Milano fa paura la 90 – il delitto di via Botticelli, di Besola/Ferrari/Gallone [Recensione]

Salve a tutti lettori e benvenuti a questa nuova recensione.
Oggi sono qui per parlarvi di un libro della Frilli Edizioni ovvero “Milano fa
paura la 90” di Riccardo Besola, Andrea Ferrari e Francesco Gallone.

Titolo: Milano fa
paura la 90 – il delitto di via Botticelli

Autore: Besola/
Ferrari/ Gallone

Editore: Fratelli
Frilli edizioni

Anno di
pubblicazione: febbraio 2017| pag. 191

Genere:
Giallo/poliziesco

 

 

 

 

Milano, Carnevale 1976. Un filobus fantasma scorrazza
liberamente per la circonvallazione, lasciandosi appresso il cadavere della
povera Guendalina Falci, di professione bidella all’istituto Rizzoli, trovata
riversa e dissanguata in viale Molise con due strani segni sul collo. Per lo
scettico commissario Benito Malaspina, però, non è opera di un vampiro. È un
omicidio, non una mascherata. Mentre sua moglie si prende cura del figlio in
fasce della Falci, il Mala, aiutato dal suo romanissimo attendente Venditti e
dal fedele giornalista Dino Lazzati, detto Fernet, dovrà percorrere ancora una
volta le strade e i luoghi più remoti della sua città, lungo una scia di
cadaveri uccisi in modi alquanto bizzarri. E Carnevale diventa una danza
macabra, tra licantropi e cariche della Celere, misteriose sparizioni e vedove
visionarie, feste, mummie, mostri, maschere, morti, miserie e malaffari. E c’è
pure qualcuno, alla Notte, che manipola gli articoli di Fernet… Mala &
Fernet daranno fondo a tutte le loro doti di investigatori e a tutta la loro
umanità, indecisi se facciano più paura i mostri, gli uomini, i cambiamenti
sociali, o la stupidità

 

 

L’ho letto cosa ne penso

 

Sono molto indeciso su come definire questo giallo. Scorre
estremamente veloce, non ti accorgi nemmeno di finirlo di leggere; va però così
veloce che ti perdi dei pezzi e quando arrivi alla fine rischi di rimanere con
la bocca asciutta “tutto qui?” in realtà non lo è ma da questa sensazione. Un
giallo poliziesco divertente, non pesante, che spazia nei vari personaggi dando
a tutti il punto di vista della storia che stanno vedendo, con maggiore interesse
verso i protagonisti che indagano nella storia.

 

Cosa mi è piaciuto

Ciò che mi è di certo piaciuto maggiormente sono i
personaggi che si muovono in questo giallo: Malaspina, Venditti, Lazzati detto Fernet sono i principali ma anche gli
altri hanno le loro peculiarità. Malaspina, il commissario freddo e risoluto,
Venditti, il poliziotto romano ex- galeotto che cerca di tenere alto l’umore
del suo commissario, forse questo è il personaggio più riuscito e di sicuro il
piùà divertente vista la sua parlata romana che accompagnerà tuta la storia.
Fernet, misterioso giornalista, strano nei comportamenti ma sempre utile, forse
il personaggio che poteva dare ancora più forza alla storia se usato
maggiormente; e poi gli altri personaggi, da Puglisi, il commissario capo
destro filo, a Guerrino Lampo detto “Guerra Lampo” per i suoi modi estremamente
bruschi, esagerati e distruttivi di fare il poliziotto. Una cornice ideale per
una lettura comunque sia leggera, seguendo una storia breve con alcuni momenti
di svolta nelle indagini; il tutto in una Milano di fine anni ’70 che sta per
esplodere con gli scontri della polizia con i rossi e i neri. Non a caso il
titolo del libro fa da richiamo a un film proprio del 1976, Milano violenta;
qui non si va a toccare quei temi, anzi si rimane sul leggero (per quanto sia
possibile la cosa) ma comunque da segni di contorno a quello che avviene
attorno alla città, senza entrarne troppo nel dettaglio. Vi è una cura nella
struttura della trama e nel dare la giusta quadratura al luogo dove si svolgono
le indagini.

 

Cosa non mi è piaciuto

Tutta la storia si muove in modo molto veloce, a tratti
frettoloso, e in alcuni punti della narrazione, avvengono cose che alla fine si
riallacciano tutte assieme, ma che all’inizio sembrano sparate in aria senza
molto senso. Alcuni dei capitoli iniziali sembrano quasi scollegati dal finale
della storia del precedente, portando avanti parte del racconto isolatamente
(forse aiutato il problema dal passaggio di visione della narrazione tra i
personaggi, che non viene esplicitata fin dall’inizio dei capitoli) questo
all’inizio non aiuta di certo il lettore che si trova con tanti dati senza però
poterli unire facilmente. Poi tutto si chiarisce questo è certo ma all’inizio
proprio si rischia di perdersi; le stranezze della trama e i comportamenti quasi
comici di alcuni protagonisti fanno sì che non ci sono punti morti ma tanti
momenti di disorientamento.

 

In conclusione

 

 

 

Molto
veloce come recensione per un motivo fondamentale: come detto all’inizio tutto
va molto veloce, tutto va di fretta quindi c’è poco da dover raccontare e
spiegare. Non abbiamo di fronte questo gran giallo d’autore, ma nemmeno una
sciocchezza non spiegata e senza capo ne coda. Abbiamo una storia costruita bene
con dei personaggi che tengono su il tutto, in un quadro storico di quelli tra
i più pesanti della nostra storia contemporanea. Non essendoci il voto di mezzo
tra due e tre, gli do tre gufi per quanto sarebbe da leggere come un due e
mezzo; questo perché questo giallo non va a ricercare qualcosa di troppo più
grande di lui ne esagera; i tre scrittori, ci raccontano una storia che fluisce
bene alla fine dei conti; funziona, e questo il più delle volte può bastare per
dare un segno positivo alla storia.

 

 

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