a cura di Isabella Cavallari
Lettori adorati,
che ci siamo appassionati alle storie e allo stile narrativo di BELLARD RICHMONT lo si capiva, avendo finora letto due dei suoi lavori e avendoli anche apprezzati (qui il suo “Revenhunt” e qui il suo “Specchio Riflesso” pubblicati con I.D.E.A.), tant’è che oggi vi proponiamo un racconto lungo da lui pubblicato in self ed intitolato NATURA MATRIGNA: abbiamo seguito il lancio sui suoi canali social e in questi giorni ho avuto modo di leggerlo.
Il racconto è ambientato ad oggi, in territori milanesi, dando alcune indicazioni durante la narrazione e scegliendo di lasciare imprecisato il lasso di tempo in cui avvengono gli eventi, rendendo il tutto molto curioso e coinvolgente: ci troviamo davanti a quella che è una sorta di ‘rinascita’ per il protagonista che, senza nome, deve fare i conti con una realtà che non è proprio come la ricordava.
Riemerge dal sottosuolo, senza sapere come ci è finito.
E nei primi attimi di quella nuova realtà prende consapevolezza di quello che sembra essere un corpo nuovo, con delle peculiarità nuove, con delle difficoltà nuove e.. con esigenze molto particolari.
Particolare e voluta è anche la scelta del POV: il racconto è, infatti, scritto in prima persona, dal punto di vista del protagonista e molto, molto introspettivo.
Questo permette al lettore di fare un viaggio entro la psiche del personaggio, ma anche all’interno del suo animo, potendo cogliere ogni sfumatura della sua emotività ed anche ogni riflessione che compie, comprendendo forse il perché di talune azioni e non solo.
Spero sia solo l’inizio di una serie di racconti che permettano di vedere l’horror anche da un punto di vista più intimo e meno splatter.
Il protagonista di questo horror, di stampo gotico, racconta la fatidica notte in cui perse la sua umanità.
Ambientata nella provincia di Milano, la storia mostra il mondo notturno attraverso gli occhi del “maledetto” che, guidato da nuove pulsioni e sensi, emerge dalla terra in cerca di risposte.