Il Magico Potere del Riordino di Marie Kondo – Ricetta Dorayaki [Recensione e Rubrica: LettureinPentola]

Buongiorno Lettori Erranti, come vi avevamo anticipato
sul nostro profilo instagram eccomi qui a parlarvi di un nuovo manuale. Il
titolo è “Il magico potere del riordino – Il metodo giapponese che trasforma i
vostri spazi e la vostra vita” e l’autrice è la guru giapponese Maria Kondo.

Ve lo presento e vi dirò cosa ne penso, e poi vi farò
conoscere anche una ricettina molto semplice per fare merenda o colazione.

Il magico potere del riordino – Il metodo giapponese che
trasforma i vostri spazi e la vostra vita

DiMarie Kondo

Vallardi Editore

Collana Sakura

Pag. 247

Prezzo: €11,81
(cop. rig.) € 7,99 (ebook)

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La giapponese Marie Kondo ha messo a punto un metodo che
garantisce l’ordine e l’organizzazione degli spazi domestici… e insieme la
serenità, perché nella filosofia zen il riordino fisico è un rito che produce
incommensurabili vantaggi spirituali: aumenta la fiducia in sé stessi, libera
la mente, solleva dall’attaccamento al passato, valorizza le cose preziose,
induce a fare meno acquisti inutili. Rimanere nel caos significa invece voler
allontanare il momento dell’introspezione e della conoscenza.

LA MIA OPINIONE

Ho scoperto Marie Kondo per caso, quando mi sono
informata sull’armadio capsula e il progetto 333 e si parlava del metodo
konmari…

Appena ho visto il dolcissimo volto di Marie è stato
subito amore, e ho deciso di iniziare il suo libro.

La copertina è molto semplice e troppo bianca, non
risalta agli occhi, ma in fondo, rappresenta bene il contenuto del libro.

Cosa mi aspettavo da questo manuale? Dei semplici
consigli su come tenere in ordine la propria casa, invece, ho trovato molto di
più.

L’autrice, oltre gli innumerevoli consigli su come fare
spazio nelle nostre abitazioni, ci aiuta anche a liberarci di ciò che ci crea
disagio e angoscia, ci aiuta a liberare anche la nostra mente, per fare spazio
a ciò che veramente c’è di importante nella vita.
Ci insegna a non sentirci in
colpa nel buttare oggetti che purtroppo non usiamo più e che abbiamo accumulato
e ci da il tempo di riflettere sul perché acquistiamo e teniamo certi oggetti.

Marie inserisce nel testo innumerevoli episodi della sua
vita lavorativa, spesso si vanta molto, ma in fondo cerca di vendere un
servizio, no? Ed è spesso ripetitiva, allungando così il discorso, e questo è
sicuramente un punto a sfavore… E’ una guru e i suoi corsi vengono seguiti da
molte persone, così, ci spiega che dopo le prime lezioni va a casa dei propri
clienti e li aiuta a riordinare una volta per tutte la propria casa.

Durante la lettura ho iniziato a mettere in pratica
alcuni consigli e mi sto trovando molto bene.
Purtroppo non sono sola a casa,
quindi, mi limito a sistemare i miei spazi (e non vi dico quanta roba ho
buttato, donato e riciclato). Appunto, non essere soli in casa è un punto a
“sfavore” di questo metodo, ed immagino che chi ha per esempio dei figli
piccoli o adolescenti abbia serie difficoltà a mantenere la casa sempre in
ordine.

Alcuni consigli sono molto “mistici”, come il parlare
alla propria casa e agli oggetti che ci hanno aiutato durante il giorno, ma a
me l’idea piace e non mi sembra così assurda, forse perché già parlo con molti
oggetti inanimati che mi circondano…

Ricordiamoci che l’autrice è giapponese e la visione
occidentale è del tutto diversa dalla loro. Ma io sono sempre aperta a nuove
culture e, questo libro mi ha entusiasmata molto. È Esagerata? Si, forse. Ma
siamo noi che possiamo comunque scegliere e valutare, infatti, io per esempio,
col cavolo che butterei i miei libri, come lei consiglia!!!

Se vivete nel caos e avete bisogno di una guida,
troverete in questo libro molto di più.
Non è il solito libro per “donnette”,
ma un libro che può aprire la strada a uno stile di vita diverso, più minimal e
più sereno.

Ricetta Dorayaki

Ecco qui, dopo avervi parlato del libro, vi faccio conoscere
i dorayaki, che l’autrice cita nel suo manuale… E vi devo dire la verità, non
vedevo l’ora di trovare un libro che ne parlasse per poterveli presentare nella
mia rubrica Letture in Pentola. Ed è arrivata l’occasione giusta!

Forse avete sentito nominare questo dolcetto perché è  il dolce preferito del famoso gatto-robot
Doraemon, ed è una merenda tradizionale giapponese.

Eccovi, dunque la ricetta!

Ingredienti:
2 uova
200 gr Farina 00
185 ml di latte (potete scegliere se usare quello vaccino
o un latte vegetale. Io ho usato quello di avena)
65 gr di zucchero
2 cucchiaini di miele
1 cucchiaino e
mezzo di lievito in polvere
Burro q.b. per cucinare i dorayaki

Per la Farcitura: anko
o altra crema a piacere

Preparazione:

In una ciotola montate con la frusta elettrica le uova
con lo zucchero fino ad ottenere un composto ben spumoso, aggiungete il
miele e continuate a mescolate fino ad amalgamare il tutto. Aggiungete il
latte lentamente e mescolate, poi setacciate la farina con il lievito fino ad
ottenere un composto spumoso. Lasciate riposare il frigo per circa 10 minuti.

Adesso potete iniziare a preparare i vostri dorayaki. Il
procedimento è del tutto uguale a quello dei pancake.

Imburrate leggermente un padellino antiaderente e
aggiungete al centro un po’ del composto. Ogni dorayaki deve avere un diametro
di circa 7-8 cm.

Fate cuocere a fuoco medio finché non vedrete delle
bollicine, a questo punto girate e fate dorare dall’altro lato. Adagiate i
dorayaki in un piatto e procedete con tutto il resto dell’impasto.

Farcite i dorayaki e chiudeteli a formare una sorta di
panino rotondo. Tradizionalmente vengono farciti con la salsa di fagioli akuzi,
detta anko, ma è possibile usare quello che preferite, come la crema di nocciole
o di castagne oppure la marmellata che più vi piace.

Noi li abbiamo mangiati con la nutella, e nel
procedimento ne avevo avanzato uno dispari, che ho assaggiato con solo sciroppo
d’acero. Quando li preparate potete conservarli in un contenitore ben chiuso e
poi farcirli al momento, infatti nella foto non erano ancora stati riempiti,
aspettando l’ora della merenda.

Spero di avervi dato un nuovo spunto per una merenda
diversa dal solito.

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