“Le Chiavi di Casa” di Paolo Ricchiuto

recensione ricchiuto

a cura di Isabella Cavallari

Amici Lettori,
oggi vi portiamo tra le pagine di un thriller storico made in Italy, scoperto nel periodo natalizio e che ci ha piacevolmente sorpreso: si tratta del titolo LE CHIAVI DI CASA, il romanzo d’esordio di Paolo Ricchiuto per Giunti Editore.

Piccola premessa: sto scoprendo delle chicche di questo genere di Casa Giunti che si stanno rivelando davvero interessanti e che non vedo l’ora di leggere per poterle condividere con voi.

Ora bando alle ciance e vediamo insieme com’è andata la lettura!


Paolo Ricchiuto fa il suo esordio con un romanzo molto psicologico, partendo da fatti di cronaca nera e dipingendo i personaggi in alcuni momenti di vita dell’individuo che sono molto particolari ed altamente delicati.

La prima parte del libro è vista con gli occhi di Marco: da sempre innamorato di Sveva che, però, lo vede solo come un amico.

Perché Sveva è innamorata di Vittorio e con Lui vive la storia d’amore della sua vita.

E’ disposta forse a rinunciare a parte dei sogni per poter vivere la vita con Lui, mentre Marco diventa spettatore di quell’amore finché non gli viene offerta una grande opportunità: in un momento insolito di quella coppia a Marco vengono affidate le chiavi di casa affinché prenda per loro quanto richiesto poiché loro sono impossibilitati a farlo da soli in quel momento.

Sarà in quell’occasione che Marco scopre qualcosa finora tenutogli nascosto.

Quel segreto innesca in Marco dei meccanismi terribili che lo porteranno a perdere il controllo.

E’ difficile capire cosa si cela nella mente umana, cosa scatena determinati eventi, cosa porta a certe azioni.

Diversi anni dopo, una giovane donna viene in possesso di quelle chiavi di casa che si riveleranno utili a fare luce su un passato nebuloso e poco chiaro: è la figlia di Sveva.

Nata e cresciuta senza Vittorio. Incastrata in un qualcosa di poco chiaro. Disperatamente alla ricerca delle sue radici. Decisa a trovare le risposte a quelle domande che non ne hanno da troppo tempo.

Due storie terribili e difficili che sono in qualche modo connesse dalle stesse chiavi di casa: una storia non esiste senza l’altra. O forse sì?

Paolo Ricchiuto riesce a legarsi al lettore offrendogli una scrittura veloce, un’introspezione meticolosa e precisa, una serie di eventi che si uniscono tra loro perfettamente come l’ingranaggio progettato dal migliore ingegnere.

Alcuni passaggi sono molto intimi, come se Paolo Ricchiuto volesse offrirci la possibilità di scavare in fondo agli animi di chi racconta la storia: storia che ha diverse sfumature, diversi punti di vista e viene percepita e vissuta in maniera diversa a seconda di chi la vive.

E’ tutto molto realistico e a volte destabilizza un pochino.

La psicologia dei personaggi emerge pagina dopo pagina: le riflessioni nascono e crescono, come crescono le paure e i drammi a quelle collegate.

Il passato si mescola perfettamente con il presente, attraverso personaggi secondari che si rivelano necessari a comprendere meglio quegli eventi che in qualche modo è meglio non siano cancellati del tutto.

L’ambientazione e la scelta dei momenti in cui raccontare la storia non sono casuali, anzi: il contesto permette una maggiore comprensione di certi eventi ed una crescita dei personaggi che si interfacciano sulla vicenda.

Sveva cresce.
E tutto ruota intorno a Lei, nel bene o nel male.

Talvolta la verità è importante.
Gli eventi devono venir affrontati, anche se dolorosi.

Andare avanti è importante. Sempre.


Marco, Sveva, Vittorio, Piggi, il Boss: compagni di classe in un liceo romano, hanno condiviso gli anni magici in cui il futuro è ancora tutto da immaginare e anche ora che la vita adulta li ha messi di fronte alle sue difficoltà sono rimasti un gruppo affiatatissimo. Ma nell’animo di Marco – sceneggiatore di successo – c’è un grande buio che da sempre lui si allena a tenere nascosto. Sarà un semplice gesto di Sveva e Vittorio a far divampare quell’oscurità risvegliando una fiamma rimasta troppo a lungo sotto la cenere: quando gli affidano le loro chiavi di casa, sicuri di consegnarle all’amico più fidato… Milano, trent’anni dopo. La città del lavoro e dell’efficienza, luogo ideale in cui fuggire dal passato confondendosi tra la folla che corre. Ma Sara è una giovane donna in gamba e sa che per andare lontano bisogna fare i conti con il passato: sarà lei a cercare le chiavi per scoprire il segreto che ha segnato per sempre il suo destino. Paolo Ricchiuto esordisce con un romanzo di finissima tensione psicologica, sulla giovinezza e la sottile linea d’ombra che la separa dalla vita adulta.

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