronavi. La mente è il computer più potente. L’elettricità esiste in natura; è contenuta nel fulmine. Niente è inventato da zero – Mikael dondolò avanti e indietro pensieroso – Ma quindi anche la Techno Medics viene ispirata2dall’alto2? – Pachua annuì – Anche la Techno Medics. Tutta la conoscenza deriva dai mondi spirituali; i medicinali e le pratiche mediche non fanno eccezione. Quando è ora che una malattia scompaia, o i suoi effetti sugli uomini vengano mitigati, viene ispirato a uno scienziato o a un ricercatore l’idea di provare, per esempio, a utilizzare la penicillina contro i batteri – Sorrise – Così uno scienziato terrestre ha inventato l’antibiotici.

Ora, io non so cosa ne pensate voi che state leggendo questa recensione, ma personalmente, visti gli ultimi due anni di pandemia, visto cosa ha fatto il Covid-19 al mondo e vista l’importanza che ha avuto effettivamente il vaccino o i vaccini, queste ultime due frasi su come l’uomo inventi i medicinali, mi fanno cadere… le braccia.

Il mondo viene salvato, l’umanità sopravvive, perché in un altro mondo non terreno si decide così e nulla è inventato o sperimentato… no, scusate, no!

Ciò nonostante, questo libro mi ha preso e mi ha intrigato molto nella sua evoluzione dei personaggi e della storia; penso però che i due punti che io ho trovato ‘svantaggiosi’ facciano perdere mordente al libro e credo sia un peccato, perché c’è molto che può dare un racconto del genere essendo comunque, nel suo piccolo, qualcosa di apprezzabile e che da buone ispirazioni per lavori futuri.


LIFE /DEATH
di K.P. Twins

Mikeal è uno studente della TechnoMedics High School di Urania con la passione per le gare di auto supersoniche, virtuali e non… e una misteriosa voce nella testa.

I suoi genitori sono preoccupati, la voce lo fa sentire diverso da tutti gli altri, ma come un copilota invisibile, lo rende anche un asso a bordo della sua auto-razzo e nelle interrogazioni. Almeno finché il Fàrmakon, l’ultima malattia mortale rimasta sul pianeta, non allunga i tentacoli sul ragazzo per trascinarlo in uno stato in bilico tra la vita e la morte.

È così che Mikeal finisce in un mondo oltre il mondo, e si ritrova di fronte un gigantesco drago piumato. Con l’aiuto di vecchi e nuovi amici, dovrà lottare per la propria anima e per la propria pelle. Ma nel viaggio a cavallo tra il mondo della vita e quello della morte, alle prese con prove, rivalità e primi amori, scoprirà che nulla è come appare.

E che anche la più grande paura può trasformarsi in un dono.


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