Dolcetto o Libretto? I nostri consigli librosi a tema Halloween parte I

Amiche e Amici del Bosco,
sono giorni oscuri questi: Halloween si avvicina, non lo sentite anche voi quest’atmosfera un po’ particolare?

Celebriamo la festa di Ognissanti e si commemorano i defunti, secondo le prime tradizioni Cristiane, ma nell’antichità si festeggiava il Capodanno Celtico: un momento molto delicato, dove il velo tra i mondi dell’aldiqua e dell’aldilà si assottiglia tanto da permettere un contatto tra i Vivi e i Morti…

Per festeggiare Halloween insieme a Voi vi chiediamo: DOLCETTO o LIBRETTO?

Ed ecco i nostri consigli di lettura… da brividi!


Daniela Tresconi consiglia…

“Uno spettro si aggira per l’immaginario collettivo, e questo spettro si chiama Frankenstein. Mary Shelley ha indubbiamente creato un capolavoro, ma anche una sorta di icona pop, divenuta proverbiale e versatile, tale da essere evocata nelle situazioni più impensate. […] Da un lato Frankenstein suscita interesse come ipotesi sulla possibilità di un mortale di sostituirsi a Dio, o alla Natura, mentre dall’altro riporta alla luce ogni sentimento di orrore e di repulsione radicato nei più profondi recessi dell’animo umano. Sotto questo punto di vista, l’impatto dell’opera sul lettore è duplice, stimolandone allo stesso modo l’interesse così come le più cupe emozioni; il ritmo serrato dell’inseguimento assieme ai crimini perpetrati dal mostro contribuiscono ulteriormente a tenere alta la tensione, mentre il pericolo della cosiddetta “hideous progeny” – a cui la creatura potrebbe dare origine se dotata di una compagna della stessa specie – provoca le stesse paure generate dal dilagare di una pestilenza”. (Da un’analisi di Giorgio Borroni)


Francesco Bignardelli consiglia…

“Com’era vivere in quella casa?”. Maggie Holt è abituata a questa domanda. Venticinque anni fa, lei e i suoi genitori, Ewan e Jess, si trasferirono a Baneberry Hall, una sconfinata tenuta vittoriana nei boschi del Vermont. Trascorsero lì venti giorni prima di fuggire nel cuore della notte, un calvario che Ewan raccontò in seguito in un libro di saggistica intitolato “La casa degli orrori”. La sua storia di eventi spettrali e incontri con spiriti maligni diventò un fenomeno mondiale, rivaleggiando con “Orrore ad Amityville” in popolarità e scetticismo. Maggie era troppo piccola per ricordare gli eventi menzionati in quel libro e in più non crede a una parola. I fantasmi, dopotutto, non esistono. Quando Maggie, oggi una restauratrice di esterni, eredita Baneberry Hall, torna in quella casa per ristrutturarla e poi venderla. Ma il suo ritorno è tutt’altro che caloroso. Persone del passato, raccontate in “La casa degli orrori”, si nascondono nell’ombra. E la gente del posto non è entusiasta del fatto che la loro piccola città sia diventata famosa grazie al successo del libro di suo padre. Ancora più inquietante è la stessa Baneberry Hall, un luogo pieno di cimeli di un’altra epoca che suggeriscono una storia dalle tinte oscure. Mentre Maggie sperimenta strani eventi usciti direttamente da “La casa degli orrori”, inizia a credere che ciò che il padre ha scritto, fosse più vicino alla realtà che alla finzione.


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